Capitolo 20

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Stefan si fece portare dei vestiti puliti dalla servitù.
Ci cambiammo ed uscimmo mano nella mano per andare a cena.

Arrivati nella grande sala da pranzo, vidi che erano giá tutti a tavola.
Mancavamo solo noi.
Ci andammo a sedere sempre al solito posto: io dalla parte sinistra di mio padre e Stefan vicino a me.
Iniziammo a mangiare in un imbarazzante silenzio.
"Non mi piace la mia camera." Dissi la prima cosa che mi venne in mente per interrompere quel silenzio.
"E come dovrebbe essere per piacerti?" Chiese mio padre non togliendo gli occhi dal piatto.
Bella domanda....
"Ci penserò" dissi, non sapendo che altro rispondere.

Guardai Stefan, e vidi che anche lui mi guardava.
Era bellissimo come sempre.

"Quando ci sarà l'incoronazione?" chiesi, non avevo ancora idea di cosa si trattava veramente.
Avevo paura, io non sapevo avere cura di un pesce rosso figuriamoci di una città.

"Tra due giorni." Disse mio padre continuando a mangiare.

"Cosa?! E quando avevate intenzione di dirmelo?!" Chiesi allarmata.

"Ne parliamo dopo Ada" disse mia madre guardandomi con uno sguardo severo che non ammetteva repliche.

Abbasai lo sguardo e continuai a mangiare.

"Nel mio ufficio tra 10 minuti esatti." Mi disse mio padre appena finito di mangiare.

"Ma io non so dove sia il tuo ufficio!" Piagniucolai.

Lui non mi degnó neanche di uno sguardo ma continuò a camminare.

Andai alla ricerca di Stefan, visto che appena aveva finito di mangiare si alzó dal tavolo e se ne andò.
Uscii dalla sala pranzo per cercarlo.
Non sapevo neanche da che parte andare.
Iniziai a camminare avanti, fino a trovarmi ad una specie di incrocio.
Guardai a destra: un corridoio buio che a quanto sembrava a me non portava da nessuna parte.
Poi guardai a sinistra: vidi subito la sagoma di qualcuno, iniziai a camminare in quella direzione fino a quando riuscii a riconoscere che era Stefan.
Meno male che lo avevo trovato, mi avrebbe potuto portare lui nell'ufficio di mio padre, lui sapeva sicuramente dove si trovava.
"Ti stavo cerc...." dissi appena arrivai vicino a lui, ma lasciai la frase in sospeso appena vidi che non era solo.
Era con una ragazza alta e magra, vestita in un modo non proprio appropriato: aveva una specie di top che gli arrivava all'ombelico, e una minigonna molto mini.
Ma la cosa che più mi lascio senza parole era che si stavano baciando!!

Non aspettai oltre quindi iniziai a correre nella direzione da dove ero venuta. Ma mi sentii affermare un polso.

"Ada aspetta, non é come pensi." Disse.

Aprii la bocca per dirgli di lasciarmi in pace ma il groppo che mi si era formato mi fece morire le parole in bocca.
Strattonai la mano ed iniziai a correre più forte di prima, tanto che neanche 1 secondo dopo mi ritrovai nella sala da pranzo, di nuovo.

"Dov'è l'ufficio di mio padre?" Chiesi ad un ragazzo che avevo gia visto in precedenza, senza troppi giri di parole e con gli occhi ancora umidi.

"Principessa!-disse e si avvicinò a me con un'aria preoccupata- Cosa le é successo?" Mi chiese, con lo sguardo basso.

"Sai dov'è l'ufficio di mio padre si o no?" Chiesi iniziando ad inervosirmi. Ero ancora scossa per quello che pochi minuti fa avevo visto.

"La accompagno" disse il ragazzo e con questo inizió a camminare seguito a ruota da me.

*

Bussai alla porta dell'ufficio e mi pulii le guance ancora bagnate con le mani.

"Avanti" si sentì da dietro la porta.

Presi un respiro profondo ed aprii la porta.

Mio padre stava sedudo su una sedia/trono, la stanza era buia, mobili neri e rossi.

"Siediti" disse lui serio.

Radrizzai le spalle, come se quel gesto mi facesse apparire più forte e sicura, ed andai a sedermi davanti alla scrivania alla quale lui era seduto.

"Perché stai piangendo?" Disse inchiodandomi con gli occhi.

"Non sto piangendo. Mi era entrato qualcosa nell'occhio." Dissi cercando di sembrare il più convincente possibile. Lui rimase a fissarmi impassibile, ed io ressi il suo sguardo.
I suoi occhi trasmettevano severità, ma anche sicurezza e fiducia.

"Ti volevo parlare un po' dei tuoi poteri." Disse lui rimanendo con gli occhi fissi nei miei.

Anuii solamente, per paura che se avessi parlato la mia voce si sarebbe incrinata, e quindi le lacrime sarebbero iniziate a scendere.

"Suppongo tu sappia già della velocità e della telepatia" io anuii "te le spiego meglio: allora, la velocità puoi usarla quando vuoi e dove vuoi, ovviamente ti allenerai così che la saprai usare meglio" fece una pausa "l'hai già usata?" Chiese.

"Si, poco fa." Dissi abbassando lo sguardo quando sentii gli occhi bruciare ripensando a Stefan ed a quello che faceva poco prima.

"Bene, la telepatia puoi usarla soltanto con la famiglia, quindi anche quando sarai incoronata e quindi ti legherai a qualcuno a vita, potrai usarla anche con il tuo Re. Sarai sicuramente al corrente anche del potere sovvranaturale che hai" anuii di nuovo, e lui continuó "Ed adesso parliamo di cose più importanti, ma che non sono in molti a saperle: hai il potere di sentire quando una persona dice la verità oppure mente" finì di dire lui.
Io sgranai gli occhi, quindi se lo avevo io....

"Solo io ho questo potere?" Chiesi sapendo già la risposta.

"No, tutti i Reali. E l'ultimo potere ma non il meno importante é quello della compulsione." Finì di spiegare lui.

"Come i vampiri? Ogni volta che vedevo The vampires diaries desideravo quel potere. E lo posso usare con chi voglio?" Dissi elettrizzata. Ormai il pessimo umore era andato a farsi una passeggiata e l'emozione per il nuovo potere mi innondó.

"Puoi usarlo solo con quelli più deboli di te. Che cavolo é The vampires diaries?" Chiese lui con sguardo interrogatorio.

"La mia serie tv preferita. Cosa significa solo con quelli più deboli di me? Quindi non potró usarlo con te o con la mamma? Oppure con il mio futuro Re?" Appena pronunciai l'ultima parola il malumore ritornó.

"Esatto, con noi non potrai farlo." Disse lui pazientemente.

"Ok, posso andare?" Chiesi iniziando già ad alzarmi.

"Un'ultima cosa." mi rimisi comoda sulla poltrona in pelle rossa.

"Si?" Dissi curiosa.

"Anzi, due cose: la prima é che non devi parlare a nessuno del potere della compulsione e quello di sentire se una persona mente o meno" io anuii aspettando che dicesse anche l'altra cosa, così che potessi andare in camera mia e sfogarmi " l'altra cosa invece é che l'incoronazione si farà tra una settimana e non più tra due giorni." Finì di dire.

"Perchè? " chiesi curiosa.

"Perché lo dico io! Adesso ho del lavoro da sbrigare, puoi andare." Disse indurendo lo sguardo.

Mi alzai dalla sedia senza più dire niente, non avevo per niente voglia di ribattere.

Andai dritta in camera mia, mi buttai sul letto ed iniziai a piangere.
Avevo proprio bisogno di sfogarmi.

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