Capitolo 11

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Non era da me parlare così.
Partimmo per la destinazione a me sconosciuta.

Dopo circa un ora arrivammo sulla spiaggia. Era meraviglioso! C'erano candele rosse che delineavano un piccolo sentiero sulla sabbia. Mi ritrovai davanti una tenta gigante fatta interamente da seta rossa.
"Dalla tua faccia deduco che ti piaccia." Disse Stefan abbracciandomi e posando le labbra sulle mie.
"É meraviglioso!" Dissi.
"Ho parlato con i tuoi genitori, e mi hanno dato il permesso di portarti domani mattina al posto di questa notte, cosi possiamo stare tutta la notte insieme." Disse malizioso.
"Quindi dopo andiamo a casa mia, allora perche hai detto a Sabina di salutarmi?"
"Gli ho detto di salutarti perché non andremmo a casa tua, resteremo sulla spiaggia."
"Io non dormo sulla sabbia!" Esclamai. Si abbandonó ad una risata, io invece rimasi impassibile. Con tutti i ragni e i granchi che ci sono...ma stiamo scherzando?
"Non dormiremo sulla sabbia." Disse.
Rimasi in silenzio aspettando che continuasse ma lui non lo fece, mi prese per mano e mi sorrise.
Scostó un lembo della tenda ed entrammo.
C'era un tavolo piccolo ma romantico.

"Non sapevo fumassi." Dissi. Avevamo appena finito di mangiare e lui mi aveva offerto una sigaretta.
"Neanche io sapevo che tu fumassi, siamo pari." Disse.
Stavamo su un divanetto nero, che infatti non avevo notato prima perché era buio, posizionato con la vista sul mare.
Rimanemmo in silenzio per alcuni minuti, finché non decisi di rompere il ghiaccio.
"Nessuno aveva mai fatto niente di simile per me..." dissi guardando le onde.
"Infatti io non sono nessuno." Disse pavoneggiandosi per la sua grande bellezza.
Mi abbandonai ad una lieve risatina.
"Tu non dici mai cose dolci vero?"
"Maledettamente vero principessa"
Finita la sigaretta, mi prese per mano e iniziammo a camminare sulla spiaggia fino ad arrivare ad un cottage.
"La prossima volta che mi porterai al mare magari avvisami, così che non metto i tacchi." Credetemi, non consiglio a nessuno di portare i tacchi 12 cm sulla sabbia.
Anuì senza dire niente, aprendo la porta del cottage.
Era una cottage piccolo, con un salotto caloroso sul rosso sangue e nero, si puo dire che era interamente fatto di soli due colori:rosso e nero.
Stefan mi abbraccio e mi baciò.
"Dove dormiremo?" Lo so che in quel momento non servivano magari parole ma io ero fatta così, parlavo tanto.
"Ah perché, tu vuoi dormire?" Sorrise malizioso.
"Non eri tu quello che diceva che devo avere le forze per la trasformazione?"
"Non questa sera" disse baciandomi con foga e prendendomi in braccio.
Gli cinsi la vita tra le mie gambe, e mi portó in quella che capii era la camera da letto. Appena entrati pero vidi candelline piccole e rosse accese in tutta la stanza, rimasi stupefatta.
Sul letto erano sparsi petali di rose rosse, bellissimo.
Mi posò a terra e io lo guardai. Appena mi girai vidi che in mano teneva una rosa. Me la porge e io la presi.
"Hai fatto tutto questo per me?"
"No, é per i granchi e i ragni che popolano questa spiaggia." Disse lui con un sorriso.
Sbuffai.
"Ah ah ah, molto spiritoso." Dissi dandogli un leggero pugno sulla spalla.
"AHIII! Ma non sai che i tuoi poteri sono aumentati notevolmente?!?"
Rimasi impassibile, poi scoppiai a ridere.
Lui scattó verso di me e mi caricó in spalla, poi mi butto sul letto.
"Mi é caduta la rosaaaaa!! Raccoglila, sennó la uccidiamoo!!"
Lui alzo un sopracciglio e scosse la testa sorridendo.
Si piegó per raccoglierla.
"Mmhhh, quello sì che é un bel culo!"
Dissi io sovrapensiero.
Lui si giró di scatto sorridendo.
"Sono contento che sia di tuo gradimento........comunque mi piace come fai quel verso, quel 'mmhhh', credo proprio che dopo te lo faró fare tante tante volte."
Arrossii. Ancora una volta avevo parlato senza connettere il cervello alla bocca.
Mi coprii il viso con le mani.
Sentii Stefan avvicinarsi.
Mi scostó le mani dal volto.
"Cu-cù" mi bisbiglió lui all'orecchio.
Lui mi bació e io ricambiai molto volentieri.
Lui si tolse la maglietta, e io restai a bocca aperta come un imbecille, e gli toccai con fare sognante gli addominali perfetti.
"Mmhhh" dissi io strabuzzando gli occhi, e mi leccai le labbra con la lingua.
"Te lo avevo detto" mi riscosse dallo stato di trans in qui, da brava deficente, mi trovavo.
"Cosa?" chiesi io.
"Quel verso, te lo avevo detto che lo rifacevi, e non mi sono ancora tolto i pantaloni!" Disse facendo su e giù con le sopracciglia in modo malizioso.
Arrossii di nuovo.
Lui si stese sopra di me, tenendosi piantato sui gomiti in modo da non pesare su di me.
Le punte dei nostri nasi si toccavano per quanto eravamo vicini.
Iniziammo a baciarci con foga, e a rotolare sul letto.
Io gli feci quel verso che tanto gli piaceva. Lui gemette.
"Così mi uccidi, principessa." Disse togliendosi i pantaloni.
Ok, prima ero solo ansiosa, ora sono proprio terrorizzata!!
Lui se ne accorse.
"Cosa c'è che non va?" Mi domandó lui preoccupato.
"Io...io ho paura." Dissi io imbarazzata e impaurita.
Lui mi sorrise rassicurante.
"Ti fidi di me?" Chiese stringendomi i fianchi.
"Pienamente." Risposi senza pensarci due volte.
Lui anuii con la testa.
"E sei sicura di volerlo fare?" Mi chiese lui esitante.
"Si" dissi io.
"Bene, continua a fidarti di me, rilassati."
"Ok, sono rilassata."
"Allora perche sento le tue unghie entrare moolto dolorosamente nella mia schiena?" chiese lui con una smorfia di puro dolore.
Tolsi subito le mani dalla sua schiena.
Lui mi bació e tutte le mie incertezze e le mie paure evaporarono....puff.
All'improvviso mi sentii sicura, lo volevo.
Prevedo che questa sarà una lunga e piacevole notte.

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