Ocean's Smile - Il Sorriso del Mare

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Il tempo non scorreva mai in quel posto e Abigail si ritrovò più volte a fissare il soffitto a pancia in su, sperando che la prossima visita le fosse fatta proprio da Miska. D'altra parte, non voleva che lui si distraesse pensando a lei e rischiasse di nuovo di essere ucciso. Inoltre aveva cominciato a chiedersi quanto sarebbe durata lì dentro, visto che la guerra di cui le aveva parlato Miska era appena agli esordi. 

E se fosse durata anni? Come avrebbe fatto? E sua madre? Aveva già ricevuto il suo biglietto? E in quel caso sarebbe rimasta in ansia per lei? Le dispiaceva davvero essere stata così sbrigativa nel suo messaggio, ma in quel momento non aveva davvero tempo da perdere. Sperava solo che quella benedetta donna non decidesse di venire in Norvegia a cercarla.. sarebbe stato un bel problema quando sarebbe rientrata!

Per un attimo Abigail fu tentata di chiedere di essere riportata a terra, ma poi pensò di nuovo a Miska, al suo sorriso e alla voglia che aveva di rivederlo. Era decisamente più forte della sua voglia di tornare a casa.. 

Strinse le labbra come se la cosa non la convincesse del tutto, poi si girò sul fianco sano e cominciò a disegnare con il dito sulla roccia, come quando stesa nel letto con il dito che scorreva sulle lenzuola doveva fare pro e contro di una determinata situazione. 

Se fosse tornata a casa in quel momento, avrebbe tolto un peso di dosso a sua madre, l'avrebbe fatta felice e di certo anche lei si sarebbe sentita meglio una volta tornata tra le pareti color pastello; ma se fosse tornata, avrebbe portato per sempre con sé il rimorso di non essere stata al fianco di Miska in un momento così delicato e di certo avrebbe rimpianto non poterlo più abbracciare o stargli vicino. In un certo modo, sarebbe morta dentro. Ma se fosse rimasta, avrebbe spezzato il cuore già fragile di sua madre e non lo avrebbe sopportato. 

Forse non doveva prendere una decisione subito, ma quanto tempo aveva a disposizione prima che le cose le sfuggissero di mano? Se fosse rimasta anche solo una settimana in quella caverna, di certo sua madre sarebbe stata in pena.. Ma se lei abbandonava Miska per tornare a casa, si sarebbe sentita una traditrice. Non c'era un modo per uscirne illesa.

Affranta sospirò rimettendosi lentamente nella posizione di prima. Non era mai stata una persona che pensava molto a se stessa, piuttosto tendeva a mettere i bisogni altrui davanti ai propri. Però spesso questo comportamento l'aveva messa in situazioni sgradevoli, soprattutto quando si trattava di "amici" che se ne approfittavano. E se per una volta avesse pensato a se stessa anziché agli altri? Non era sicura di poterci riuscire, ma tentare non nuoceva.. giusto?

Persa nei suoi pensieri, non si accorse del tempo che scorreva davanti ai suoi occhi, e presto la notte calò di nuovo. La ferita al fianco continuava a pulsarle anche se a tratti il dolore spariva nel nulla. Forse avrebbe dovuto chiedere agli amici di Miska di poterle portare qualcosa per anestetizzare il dolore, anche se proprio non avrebbe saputo dove avrebbero potuto prendere del materiale anestetizzante.. 

Sospirò stanca e chiuse gli occhi cercando di prendere sonno. Lo stomaco le brontolava, ma non aveva voglia di alzarsi per andare a recuperare uno dei due pesci che Artemis e il suo minaccioso consorte le avevano gentilmente portato. Oltretutto non sapeva quando sarebbe arrivata la prossima ricognizione e avrebbe fatto meglio a centellinare ogni goccia d'acqua e di cibo che le veniva portato, anche se era certa che nessuno l'avrebbe lasciata morire di fame, tranne in una situazione in cui chiunque di loro fosse impossibilitato a raggiungerla..

Sdraiata scomposta, con un braccio sullo stomaco brontolante e un altro sugli occhi non si accorse dell'alta marea che aveva già ricoperto il pavimento della grotta e le si stava avvicinando minuto dopo minuto. Per sua fortuna la luna era calante e presto si sarebbe del tutto abbuiata, di conseguenza l'acqua non sarebbe salita oltre un certo limite.