[49] IL CASTELLO.

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KAITO.

Siamo nell'oceano. L'acqua è gelida, il mio sangue si gela sotto le mie vene, e sento che tutto il calore che ho nel cuore, la felicità di essere vicino a mia sorella o a qualcosa che lei aveva scoperto, si sgretola, come una montagna dopo l'erosione. Sono fermamente convinto che lei si viva da qualche parte, ma la visione di lei morta, stesa sul lettino, con un proiettile infilato nel cuore, mi fa stare male.

-Kaito-, mi chiama Lucia. -Stai bene?-.

-No, ma non fa niente-, rispondo di malavoglia, cercando di non essere cattivo nei suoi confronti, nei confronti dell'unica ragazza a cui tengo di più al mondo che è ancora in vita.

Lei, per tutta risposta, mi prende la mano. Alzo lo sguardo e le sorrido debolmente, ricordandomi che stiamo facendo una cosa che rende tutti suscettibili: capire ciò che mia sorella stava cercando di fare è difficile, dato che lei non ne aveva parlato mai con nessuno. Forse non si fidava, forse non apprezzava il fatto di avere degli amici come noi, quindi era rimasta zitta. O forse, testarda com'era, aveva scherzato troppo col fuoco, spingendosi troppo oltre, verso segreti che nemmeno lei poteva scoprire.

Mia sorella giace chissà dove con un proiettile nel cuore, mentre il suo assassino gira libero nel mondo.

Lucia si ferma di colpo. Rina la guarda con fare interrogativo e le chiede per quale motivo si è fermata. La mia fidanzata ci zittisce tutti, poggiandosi un dito sulle labbra. Rimaniamo tutti in silenzio, aspettando di sapere che cosa ha sentito e dopo qualche istante, sento anche io qualcosa.

E' come un ronzio, qualcosa che disturba l'udito. Allo stesso tempo la mia vista si appanna e per qualche istante non vedo più nulla. Tossisco e apro di colpo gli occhi, notando che davanti a me c'è un castello nero, proprio come quello di mio fratello Gaito.

-Che roba è?-, domanda Hanon.

-Era il castello di Gaito fino a pochi anni fa, ma ora chi ci vive all'interno? Chi lo comanda?-, si chiede Rina.

-L'unica cosa che possiamo fare è provare ad entrare. Ricordate che Gaito l'aveva protetto con degli incantesimi molto potenti, nessuno è in grado di replicarli uguali identici ai suoi-.

Nuotando mi avvicino lentamente al cancello in ferro e lo sfioro. Immediatamente si apre ed io mi volto per capire le intenzioni dei miei amici. Tutti annuiscono, così Mashairo, Tom e Shirai mi raggiungono, posizionandosi davanti. Lucia, Hanon, Lidya e Rina ci seguono e restano dietro di noi, curandosi di ciò che accade alle nostre spalle.

Entriamo nel castello e subito veniamo assorbiti dal buio più assoluto. Fortunatamente, dalla mia fronte e da quella di Tom esce una potente luce gialla che illumina il corridoio sporco e poco luminoso.

Cominciamo a camminare lentamente, cercando di non dare troppo nell'occhio, anche se con questa luce è ovviamente impossibile. Sembro uno di quei ciclisti, la sera tardi, con le divise dei pompieri fosforescenti.

Kaito, il sarcasmo potevi lasciarlo a casa, mi dico sospirando, poi mi riconcentro, guardandomi attorno.

Improvvisamente c'è un'altra luce che mi acceca; anche Tom viene accecato e la sua luce si spegne. E' rossa ed emana calore, troppo calore. Sembra che attiri qualcosa o qualcuno, ma sicuramente non siamo io e Tom, dato che dal dolore siamo costretti ad accasciarci a terra. Shirai e Lucia accorrono, cercando di tenerci su e svegli, ma è tutto inutile: quella luce fa del male fisico, ed è impossibile fermarla.

Ma so a chi appartiene.

Lidya è di fronte a me, la guarda con fare molto curioso e forse sta capendo che cos'è. Si avvicina lentamente e alza la mano, tenendo il dito indice più vicino rispetto alle altre dita. Delicatamente sfiora la luce e questa si affievolisce, creando semplicemente un'atmosfera tranquilla.

LIDYA.

Ciò che accade è confuso: la luce mi sta chiamando, non so che fare. Se mi avvicino lei potrebbe risucchiarmi, potrebbe portarmi via, ma allo stesso tempo potrebbe essere qualcosa che aspetto da troppo tempo.

Alla fine decido di toccarla: l'atmosfera attorno a me si fa calma e limpida, ora sono tranquilla. A poco a poco davanti a me si forma qualcosa, un oggetto, illuminato dalla stessa luce rossa di sempre. Poi si forma: è una collana, una collana come quella delle Sirene, ma è rossa... ed è la mia collana.

La prendo fra le mani e la rigiro per qualche istante, senza rendermi conto di quello che sta accadendo, poi la chiudo in tutta la mano e mi giro sorridendo. Alcune lacrime cadono dai miei occhi e per qualche strana ragione mi sento quasi perfetta.

Lucia mi corre incontro e mi abbraccia, ridendo.

-Sono così contenta che tu sia diventata una sirena vera e propria!-, esclama lei quasi piangendo.

Anche Hanon e Rina mi abbracciano. -Sono così contenta!!!-.

-Ahaha, lo sono anche io, ovviamente! Mi sento completa... finalmente!-.

I ragazzi mi guardano trionfanti, sorridendo, e si complimentano. Percorriamo la strada a ritroso, sperando di uscire da quel castello, quando ad un tratto sentiamo una voce. Anzi sono due.

Sta avvenendo una conversazione fra due persone nella stanza accanto al corridoio e per quanto siamo vicino non riusciamo a capire nulla. La porta è semichiusa, così lentamente ci avviciniamo: sono due voci femminili e stanno discutendo riguardo ad una persona.

Mary.

-...quella ragazza è ancora in circolazione?-, grida una ragazza.

-Non lo so!-.

-Come no? L'abbiamo uccisa! UCCISA! Te lo ricordi? Lei era morta, davanti a noi... caduta, a terra! Non si muoveva più! Poi che è successo, raccontalo di nuovo-.

La seconda ragazza sospirò. -E' arrivata l'ambulanza... e anche i suoi amici: le sirene, i Panthalassa, gli umani. E... e piangevano tutti... poi dopo qualche giorno il cadavere è stato rubato dall'ospedale, quindi... be', non so se potrebbe essere ancora viva. Magari chi l'ha portata via voleva ucciderla, oppure salvarla-.

-METTIAMO CASO CHE QUESTA PERSONA LA VOGLIA SALVARE, LO SAI CHE TU SEI NELLA MERDA, SORELLINA?-.

-Non chiamarmi così-.

-Ma tu lo sei a tutti gli effetti, cara-.

-No! Non è affatto vero! Pensi che non lo sappia? Pensi che tutti quei segreti che tu e papà vi dicevate io non li sapevo? Sei tu l'estranea qua, non io! E sai che ti dico? Io chiudo con questa cosa! Vado a confessare tutto, alla polizia, e mi farò sbattere in galera! Non volevo uccidere nessuno, ma tu mi hai costretta... e sai perché? Perché non sopportavi di essere sempre la seconda scelta, perché hai sempre voluto comandare, ma non hai mai potuto farlo, almeno finché non è morto papà! Allora sì che hai iniziato a comandami, come se io fossi una bambolina! SONO STUFA DI QUESTA SITUAZIONE!-.

Sento dei passi... la prima ragazza si alza e cammina verso la seconda. Ci sono secondi di silenzio, nei quali non capisco cosa accade, dopo sento un grido: la seconda ragazza è a terra, priva di sensi.

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ciao ragazzi.
nella foto c'è Lidya in versione sirena, umana e trasformata. I modellinii ha fatti tutti una mia grande amica, Camilla Casarin.
seguitela su instagram: camilla_casarin.
bacio! ✨

Mermaid Melody - Amor Vincit Omnia.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora