1. Il liceo

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- Kate, sveglia! -

- No... no ti prego - Pensai, stringendo gli occhi dalla disperazione.

- Su, Kate muovi quelle chiappe e alzati dal letto. Forza... vale anche per te signorinella - Disse mia madre togliendo le coperte a me e ad Elena.

- D'accordo... - dissi alzandomi lentamente e sbadigliando. Mentre Elena si rigirava dall'altra parte rimboccandosi le coperte.

Era una bella giornata, c'era un bellissimo sole e...capperi! Era il primo giorno del liceo. D'un tratto mi assalì un'ansia terribile - Oh cazzo! Inizio il liceo. E se non riesco a farmi degli amici? E se mi prenderanno in giro? E se mi daranno della grassa? Oh mio dio! Ci saranno ragazzi più grandi di me di cinque anni con gli ormoni a mille, arrapati e...-

Entrò Elena in bagno - Frena le tue fantasie KitKat! Non ci sarà nessuno disposto ad incularti - disse frenando il mio sfogo nervoso.

- AH AH che simpatica! Sei davvero molto rassicurante - dissi prendendo in mano lo spazzolino.

- Uscite da questo fottuto bagno! Siete lì dentro da mezzora! - disse una voce urlando.

- Ma che vuoi Dylen?! Siamo appena entrate! - disse urlando dal bagno Elena.

- Non me ne frega un cazzo dovete uscire! - Disse Dylen aprendo violentemente la porta.

- Ma che cavolo di modi D! Esci di qui, c'eravamo prima noi. Non è colpa nostra se sei un dormiglione. Ricorda: chi dorme non piglia pesci - Dissi facendogli l'occhiolino e sorridendo. Scatenando in lui una rabbia abbastanza visibile nel suo volto.

Elena è la mia cugina di secondo grado, ma prima di tutto la mia migliore amica. Abbiamo la stessa età. E molto spesso succede che lei e suo fratello Dylen rimangano a casa nostra a causa del lavoro di mia zia. Lei è una hostess e viaggia spesso. E dato che Elena e D sono ancora minorenni non possono restare a casa da soli. Mio zio è morto poco dopo la nascita di mia cugina...e mia zia ha dovuto crescere i figli da sola, con l'aiuto di mia madre, (sua cugina di primo grado), e mio padre.

- Key, mi presti la tua gonna nera? - mi chiese Elena facendo la boccuccia triste.

- Ma non hai deciso ieri sera cosa mettere il primo giorno Ele?? Caspita, io sto programmando tutto da un mese... diciamo anche due -.

- Sì, ma tu sei una fissata. Io no. E poi avevo già pensato alla tua gonna da tempo -.

- E chi ti ha detto che te l'avrei prestata? Ahahah - le dissi facendo la linguaccia.

- Che motra! - disse mettendosi le mani sui fianchi.

- Chee?! - dissi confusa dalla parola che avevo appena sentito.

- M O T R A ! ! -.

- Ho capito ma che cappero vuol dire? -.

- É un sinonimo di cattiva, ma può significare anche stronza... - mi spiegò.

- Ma da quando? -.

- Da quando l'ho inventato io -.

- Ah ecco! - esclamai, scoppiando a ridere.

- Ele, Kate! Sono le 7,45 e alle 7,50 dobbiamo incamminarci verso scuola. Datevi una mossa mocciose! - Disse Dylen bussando rumorosamente alla porta della nostra stanza.

Ci vestimmo e truccammo velocemente, saltammo persino la colazione per il ritardo.

- Dico sul serio, questa cosa non si dovrà ripetere! - Disse Dylen mentre c'incamminavamo per il parco verso scuola.

- Sì, hai ragione D, scusa, non si ripeterà - dissi scusandomi.

- K mi sorprendi con quei jeans - disse facendomi l'occhiolino.

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