3. Insieme

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Quando provai a parlare con Alex, reagí in un modo che non avrei mai creduto.
- Comunque...riguardo alla scenata davanti a mio cugino...-.
Nemmeno mi lasció finire di parlare e m'interruppe con modo freddo e distaccato.
- Avevi detto che era solo un buon amico - disse.
- Aspetta...infatti. No Alex...non hai capito... - ma m'intteppe di nuovo.
- Va bene Katerina, non m'interessa, sei libera di fare ció che vuoi. Non sono nessuno per dirti che devi fare - disse andandosene dalla classe.

In quel momento rientró Luca in classe dal bar - Allora, ci hai parlato? -.
- Sí -.
- E? -
- E niente cacchio. Se l'é presa. Non mi ha nemmeno lasciato spiegare! -.
- Ma che cazzo gli prende! - disse sbuffando rumorosamente.

Quando la ricreazione finí sentií Luca parlare con Roy e Simone.
- Oh Simo! Va bene se mi metto vicino a Katerina durante l'ora di Spagnolo? - Chiese Luca.
Simo accennó un sí.
- Ro, mi serve che ti sposti, Flavia si deve mettere qui per un'ora - disse Luca.
- Ma perchè? questo è il mio posto -.
- Ti prego Ro è solo un'ora. Ti pregooo - intervenni io facendo la boccuccia triste.
- Okok solo quest'ora -.
- Roy, capiamo che non vuoi lasciare il tuo fidanzato Alex BFF peró dai cazzo. Non fare tanto il gay - disse Luca.

Roy se ne andó senza dire nulla ignorando le parole di Luca.

- Ma perchè devi sempre fare il coglione? - Gli chiesi mentre si sedeva vicino a me.
- Che ho fatto mo? -.
- E poi cos'hai contro i gay? -.
- Niente -.
- Roy non é gay, Luca - disse Flavia mentre si metteva seduta al banco dietro al mio.
- Fate come cazzo vi pare - disse mentre si accasciava con la testa sul banco, offeso dalle nostre palore.

Alex osservava la scena impassibile. Non diceva nulla, si limitava a guardare.

Flavia intervenne - Senti Alex, ci siamo...- ma s'interruppe quando la professoressa di educazione fisica entró in classe.

- Prof. Non c'è lei adesso! - urló Francesco dal suo posto.
- Lo so Francesco. Vi faccio supplenza. La Cariñosa manca. Se vi va andiamo in palestra - disse la professoressa.
- Sii! - disse in coro tutta la classe, tranne Luca, Flavia ed io ovviamente. Questa supplenza aveva rovinato il piano di Luca: voleva spiegare ad Alex la situazione, con l'aiuto di Flavia ed il mio.
- Fanculo - disse Luca a bassa voce.

Quel giorno non sapevamo che avremmo avuto ginnastica. Quindi, quasi tutti eravamo in jeans e senza scarpe da ginnastica. Ma la professoressa ci disse di prendere una palla e fare una partita a pallavolo.
Luca e Alex si dividettero e andarono uno in una squadra e l'altro nell'altra. Io mi esonerai dal giocare e mi proposi come arbitro.

- Palla! - gridai.
C'era Alex alla battuta e lanció la palla con una forza disumana...che sembrava dirigersi proprio verso Luca...
Luca cercó di rimandarla all'altro campo con un bager, ma il colpo fu cosí forte che i suoi polsi divennero subito rossi.
- Luca ti sei fatto male? - mi scappó di bocca.
- No - disse.
Alex che aveva sentito, fece una faccia infastidita e quando gridai di nuovo - Palla! -, Alex lanciò di nuovo la palla con il doppio della forza di prima. E di nuovo, la palla andó verso Luca.
La partita andó avanti cosí. Fra gli obiettivi mirati di Alex di colpire Luca e occhiatacce fulminanti.

- Punto! - dissi per la squadra di Alex che aveva vinto.
- Siamo i piú forti! - urló Francesco.

Alla fine della partita tornammo in classe per preparare gli zaini, perché dopo saremmo usciti.
- Luca fammi vedere i polsi - dissi.
- Che? - disse lui.
- Ti sei fatto male? -.
- Ti ho giá detto di no! -.
- Che cavolo non è vero! Te li stai toccando dal primo colpo che hai preso! - dissi determinata.
- Anche se fosse? -.
- Mi preoccupo per te Luca! -
- E perché?! Tanto non stiamo insieme sul serio... - disse uscendo dalla classe.
- Cosa...? Aspetta Luca!! - Era troppo tardi era giá uscito. Ero un po' confusa dalle sue parole. Non potevo essere semplicemente un'amica preoccupata?

Era arrabbiato e non ne sapevo il motivo.

Alex che aveva assistito alla scena mi venne vicino.
- Non state insieme sul serio? - chiese.
- Alleluia l'hai capito! -.
- Allora perché... -
- Perché il modo in cui Dylen aveva risposto a Luca mi ha dato fastidio e quindi gli ho detto che stavamo insieme. Ma non è vero - Gli spiegai.
- Ahh ora ho capito! - C'interruppe Elena. - Mi stavo chiedendo quando mi avresti detto di Luca - disse.
- Elena! Scusa io non volevo davvero! È che D mi ha fatto veramente arrabbiare quel giorno e...non dirgli che era una farsa. Reggimi il gioco. Per favore! -.
Alex osservó me ed Elena parlare e disse a bassa voce
- No...io intendevo...perché t'importa tanto di lui se é solo un amico -.
Rimasi bloccata dalla sua domanda. Perché in realtá nemmeno io sapevo darmi una risposta. Ma l'unica cosa che riuscì a dire in quel momento fu - Perché gli voglio bene -.

Quando Elena ed io tornammo a casa, trovammo Dylen spaparanzato sul divano a guardare Mtv.
- Perché sei giá a casa? - chiese Elena.
- Sono uscito prima genia -.
- Ti abbiamo aspettato all'uscita per un quarto d'ora! - gli dissi.
- Ah scusa, sai com'è, non volevo disturbare i due piccioncini - rispose.
- Ma di che stai parlando? -
- Tu e Luca -.
Elena si mise a ridere e io le diedi una gomitata.
- Non sei happy for Katerina che ha trovato l'amore? - chiese Elena.
Dylen lanció un'occhiata fulminante ad Elena.

Andammo in camera nostra per posare gli zaini e subito mi misi ai fornelli per cucinare qualcosa per pranzo.
- D tu hai giá pranzato? - urlai dalla cucina.
- No! - urlò di ricambio dal salone.
- Kitkat! Omg! Francesco mi ha mandato adesso un messaggio chiedendomi di prenderci una pizza!! - disse Elena sbucando dal corridoio con il cellulare in mano, saltando dalla gioia.
- Cosa? Adesso? -.
- Sí!! Credo che non pranzeró con voi. Puoi coprirmi con la zia? -.
- Va bene ci penso io, su vai - le dissi.
Elena mi abbracció e si fiondó subito fuori di casa.

Poco dopo che Elena uscí...
- Allora... - disse Dylen appoggiandosi alla porta della cucina.
Restai bloccata dalla sua voce cosí maledettamente profonda. Era in boxer e senza maglietta. Aveva degli addominali scolpiti perfetti e delle braccia muscolose che mi facevano impazzire. E la sua tartaruga, lo rendeva ancora piú sexy.
Io non dissi nulla e iniziai a tagliare i pomodorini.
Lui si avvicinó lentamente e io cercai di evitare il suo sguardo, concentrandomi sui pomodori.
- Siamo soli... - disse abbracciandomi da dietro e portando le sue braccia sul mio bacino.
Deglutií lentamente. Mentre lui mi spostó i capelli dal collo e inizió a baciarmi dolcemente, lasciando una scia di baci fino alla mia spalla.
- C-che s-stai facendo...? - balbettai a bassa voce.
Lui non rispose. Mi fece girare verso di lui e mi fece sedere sul tavolo. Mentre lui continuava a baciarmi il collo ed abbassarmi la maglietta.
Non riuscivo a fermarlo, perché era dannatamente piacevole e non volevo che smettesse. Anche se sapevo che era sbagliato.
Posai le mie mani sul suo petto e lo guardai dritto negli occhi. I suoi occhi neri, profondi e scuri. Lui spostó le sue mani sul mio viso e mi bació. Fu un bacio appassionato e non me ne aveva mai dato uno cosí. Io portai le mie braccia fino al suo collo e lo avvicinai a me ancora di piú.
Proprio in quel momento squilló il cellulare di Dylen. Si staccó dolcemente dalle mie labbra e mi sussurró nell'orecchio - Tu sei solo mia -.
Uscí dalla cucina e io rimasi lí impalata come un salame, confusa da quello che era appena successo.

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Ciaoo!❤
Come va? Vi sta piacendo la storia?
Penso che chiameró la ship di Katerina&Dylen "Dylina". Che ne dite?

Un abbraccio♡

- M



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