6. Gioia

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La zia era di nuovo in viaggio per il lavoro e Dylen ed Elena erano tornati a stare da noi.
Era sabato, e di solito, nessuno si svegliava prima delle 10;30 di sabato. Tranne me ovvio. Io non riesco a dormire oltre le 8;30.
E verso le 7;30 mi ritrovai sul letto a rigirarmi e rigirarmi, cercando di riprendere sonno. Ma non ci riuscivo. Allora, ebbi un lampo di genio!
Mentre tutti facevano dolci sogni e Dylen russava come un ghiro, presi i miei vestiti dalla mia stanza, molto silenziosamente, per non svegliare Elena, e mi diressi in bagno a cambiarmi. Scrissi un bigliettino in cui dicevo di essere uscita e lo lasciai sul tavolo della cucina. Presi le chiavi di casa, le infilai nella tasca del mio giaccone e mi misi le mie Nike belle comode.
Uscii per strada, volevo camminare, dimenticare, liberarmi dai miei tormenti, smettere di pensare a Dylen, Alex e Luca almeno per un attimo e far finta che tutto fosse apposto. E per farlo avevo in mente di unirmi ad Ian, il mio migliore amico delle medie.

- Ian! - urlai al telefono dalla gioia quando mi rispose.
- Wowowow! Ma guarda chi si fa sentire, Kitkat! -.
- Non fare l'ironico Ian, anche tu avresti potuto farti sentire di tanto in tanto -.
- Giá, giá, hai proprio ragione K - disse.
- Vieni qui? - gli chiesi di punto in bianco.
- Cosa?! Ma sono le 8:00! Nel caso non si fosse capito sono ancora in pigiama nel mio caldo lettino, Key cara -.
- Uff - sbuffai. - Allora sbrigati a vestirti e fatti trovare al parco fra dieci minuti. Ti aspetto davanti al laghetto - gli ordinai.
- Sì signora! - scherzó.
- Grazie Ian - dissi con voce dolce.
- Figurati piccola - disse attaccando.

M'incamminai verso il parco e trovai la panchina, davanti al laghetto, libera.
Mi sedetti ed aspettai l'arrivo di Ian. Ma nel frattempo fastodiosi pensieri iniziarono di nuovo ad affollarsi nella mia testa.
"Alex ce l'ha con me". "Alex mi odia". "Ad Alex piace Ariana". "Alex è cambiato". "Per Luca rimarró sempre al secondo posto". "Perchè d'un tratto Dylen vuole tornare a stare con me?".
- Yuhoo! - disse una voce.
- C'è nessuno in casa? - disse Ian bussando alla mia testa.
- Ah piantala! - dissi alzandomi dalla panchina.
Ian ed io restammo fermi a fissarci e poi lui sorrise. Un sentimento di gioia si fece finalmente spazio attraverso quei cupi pensieri di prima. E non esitai a buttarmi addosso ad Ian per abbracciarlo. Ma finí che entrambi caddimo per terra e lui scoppió in una fragorosa risata.
Si alzó e mi tese la mano per tirarmi su. E mi chiese accennando ad un gentile sorriso - Come stai Key? -.
Lo abbracciai e questa volta mi assicurai di non cadergli addosso. - Sto bene - dissi mentre l'abbracciavo.
Iniziammo a camminare per la stradina del parco e parlammo del piú e del meno.
- Dopo la festa di Ginevra a Luglio non ci siamo piú beccati - disse.
- Mh giá. In parte è colpa mia... ma non credere eh! Anche tu hai fatto la tua parte -.
- Non lo metto in dubbio. Mi dispiace dolcezza - disse dandomi un bacio sulla guancia.
Io gli sorrisi.
- Come va la scuola? - chiesi.
- Ah è cosí scontato! Che domande mi fai Katy? -.
- Dai sono curiosa! Com'è il tecnico informatico? -.
- Non c'é una sola ragazza in tutta la scuola cavolo! È una tortura. Ho paura che da un momento all'altro diventeró gay - disse ridendo.
- Ahaha che spreco se tu diventassi gay. Pensa alle povere ragazze che ti sbavano dietro. Ci rimarrebbero così male -.
- Aspetta, quali ragazze? - disse facendo finta di non sapere.
- Ehm...non fare il finto tonto. Alle medie c'era quel gruppetto di ragazze della 3C che avevano persino fondato un funclub su di te -.
- Cosaa?! Ahahah. Aspetta e tu che ne sai? - chiese perplesso.
- Ma ci sei o ci fai? Punto primo, erano delle stalker che ti perseguitavano ovunque tu andassi. Secondo, come facevi a non sapere dell'esistenza del funclub?! Terzo, ne sapeva a riguardo tutta la scuola. E quarto, bello mio, sei il mio migliore amico, come avrei potuto non prendere parte al tuo funclub! Ahahaha -.
- Che storia ragazzi! -.
- Ah ma...con Gea? L'hai piú sentita? - gli chiesi.
Abbassò lo sguardo - Dopo che si è trasferita in Portogallo non l'ho più sentita -.
- Dai, non pensarci troppo. Se non ti ha piú contattato significa che non ci teneva cosí tanto. Non ti merita Ian. Dopo tutto quello che hai fatto per lei...dimenticala. Ci sono ragazze anche migliori di Gea -.
- Tipo te - disse ridendo.
- AH AH AH che simpaticone! -.
- Senti, hai fatto colazione? - mi chiese fermandosi davanti al bar del parco.
- Ehm no -.
- Dai ho fame, prendiamo qualcosa, offro io -.

Entrammo nel bar e facemmo colazione con ciambelle e cappuccino. Quanto amo il cappuccino!

Non avevo mai considerato Ian un ragazzo con cui stare insieme. Per me era solo un amico e tale sarebbe dovuto restare. Ma a quanto pare non fu lo stesso per lui. In seconda prese una cotta per me. Ma non me lo disse. E sinceramente, per quanto possa essere brutto, fu la cosa migliore che potesse mai fare. Se a quel tempo mi avesse detto della cotta, l'avrei rifiutato e avremmo mandato a puttane la nostra meravigliosa amicizia.

Un po' la situazione in cui mi ritrovo adesso. Ma per arrivare a questo manca ancora tanto.

Quando quel giorno tornai a casa, mamma e papá erano usciti ed Elena stava ancora dormendo, nonostante fossero giá le 11;00.
L'unico che trovai ad aspettarmi sulla soglia della porta con l'ansia di sapermi viva o morta fu Dylen.
- Dove cazzo sei stata?! - disse assalendomi appena misi piede in casa.
- Non credevo che fossi mio padre D - dissi togliendomi la giacca.
- Ripeto, dove diamine sei stata?! -.
- Non sono sorda - dissi incamminandomi in camera mia. Ma Dylen mi prese per il braccio e mi bloccó.
- D ho lasciato un biglietto in cui avvisavo che ero uscita mi pare. Di che ti preoccupi? E poi che cazzo ti frega! -.
- Dove e con chi sei stata?! - disse arrabbiato. A quel punto decisi di smettere di stuzzicarlo prima di farlo alterare troppo.
- Al parco, con Ian -.
- E che hai fatto con lui? -.
- Cosa dovrei fare con un amico D? Lui non è un troio come te, non ha le sue puttanelle personali e io non sono una di queste. Abbiamo camminato e fatto colazione al bar - dissi liberandomi dalla sua presa.
- Ah e un'altra cosa - disse prima che me ne andassi. - Lo so bene che tu e Luca non state insieme. Si vede lontano un miglio che state fingendo. E se lo stai facendo per farmi ingelosire sappi che non funziona. Sei stata la mia ragazza per tanto tempo, so come ti comporti. Ti conosco troppo bene Key, non puoi mentire a me. Ricordatelo -. E detto questo uscí di casa sbattendo violentemente la porta.
"Che caratteraccio!" Pensai.

Mi diressi in camera mia, ma dietro alla porta del corridoio trovai Elena traumatizzata da quello che aveva appena sentito.
- Aspetta...da quanto tempo sei lí? - chiesi.
- Da abbastanza tempo per capire che mi avete nascosto una cosa cosí importante da chissá quando! -.
- No aspetta Ele...posso spiegare... -.
- Non m'interessa! Se la tua considerazione è cosí bassa nei miei confronti non devi spiegarmi un bel nulla - disse interrompendomi e chiudendosi nel bagno.
- Ma tu sei la mia migliore amica! - urlai dall'altra parte della porta del bagno.
- Un corno! - rispose.

La reazione di Elena fu piú che giustificata. Ma la realtá é che ancora mi pento di non averglielo detto prima

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Ehi ehi♡
Scusate per la lunga attesa. Mi dispiace sono stata molto occupata. Cercheró di fare aggiornamenti piú regolari da adesso in poi.

Un bacio♡

- M

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