Capitolo 7

121 14 0
                                    

Mi sveglio con la musica (se così si può definire) dei tamburi che passavano sotto casa, tra due giorni doveva essere la festa del padrone (il 18 giugno),oggi 16 giugno, qualcosa questa mattina la mia testa mi diceva che ci sarebbe stato un cambiamento nella mia vita. Marti e Fran dormivano ancora, io mi alzo e mi vado a fare una doccia fresca. Esco dal bagno in accappatoio,apro l'armadio e indosso pantaloncini, magliettina blu e sandali banchi. Mi suona il telefono e mi affretto a prenderlo perché la suoneria avrebbe svegliato quelle due pazze. Rispondo senza vedere chi fosse
~inizio chiamata ~
P Buongiorno piccola..
A ehi Piè buongiorno, ma sono le 9 e mezzo che ci fai sveglio
P ho un impegno
A ah si?
P Sisi, ma lei non lo sa
Mi stavano salendo i 5 minuti, mi stavo distruggendo il labbro inferiore da nervosismo,non rispondevo più al telefono
P scema scendi che andiamo a fare colazione -ridacchia
~fine chiamata ~
Stacco il telefono e senza pensarci scendo di corsa dalle scale e mi fiondo in cucina per salutare tutti, non c'era niente, l'unica cosa che ho trovato è stato un post - it attaccato al frigo con scritto
Ange siamo dai nonni, cerca di venire..
Mi è venuto un colpo al cuore,sapevo che nonno Pino non stava bene, era il padre di mio padre. Abitava a 40 minuti da Naro, in quel piccolo paesino ho tantissimi ricordi insieme a lui e a nonna Pina (morta , quelle domeniche a pranzo tutti da loro, tutti i parenti erano riuniti ogni domenica come una festa.
Esco fuori da casa in lacrime,Piero mi aspettava in macchina, ma appena mi ha visto con quella faccia è sceso di corsa e mi ha abbracciata. Non mi ha chiesto nulla inerente al fatto che stavo piangendo
P dove ti porto?
A da mio nonno ti prego -singhiozzo e lui annuisce.
Ieri gli avevo parlato del fatto che nonno stava male e gli avevo detto anche dove abitava, lui aveva già capito tutto e l'unica cosa che ha fatto durante tutto il tragitto è stato: cantare, asciugarmi le lacrime e stringermi la mano come per darmi forza.
Dopo 35 minuti siamo arrivati in quel piccolo paesino, attraversando campagne infinite e diversi ricordi riaffiorano nella mia mente.
P bella mia che via dobbiamo andare?
A corso Umberto I 346
P tra tre minuti saremo là, promesso.
Accosta per bere, si volta verso me portando la sua mano sulla mia nuca,mi attira a se e mi bacia. In quel momento ho dimenticato tutti i dolori, mi sono sentita libera e leggere. Un bacio deciso e delicato. Quando lui si è staccato io avevo gli occhi ancora chiusi, mi sono morsa le labbra e lui non potendo resistere mi bacia a stampo e parte.
A grazie Piè
P di che?
A del bacio, forse l'unica cosa che mi serviva in quel momento era proprio quello
P senti ti fa stare meglio posso anche passare tutta la vita a baciarti
A si ok,ma adesso non esagerare -riesce a farmi sorridere.
Nel frattempo siamo arrivati e scendiamo dalla macchina,gli prendo la mano e la stringo forte a me , faccio incrociare le dita
A ti prego non mi lasciare
P promesso piccola -mi lascia un bacio tra i capelli.
Varchiamo la porta sotto lo sguardo di tutti i presenti (si usa andare a trovare a casa il defunto) che probabilmente avevano riconosciuto Piero, me ne fregavo altamente di quello che bisbigliavano alle mie spalle, trascino Piero nella stanza da letto dei miei nonni. Mi avvicino al letto e do un ultimo saluto al nonno, mia mamma mi abbraccia e mi bacia la guancia, mio padre che era seduto accanto al mi fa un sorriso stentato e io ricambio e lui si alza e va nell'altra stanza, mia madre mi sussurra qualcosa di incomprensibile,ho solo capito che si trattava di Piero visto che ci tenevamo per mano. Nel momento in cui mamma mi abbraccia Piero riceve una telefonata da Ignazio che gli spiega dove siamo e di avvisare Gian, Fran e Marti. Appena finito si avvicina e mi abbraccia da dietro, papà ci guarda e dice
Pa Piero so chi sei, so già che la tratterai, non hai bisogno di alcuna raccomandazione
A papà ma non siamo ancora nulla -dico imbarazzata
Pa lo vedo come vi guardate e lì c'è quello che vedrò per il resto della mia vita
P signor Neri le prometto tutto il bene -mi circonda il collo con il suo braccio- la porto un lo in giro per distrarsi
Pa si certo, stasera noi dormiamo tutti qui, quindi a casa sono sole,dai un occhio tu e per favore chiamami Pietro e dammi del tu che mi fai sentire vecchio
P va bene Pietro ci vediamo
A ciao papà -lo abbraccio e andiamo a fare un giro in macchina.

Spazio autrice :
Fa un po pena il capito,ma vi giuro che è solo un collegamento. Se avete consigli scrivetemi.
Buona lettura..

Per te ci sarò~Piero BaroneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora