CAPITOLO 2

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Tornati a casa trovo Bruce che mi stava aspettando per un appuntamento serale in un ristorante, indossa pantaloni, scarpe e giacca e cravatta neri e camicia bianca, i suoi capelli biondi sono pettinati tutti da una parte, i suoi occhi azzurri mi scrutano per un secondo e poi mi dice:

-Ciao bellissima!!

-Sera Bruce

-Pronta per stasera? Spero di sì perché io non vedo l'ora, quasi dimenticavo, ti ho comprato un vestito per questa serata speciale

-Potevi risparmiartelo!

In quel momento entra Michael in casa e io decido di andare a prepararmi, mentre salgo le scale per andare al piano di sopra, mi perdo nelle foto nel muro affianco, ci sono foto dei miei genitori, in una in particolare eravamo tutti e quattro: mio padre, mia madre, mio fratello ed io, mio padre mi teneva in braccio, mia mamma mi teneva la mano e mio fratello era in braccio a mia madre, eravamo così felici, mi ricordo che quel giorno mio fratello insistette per andare al parco, i miei genitori lo accontentarono, io ero ancora molto piccola, avevo tre anni e non mi ricordo altro di quel giorno, quella al momento è la mia foto preferita. Arrivata in camera trovo sul mio letto un vestito senza spalline, con la scollatura a forma di cuore, color crema, è bellissimo, ma se Bruce pensava che mi avrebbe comprato con i vestiti allora non aveva capito proprio niente di me, mi vado a fare una doccia veloce, mi infilo il vestito con molta delicatezza per paura di romperlo a causa della mia goffaggine e mi trucco con un po' di mascara, mi do un ultima occhiata e scendo alla porta d'ingresso, quando Bruce mi vede sulle scale lo vedo fissarmi la scollatura, io gli lancio un'occhiataccia e lui distoglie lo sguardo e mi dice:

-Ehy biondina, sei bellissima con questo vestito

Le sue parole non mi fanno arrossire per niente, gli rispondo con un semplice:

-Grazie

Usciti di casa mi trovo nel vialetto di casa una Limousine nera, una semplice macchina mi sarebbe andata bene lo stesso, ma a quanto pare a lui no, per tutto il viaggio siamo rimasti in silenzio senza dire una parola, arrivati al ristorante lui mi apre la portiera della Limuosine, mi aiuta a scendere e mi prende sotto braccio; non sopporto tutte queste cortesie, preferisco fare tutto da sola, mi sembra di essere una bambina, il ristorante è a base di carne, questo non mi stupisce visto che i licantropi impazziscono per la carne, ed è molto lussuoso, appena entrati un cameriere ci accoglie e ci porta in una stanza privata.

-Perché questa faccia?

-Non mi aspettavo di stare in una stanza privata e chissà quanto ti è costato tutto questo

-Non è niente, siamo nati per spendere soldi no?

Ma sta scherzando? Ci sono persone che muoiono perché non hanno soldi e lui risponde in questo modo? Mi trattengo ancora per poco, per non litigare gli rispondo:

-Veramente no, ma lasciamo stare.

La stanza dove siamo noi, contiene un lampadario di cristallo, un cameriere molto gentile mi fa sedere al tavolo, la cena è già stata ordinata: tagliata. Per distogliere il silenzio Bruce dice:

-Allora che ne dici? Ti piace tutto questo? Ma certo che ti piace, una settimana e saremo fidanzati.

A questa frase non mi trattengo e rispondo:

-Pensi che mi piaccia tutto questo? Spendere soldi come niente? No, ti sbagli, sono una ragazza semplice e non mi piaceranno mai queste cose e per la cronaca io non mi fidanzerò con te.

-Mi dispiace zuccherino ma tu mi sposerai lo stesso perché ne sei costretta.

-Questo lo vedremo, vado un attimo in bagno.

Mi alzo senza guardarlo e vado in bagno.




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