CAPITOLO 5

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 Il vampiro di ieri è proprio davanti a me in tutto il suo splendore; questa volta indossa anfibi, pantaloni grigi senza buchi e la giacca è sempre la solita, m'incanto quasi a guardarlo, come mi ha fatto a trovare? Decido di mettere la testa a posto e dirgli con tono stufato:

-Ancora tu? Noi due non dovremmo parlare e nemmeno essere amici.

Mi guarda e con voce divertita risponde:

-Chi ti ha detto che voglio essere tuo amico? Voglio solo giocare un po' con te, sei molto buffa.

Lo sapevo non è diverso da quelli della sua specie.

-Io non voglio fare un tuo giocattolo, non mi faccio comandare da nessuno, perciò se non ti dispiace vattene subito!

-Ma davvero? Questa è la tua gratitudine dopo averti salvata dagli altri vampiri?

-Mi hai appena ricordato una cosa: perchè non hai lasciato che mi ammazzassero e perchè non mi hai uccisa?

-Lui mi scruta da cima a fondo e risponde:

-Sento che sei diversa dagli altri licantropi, sei interessante come ti ho già detto,mi piace divertirmi con i lupi, ovviamente in senso ironico e poi diciamo che mi servi ad una cosa.

Mi guarda con sorriso malizioso:

-Non ti sopporto più! Non voglio fare parte di un tuo piano, quindi per favore tornate da dove sei venuto o chiamo il mio branco.

Mi alzo dal tetto in modo brusco e il mio piede scivola su una tegola,sto per cadere, quando sento afferrarmi per la schiena e da sotto le gambe e mi ritrovo faccia a faccia con quel vampiro, riesco a vedere meglio i suoi occhi dorati fissi sui miei,vicino alle mie labbra mi sussurra con una voce che mi fa venire la pelle d'oca:

-Stai molto attenta, non voglio perderti, ma se ci tieni tanto alla mia lontananza da te, me ne vado.

Rimango senza parole, mi posa di nuovo sul tetto e sta per andarsene ma:

-Aspetta!

-Che c'è?

Si gira verso di me, ho agito d'impulso non so bene cosa dire ma la mia bocca parla senza che me ne accorgo:

-Resta ti prego e grazie per avermi salvata una seconda volta.

Gli sorrido e lui ricambia.

-Prego.

Sembra imbarazzato, voglio sapere qualcosa in più di lui:

-Come ti chiami?

-Perché ti interessa?

Sulle sue labbra spunta ancora una volta una specie di ghigno.

-Ho le mie buone ragioni e io ti ho detto il mio.

-Sono Vladimir, per gli amici Vlad ma dato che tu non sarai mai mia amica chiamami con il mio nome di nascita.

Annuisco e lui scompare ancora nel buio della notte, mi scappa un sorriso e finalmente sono sicura che lo rivedrò.



 

L'ULTIMA LUPADove le storie prendono vita. Scoprilo ora