Harry si presentò sotto casa mia puntuale. Pensavo che un tipo come lui fosse portatore sano di ritardo, ma invece si dimostrò un bravo ragazzo. Papà era andato a lavoro, io lo convinsi col pretesto che c'erano alcune cose da comprare per il lavoro. Flickerman ci aveva ripetuto moltissime volte che era una faccenda tra me e Harry. Stop. Zio Unicorno avrebbe visionato dal suo pc, grazie all'abilità informatica di Harry, Kurt per tutta la giornata.
- Dove andiamo? - chiesi salendo nella sua Audi nera. Dopotutto aveva una macchina mozzafiato e super lucente. - Wow, ma è la tua bambina, vero?
Rise, toccando il sedile di pelle. - Beh, ogni uomo ha il suo vizio... Il mio è lei.
Partimmo all'istante, ed Harry mi spiegò che c'era un negozio nel centro di Los Angeles che vendeva vestiti eleganti per uomo e donna. - Sarai il mio mentore di moda, quindi non consigliarmi cose scempie - gli dissi, e lui sorrise. - Qui ci stava proprio LouLou con la sua voce mascolina.
Ridacchiai, pensando ad un possibile Louis che sbucava dal nulla, accerchiato dalla sua femminilità naturale. - Beh, anche io sono un pò nervoso - disse Harry - è il mio primo smoking.
- Il tuo primo smoking? - replicai con sorpresa. - Non sei andato al ballo di fine anno a diciott'anni?
Lui serrò la mascella, mormorando un no. Non ritornai più sull'argomento. Il restante tragitto lo passammo in silenzio, avvolti dalla musica dei Queen. E ciò non mi dispiaceva.
- Va avanti da tanto? - Harry non capì al volo cosa volevo dire. - Se la devo dire tutta, sono il tipo di una botta e via. E quella già mi ha schiaffeggiato per bene, confondendo l'amore con l'attrazione. Contenta ora? - disse irritato.
- Ma possono coincidere l'amore e l'attrazione - sostenni le sue occhiate.
- E' impossibile, l'amore non esiste, ed è una cosa banale. Arrivare a dire 'Morirei per te' è da semplici idioti!
- Io credo che l'amore esista, ma sceglie il momento giusto per mostrarsi a noi. - ribattei.
- Io rimango fermo sulle mie idee, e non le cambierò mai - rispose come una cosa ovvia - Eccoci arrivati.
L'insegna di Spenley e Zerach spiccava per il colore viola fosforescente e per il carattere corsivo, al contrario di moltre altre boutique.
- Ti ricordo che siamo fidanzati, se si interessassero a noi - mormorò Harry, salendo le brevi scale che portavano all'ingresso. Io annuii, ma lui mi prese per mano. Il contatto della sua calda, nella mia fredda, mi lanciò vari brividi piacevoli in tutto il corpo. Lo guardai perplessa, e lui si giustificò dicendo - Rende tutto più realistico.
Accettai quell'idea, ed avanzammo verso l'entrata. Ad accorglierci vi era una donna sulla quarantina, bassina e con i capelli corti. - Buongiorno cari, benvenuti. Come posso aiutarvi?
Io, non sapendo come andai nel pallone, supposi che fosse perchè Harry stava strofinando delicatamente il pollice sul sorso della mia mano. E non sapevo che cosa dire o fare.
Per fortuna lui prese le redini del discorso. - Io e la mia ragazza dobbiamo andare ad una festa piuttosto formale.
Al sentire pronunciare 'la mia ragazza' lo guardai come se avesse bestemmiato. Non immagino me ed Harry insieme, forse in un altro universo. O neanche.
- Allora giovinotto puoi andare con Kelsey, ti aiuterà nel vestito. Mentre la ragazza andrà con me...
Harry sembrò scattare, poichè avanzò improvvisamente, come quando un cane vede un gatto. Sicuramente era per le forme splendide della commessa che era arrivata. E la invidiavo.
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Nasty - Il pericolo incombe
FanfictionJennifer ha sempre creduto che suo padre Josh fosse un supereroe: scompariva di punto in bianco e ritornava in modo misterioso, sempre con quella targhetta con su scritto 'Nasty'. Lei ormai è cresciuta, e si ritroverà a lavorare nella stessa associa...