Incinta?

263 32 11
                                    

《Come va?》mi chiese Mary allegramente entrando in camera con Alice.
《Uh, splendidamente! Molto probabilmente sono incinta e la mia relazione con Giulio sta andando a rotoli. Non potrebbe andare meglio.》risposi ironicamente cercando di non far trapelare il nervosismo.
Mary abbassò lo sguardo imbarazzata. Avevo esagerato anche se dalla mia bocca sono uscite vere parole.
Nella stanza calò un silenzio tombale spezzato dalla voce di Alice:《Pronta?》disse indicando le confezioni dei test di gravidanza.
Annuii aggiungendo :《Prima lo facciamo, meglio è.》
Tentai di alzarmi dal letto, ma ero ancora debole e le mie amiche dovettero sorreggermi fino al bagno.
《Ce la fai da sola?》mi domandò Mary con una nota di preoccupazione.
《Sì, ce la dovrei fare. Se ho bisogno di aiuto vi chiamo.》dissi abbozzando un sorriso e chiudendo la porta del bagno.
《Ok Manu, è arrivato il fatidico momento. Prendi un bel respiro e compi questo piccolo grande gesto.》sussurrai tra me e me.
Sospirai e aprii la confezione del test e lessi tutte le informazioni. Una linea, negativo; due positivo.
Feci il test: Una linea: negativo.
Avevo sbagliato qualcosa o non ero davvero incinta?
Riprovai utilizzando l'altro test: negativo anche questo.
Ero felice. Forse troppo felice per sapere di non essere incinta.
"Cazzo Manu, hai diciassette anni. È normale che sei contenta di non aspettare un bambino. Adesso devi correre a dirlo a Giulio."
Esatto. Devo andare da lui.
Uscii dal bagno con la velocità di una gazzella che scappa dal suo predatore, tenendo stretti nelle mani i due test e lasciando Alice e Mary spaesate.
《Giulio! Giulio!》gridai mentre scendevo le scale.
Lo trovai seduto sul divano, con una bottiglia di vodka vuota per tre quarti nella mano sinistra e una canna quasi terminata nella destra. Intorno a lui c'erano tante cicche e polvere di cenere sparsa dappertutto.
"Povera Mary. Quando dovrà pulire tutto ti bestemmierà tantissimo."
Mente, con tutto il rispetto per la mia migliore amica, adesso pulire il macello creato da Giulio è l'ultimo dei problemi.
《Amore, come stai?》gli sussurrai sedendomi vicino a lui.
《Dopo che ti ho trattato uno schifo hai pure la voglia di parlarmi dolcemente e chiedermi come sto?》mi rispose sorpreso.
《Ho esagerato anche io...》
《Tu? Esagerato? Tu non hai fatto proprio niente. Quello che ti ha aggredito e ti ha messo in imbarazzo a tavola sono io. Io, un mostro senza cuore. Un egoista senza anima. Un corpo vuoto come questa stupida bottiglia di vetro.》
Non dissi niente. In fin dei conti era vero. Dovevo ammettere che la colpa era solo sua. Io mi ero solo sentita male.
《Vedi? Ho ragione. Manu, io non ti merito. Tu non puoi stare con un malato sadico come me. Mi prenderò tutte le responsabilità per il nostro bambino, ma è meglio sia per te che per la creatura che porti in grembo che io stia lontano da voi. Non voglio farvi del male...》
《Giulio, ma cosa blateri? Io non sono incinta. Non aspettiamo nessun bambino! È stato tutto solo un equivoco. Quelli che ho avuto non sono i sintomi di una gravidanza. Forse ho contratto un virus, niente di particolare. Giulio, non ti preoccupare. Io e te, per il momento, non diventeremo genitori.》lo rassicurai accarezzandogli le guance.
《Ma come? - disse confuso. - Però questo non toglie che io mi sono comportato malissimo con te. Forse è davvero un bene che io mi allontani da te, non voglio farti soffrire come ho fatto in queste ultime ore.》
《Non puoi dire sul serio. Non possiamo lasciarci così, senza una motivazione logica.》bisbigliai con la voce rotta dallo sgomento.
《Invece una motivazione c'è. Non voglio che la mia parte malvagia prenda il sopravvento e faccia quello che io non voglio. Tu devi vivere serena, non con la paura che io possa ferirti da un momento all'altro.》
《Ma Giulio, le cose tra noi vanno alla grande. Si, ci sono state delle situazioni poco piacevoli, ma in tutte le coppie capita di litigare.》cercai di farlo ragionare.
《Esatto amore, litigare, non picchiare o violentare psicologicamente la propria fidanzata come io ho fatto con te. Non posso. Non posso rischiare ancora di toccarti, mi dispiace. Ti amo.》
Mi sfiorò per l'ultima volta le labbra, e se ne andò, chiudendo delicatamente la porta di ingresso alle sue spalle, senza girarsi un'ultima volta.

Una farfalla all'inferno.❆ Sequel❆Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora