Verità

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《Ti accompagno a scuola?》 si offrì Giulio.
《No, non ti preoccupare. Se ti riconosce qualcuno succede un pandemonio e tutta la scuola saprà che io sono la tua fidanzata.》
《E tu non vuoi che tutti sappiano che noi abbiamo una relazione?》disse un po' deluso.
《Sì che lo voglio, però poi tutti vorrebbero essere miei amici per la tua fama e io odio le amicizie false.》
《Ti capisco, però stiamo insieme da due anni e mezzo e io non voglio che la mia vita sentimentale rimanga ancora nell'ombra. Tutti devono sapere che io ti amo.》disse deciso.
Lo abbracciai fortissimo e gli diedi un bacio a stampo sulle labbra.
《Arriverà il giorno in cui il mondo intero sarà a conoscenza del nostro amore, ma mi serve ancora tempo per prepararmi psicologicamente agli sguardi che mi lanceranno le persone quando lo verranno a sapere. Ti amo tanto. Ci vediamo al parco appena esco da scuola.》affermai prima di baciargli le labbra e dirigermi verso la scuola.

❆ ❆ ❆

《Oggi sono passate velocemente cinque ore di tortura.》disse Mary mentre uscivamo dall'istituto scolastico.
《Eh già, fortunatamente. Chissà cos'ha Marco. Oggi a scuola non c'era.》dissi pensierosa.
《Guarda! Che cosa sta succedendo?》
All'ingresso della folla c'era una folla di ragazzi che gridavano impazziti. Si sentivano gli scatti dei flash e urla di ragazze eccitate che ridavano "Ti amo", "Sei il migliore".
Incuriosita mi feci largo tra la gente. Ma che cazz...?
《Amore mio, eccoti!》 Giulio si avvicinò a me, mi prese in braccio e mi baciò intensamente.
Tutti i ragazzi intorno a noi rimasero in un silenzio assordante, sbalorditi dalla scena che si presentava davanti ai loro occhi.
《E chi l'avrebbe mai detto che una come lei potesse stare con LowLow.》 sentii mormorare.
《Ma quella non è Manuela della 4°C?》 sussurrò qualcun altro.
《Ma io sono molto più bella di lei!》 borbottò una.
Giulio staccò le sue labbra dalle mie e rivolto a tutti gridò:《 TI AMO MANUELA GRECO.》
Tra i ragazzi si sollevò un boato e io nascosi il mio viso nell'incavo tra il collo e la spalla di Giulio. Non mi ero sentita così osservata nemmeno quella volta in cui caddi nell fontana in piazza di Spagna.
《Amore, tutto bene?》mi sussurrò Giulio all'orecchio.
Sollevai lo sguardo verso di lui e bisbigliai:《Sei un coglione, ma ti amo lo stesso.》
Lui mi abbracciò con forza e fece incontrare di nuovo le sue labbra con le mie. Le nostre lingue iniziarono a giocare e un brivido di passione cominciò a stritolarmi il cuore.
《Vieni, andiamo.》disse Giulio prendendomi per mano. 《Aspetta, devo trovare Mary. 》 dissi cercando tra la folla la mia migliore amica.
《 Ci sta aspettando vicino al cancello.》 mi disse trascinandomi.
Quando ce ne andammo sentii tutti gli sguardi di coloro che avevano assistito alla dichiarazione di Giulio pungermi la pelle.
Quanto tempo ci avrei messo ad abituarmi a quella sensazione?
《 Sei arrabbiata? 》 mi domandò Giulio distraendomi dai miei pensieri.
《 Non lo so. Prima ti ho detto che avrei dovuto prepararmi mentalmente... Adesso sarò sulla bocca di tutti quegli studenti per chissà quanto tempo. 》 《Perché ti preoccupi di quello che farà o penserà la gente? 》
《Non lo so. Però non voglio che tutti parlino di me.》
《Ma che te ne frega? Tanto la gente parla sempre ingigantendo tutte le situazioni. Lascia perdere quello che faranno o ti diranno.》
《 È più facile a dirsi che a farsi...》dissi un po' sconfortata.
《Sapete che adesso sarete lo zimpello di tutta la scuola?》 Domandò Mary quando le andammo vicino.
《Non me lo ricordare...》dissi.
《Dai, non è una brutta cosa. Pensa che adesso tutti ti verranno dietro solo perché sei la fidanzata di LowLow.》disse lei.
《Appunto. Non mi ci far pensare.》
《Scusa Manu, forse ho sbagliato. Dovevamo decidere insieme il momento in cui avremmo dichiarato il nostro amore a tutti.》si scusò Giulio.
《Tranquillo. Ormai quello che è fatto è fatto. Forse è meglio così, altrimenti io non mi sarei mai decisa a rendere pubblica la nostra relazione.》
《Be' raga, volete venire a casa a mangiare?I miei genitori stanno lavorando quindi non ci dovrebbero essere problemi. 》disse Mary.
Io e Giulio annuimmo e tutti insieme ci incamminammo verso casa della mia migliore amica in un religioso silenzio.

❆ ❆ ❆

《Ma quella è...》
Mary non mi fece finire la frase perché subito sbottò:《Che ci fai qui?》
Alice,la fidanzata di Giorgio, sedeva davanti alla porta d'ingresso di Mary con una sigaretta in bocca e gli occhi arrossati.
《G-Giorgio...》balbettò Alice.
《 Cos'è successo? 》 chiesi sedendomi vicino a lei e accarezzandole la schiena.
《 M-mi ha la-lasc-lasciata.》 farfugliò scoppiando a piangere.
Non dissi niente. In queste circostanze un "Mi dispiace" non serve a nulla. La abbracciai e lasciai che le sue lacrime bagnassero il mio cappotto.
《 Dai, entriamo. 》disse dolcemente Mary aiutando Alice ad alzarsi.
Entrammo nel soggiorno di Mary e dopo esserci tolti i giubbotti ci sdraiammo sul divano.
《Ti va di raccontarci cos'è successo?》chiesi ad Alice.
《 Da qualche settimana non facevamo altro che litigare. Mercoledì sera, dopo l'ennesima discussione, sono uscita di casa e sono andata da una mia amica che mi ha invitato ad una festa organizzata da un suo amico. Siamo andati a questa festa e io ho alzato un po' il gomito e... ieri mattina mi sono svegliata senza abiti nel letto di un ragazzo che non avevo mai visto prima.
Mi sono sentita un vero schifo. Non mi ricordavo niente della sera precedente e dopo essermi vestita sono sgattaiolata fuori dall'appartamento di quel ragazzo. Appena sono scesa in strada ho chiamato un taxi e sono andata da Giorgio. L'ho trovato sul divano intento a fumarsi una canna. Quando si è accorto della mia presenza mi ha chiesto dove fossi stata e gli ho raccontato tutta la verità. Non riuscivo a tenermi tutto dentro. Lui inizialmente non mi ha detto niente. Mi ha guardato con un sguardo vuoto, privo di emozioni ed è andato in camera senza dirmi niente. Dopo qualche minuto è tornato in salotto con due valigie cariche dei miei vestiti. "Non farti più vedere" mi ha detto freddo ed è tornato in camera chiudendo la porta a chiave. L'ho implorato, gli ho chiesto venia, non ho fatto altro che scusarmi con le lacrime agli occhi, però lui non ha mai aperto la porta della stanza da letto per abbracciarmi e dirmi che mi aveva perdonato. Dopo due ore e con un terribile mal di testa , ho preso i miei averi e sono uscita dalla porta d'ingresso gridando un "Ti amo" tra i singhiozzi. Non sapevo dove recarmi. Sono andata da lui - guardò Giulio - ma non c'era, mi sono diretta verso casa della mia amica però ancora non era arrivata. Poi ho deciso di andare in hotel e ho ordinato una camera. Stamattina mi sono svegliata e ho pensato a voi due - disse osservando me e Mary - ho preso il primo treno e sono venuta qui. Mi ha fatto bene pensare durante il viaggio e poi avevo bisogno di parlare con due amiche che mi capiscono come voi. Sono distrutta. Cosa potrei fare? Come posso farmi perdonare? Io non volevo che finisse così...》

Una farfalla all'inferno.❆ Sequel❆Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora