Cos'è questa emozione?

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Le parole uscirono dalla bocca di Haru senza che lui se ne accorgesse nemmeno e, una volta che si rese conto di ció che aveva appena detto, distolse lo sguardo da quei grandi occhi blu ed arrossí come un pomodoro.

Dopo di che disse, imbarazzato:
- cioè... Tu suoni cosí bene... Mi piace ascoltarti... Quindi non mi importa di soffrire -
Kanade all'inizió mostró un po' di stupore alle parole del ragazzo, ma sostituí subito quell'espressione sorpresa con un luminoso e gigantesvo sorriso.
- mi fa piacere! - esclamó lei.
- eh? - disse lui confuso.
- mi fa piacere che ti piaccia la mia musica! Sono la prima persona che ti ha fatto provare un'emozione giusto? Questo vuol dire che rimarró impressa nel tuo cuore per sempre! -

Il ragazzo arrossí ancora di piú e, per non far notare a Kanade il suo imbarazzo, le prese la testa e la poggió sul suo petto, in modo che lei non riuscisse a vedere il suo viso.
- hei ma che fai?! - chiese ridendo Kanade.
- niente... - sussurró lui, stringendo a sè la ragazza.
- è inutile che cerchi di nasconderti... Ho visto che sei rosso come un pomodoro! - Esclamó Kanade scoppiando in un'allegra risata.

"Ha fatto la stessa cosa prima, per nascondere le mie lacrime... È davvero dolce" pensó la ragazza.

Haru le lasció la testa e, guardando da un'altra parte disse:
- ecco, adesso ti ho lasciato... Contenta? -
- in realtà non mi dispiaceva starti vicina in quel modo! - disse lei continuanto a ridere.
Haru guardava il muro quasi con in viso un broncio, mentre Kanade continuava a ridere allegramente.

All'improvviso la ragazza abbracció forte Haru, cogliendolo alla sprovvista, e gli disse:
- grazie, per le belle parole...
grazie, per aver apprezzato la mia musica...
grazie, per esserti offerto di aiutarmi con la scuola...
grazie, per essere rimasto con me oggi...
grazie, per tutto... Ma, soprattutto, grazie per aver inciso il mio nome nel tuo cuore... -

Haru inizió ad accarezzarle delicatamente i capelli. Non riusciva a vedere l'espressione di Kanade.

"sta tremando..." pensó Haru "deve avere molto freddo, è notte, ed è quasi inverno... Si è fatto tardi, dovremmo anche andare a dormire...
Spero che non riesca a sentire il battito del mio cuore... Ogni volta che le sto vicino accellera moltissimo...
Ci siamo abbracciati tante volte eppure, ogni volta è un'emozione unica...
Perché mi sento cosí? È un'emozione davvero bella, è tanto bella da far male, tanto bella da potermi spezzare il cuore da un momento all'altro...
Quando sto con questa strana ragazza scopro mille emozioni nuove... Oggi mi sono sentito persino imbarazzato, e quando mi ha raccontato la sua infanzia ero triste... Spero, stando con lei, di scoprire tante emozioni nuove...
Tra le mie braccia è cosí piccola e fragile, ho paura che se la stringo troppo potrei romperla, ho paura che possa non tornare più da me, stretta in un mio abbraccio."

Haru inizió a strofinarle le mani dietro la schiena per scaldarla.

"È davvero... Sciocco, non potrá mai essere felice al mio fianco, io non voglio affezionarmi a lui, io non posso... Ma forse è troppo tardi. Vorrei che questo abbraccio non finisse mai... Anche se ci conosciamo da poco lui, lui è cosí importante per me... È un amico prezioso, e lo proteggeró ad ogni costo, anche se questo significasse dovermi allontanare da lui" pensó Kanade.

- è l'una passata - disse Haru, guardando un orologio attaccato alla parete, ancora stretto alla ragazza.
- giá... - disse lei, aveva la voce un po' assonnata. Entrambi avevano gli occhi chiusi, e parlavano senza aprirli e senza allontanarsi l'uno dall'altra.
- dovremmo andare a dormire - le ricordó Haru.
- dovremmo... -
- dovremmo staccarci -
- dovremmo... -
- dovrei andare nella mia camera, per riposare -
- dovresti... -

Nessuno dei due voleva lasciare la presa.
- non voglio che tu ne vada -
- dovresti dormire, si vede che hai sonno, neanche io vorrei doverti lasciare ma non possiamo rimanere abbracciati tutta la notte non credi? Se vuoi posso rimanere qui fino a che non ti addormenti - disse Haru
- non riuscirei comunque a dormire, ogni notte appena chiudo gli occhi mi sveglio sudata in preda al panico. Non faccio altro che alternare incubi mistri a sogni troppo tristi... -
Il ragazzo allontanó Kanade, la fece stendere sul letto e si mise in ginocchio vicino a lei. Le prese la mano e le disse:
- io rimarró qui finché non sprofonderai in un sonno tranquillo, adesso tu chiudi gli occhi e pensa a qualcosa di bello, qualcosa che ti rende felice -

Kanade fece come le disse Haru, chiuse gli occhi, stringendo la mano del ragazzo.

Occhi dal colore nascostoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora