Io odio il Natale

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Un mese passó in fretta. Kanade ed Haru parlavano sempre di più e la tensione che si creava ogni volta che rimanevano soli pian piano svaní.
Col tempo riuscirono a conoscere meglio anche Kaori ed il fratello, Takagi.
Haru aiutava quasi ogni giorno Kanade con il giapponese e lei, per ringraziarlo, li suonava ogni volta una canzone diversa.

All'uscita dell'ultimo giorno di scuola prima delle vacanze invernali...
- Haru! - lo chiamó la biondina avvicinandosi a lui, che stava per varcare la soglia dell'uscita.
- uffa! Non mi aspetti mai! Se io non ti corressi incontro ogni volta sono sicura che te ne andresti senza neanche salutarmi! - lo rimproveró lei.
- giá -
Prima che la ragazza avesse il tempo per arrabbiarsi, per la risposta secca ed indifferente, inizió a piovere.

- hai un ombrello? - chiese Haru.
- no, questa mattina il cielo mi sembrava sereno cosí non l'ho portato... -
- dovrei averne lasciato uno in classe, vado a prenderlo, tu aspettami qui -

L'inglesina fece un cenno di approvazione con la testa e Haru andó in classe.
Dietro il cancello dell'entrata Kanade notó un'ombra. Una persona si stava avvicinando.
Quando il suo volto era ben visibile Kanade pensó: "non puó essere lui, è impossibile"
La ragazza si stropicció gli occhi: non riusciva a credere a ció che vedeva. Quando li riaprí quella persona era scomparsa.

Rimase per qualche minuto a fissare il punto in cui l'aveva vista. Fece un paio di passi avanti, si trovava sotto la pioggia battente.
I suoi occhioni blu erano incantati, persi in un malinconico ricordo... Erano smarriti in un frammento del suo cuore.

Il rumore della pioggia che batteva contro il suolo era molto forte, copriva qualsiasi altro rumore. I piedi di Kanade erano freddi, aveva le scarpe bagnate fradicie.
La dolce inglesina inizió a guardare verso il cielo, e verso le nubi grigie che l'offuscavano. Il viso le si riempí di lacrime.
Chiudeva ripetutamente e velocemente gli occhi per smettere di piangere, si sciacquó il viso con la pioggia e rivolse lo sguardo verso il basso, accasciandosi a terra.

"Pensavo che la pioggia avrebbe lavato via la mia tristezza, ma ogni goccia sul mio viso, è una lacrima del mio cuore..."

Pensó Kanade, portando le sue gelide mani al viso, che strinsero forte le pallide guance.

Si alzó in piedi e tornó all'interno dell'edificio, e proprio in quel momento arrivó Haru che alla vista della ragazza urló con tono preoccupato:
- ma cos...? Sei bagnata fradicia! Corri a cambiarti! In questo stato prenderai una polmonite... Nel tuo armadietto dovresti avere la tuta di educazione fisica, no? -

Kanade rimaneva immobile, in silenzio. Haru le si avvicinó e notó il viso bagnato, ma non di pioggia: di lacrime.
Prese un fazzoletto dalla tasca e le asciugó le guance delicatamente.

- dai, ti accompagno a casa, ti cambierai lí ma dobbiamo fare in fretta o ti ammalerai sul serio... - disse il ragazzo, aprendo l'ombrello e tirando la biondina a se afferrandola dalla spalla.

- oggi non abbiamo fatto davvero niente in classe, vero? Il prof si è persino addormentato alla scrivania! -
Haru parlava molto, ma Kanade non disse una parola per tutto il viaggio.

Il giorno dopo...
- pronto, Kanade? - disse Haru al telefono, verso le undici di mattina.
- ciao Haru! È insolito ricevere una tua chiamata, non che mi dispiaccia ovviamente... È successo qualcosa? - chiese lei, terminando la domanda con uno starnuto.
- ti sei ammalata? -
- no, ho solo un po' di raffreddore, mi hai chiamato perché eri preoccupato? -
- questo pomeriggio vengo a trovarti -
- aspetta non hai risposto alla mia dom... - stava dicendo la biondina, prima che il ragazzo le attaccasse il telefono in faccia.

Arrivato il pomeriggio...
- oh buongiorno signorino Yagami! Non mi aspettavo di vederla anche durante le vacanze invernali. La ringrazio per essere passato ma la signorina ha la febbre alta... -
- buongiorno Asami, Kanade mi aveva detto che era solo un raffreddore -

"Sapevo che mi aveva mentito"

Pensó Haru.
- bhè, allora è un raffreddore piuttosto grave direi - rispose la domestica, facendolo accomodare.
- se la cerca è in camera sua, conosce la strada. Io adesso vado a prepararle qualcosa di caldo da mangiare -

Haru ringrazió la donna ed andò verso la camera da letto della ragazza.
Bussó ed entró dopo aver sentito "avanti".
Kanare era sotto le coperte, aveva i capelli spettinati, gli occhi socchiusi ed il naso rosso. Sul comodino di fianco a lei c'era una montagna di fazzoletti usati.

- hai un raffreddore piuttosto grave vedo - disse Haru, con tono ironico.
- sto bene, guariró in fretta -
- dopodomani è Natale, non puoi trascorrerlo malata -
- non mi piace molto il Natale... - disse Kanade, spostando lo sguardo all'esterno della finestra.
Il ragazzo voleva chiederle il perché, ma pensava che probabilmente lei non avrebbe risposto alla sua domanda.
- Asami mi ha detto che ti sta preparando qualcosa da mangiare, vado a prenderlo - disse lui, cambiando argomento ed uscendo dalla stanza.
Arrivato in cucina vide la cameriera preparare una minestra calda.
- oh signorino, cosa ci fa qui? - chiese la donna appena notó la presenza del ragazzo.
- sono venuto a prendere la minestra per Kanade... Scusa se te lo chiedo, lo so che non sono affari miei, ma puoi dirmi perché a Kanade non piace il Natale? -
- vedi... Il 25 dicembre è il giorno del suo compleanno e... Mi scusi signorino, ma non posso proprio dirglielo, non sono sicura che la signorina Kanade voglia che lei lo sappia... -
- d'accordo, non preoccuparti - disse il ragazzo, prendendo il piatto caldo e tornando in camera di Kanade.

Voleva saperne di piú, voleva venire a conoscenza del perché quella dolce ragazza odiasse il Natale, il giorno del suo compleanno, il giorno in cui era venuta al mondo...

Kanade pov's

Haru è rientrato nella mia camera con un piatto in mano. Non volevo venisse a trovarmi per non farlo preoccupare.
Sono sicura che voglia sapere perché odio il Natale, probabilmente lo ha chiesto anche ad Asami, ma non penso che lei gli abbia risposto.

Forse dovrei dirglielo, ma non voglio che lui provi qualcosa come la "compassione" nei miei confronti... Ma è mio amico, o forse anche qualcosa di più... Per questo devo dirglielo.

- Haru, io sono nata a Natale... Vuoi sapere perché odio quel giorno, vero? -
- non posso negare di essere curioso ma... Se non vuoi non sei obbligata a dirmelo -
- io l'ho sempre trascorso da sola, dalla morte di mio padre... Mia madre partiva per un viaggio diverso ogni anno, probabilmente per non vedermi... Asami il giorno della vigilia va dalla sua famiglia e, cosí, io trascorro ogni anno il mio compleanno da sola in una villa a Londra o qui... -
Voglio aprirmi completamente con lui...
- io odio la solitudine, la odio, la odio, la odio! Quando sono da sola ho paura, tanta paura... Eppure, penso che sia meglio allontanare tutti e tutto, in modo che non possa far male a nessuno... Ma forse, mi isolo solo perché quando tengo troppo a qualcosa, e poi quella svanisce, il mio cuore va in frantumi...
Tutte le persone a cui tenevo se ne sono andate, per un motivo o per un altro, alla fine il risultato è sempre lo stesso... Rimango sempre sola, mi abbandonano tutti... -
- io non ti abbandoneró, non sei sola adesso, ci sono io con te - disse Haru prendendole la mano.
Kanade poggió la testa sul cuscino, sorrise e chiuse gli occhi sussurrando un dolce "grazie".

Anche se tu non mi abbandonerai, saró costretta a farlo io. Rimarró per sempre sola, anche se ció mi fa soffrire non importa... So che è la cosa migliore.

Sono sicura che non ci manchi molto alla nostra separazione.

U.U Vi piace lo special di Natale? Ne faró un altro a breve...
Buon Natale e buone feste a tutti!
Un bacio, la vostra Angystory.❤

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