Che bello... bellissimo. Tranquillità, caldo invasivo e profumo. Tranquillità di ciò che provavo in quel momento e che avrei sperato durasse fino a quando non me ne sarei accorta, perché lì sapevo che stavo godendo di calma e non volevo che qualcuno mi rovinasse la sensazione, bisbigliandomi all'orecchio che tutto questo fosse finito, non presto, ma per sempre. Come potevo spiegare il caldo che mi stava invadendo, quasi coma un'alta barricata di fiamme tiepide che mi circondava, ma non riusciva a raggiungermi per quanto stesse cercando di cercala. Respirai profondamente e l'odore dolce e leggero di camomilla passò attraverso le narici e per qualche istante, anche se non era uguale, riuscii a percepire la presenza di Yui e Ayato. Non potevo, anzi, non dovevo assolutamente negare ciò che mi passava per la testa, visto che mi chiedevo ciò che stava succedendo nell'altra villa ed ero consapevole che anche Yui si stava chiedendo che cosa stesse accadendo qui, con me e con loro. Mi faceva quasi paura, ma dovevo ritentare di prendere il mio coraggio nascosto dentro il mio corpo, chissà dove. Il letto diverso mi fece venire nostalgia della villa Sakamaki, il rumore della porta che sbatteva che di tanto in tanto sbatteva con tale forza da farmi saltare in aria, la buone maniere di Reiji, il sorriso della dolce Yui e gli occhi luminosi e tricolori di Ayato mi mancavano e ogni volta che ci pensavo sempre di più, la nostalgia di quelle persone mi mise a disagio. Il motivo lo conoscevo, ma non capivo il perché le mie emozioni si spingevano oltre. In quel preciso istante avrei voluto con tutta me stessa che accanto a me, nel letto, ci fosse Ayato; sarei voluta tornare indietro, quando quella mattina lo strinsi a me, ma ora mi rendevo conto che quel momento sarebbe dovuto rimanere. Non potevo ammettere di amarlo alla follia, come una ragazza che lo avrebbe seguito ovunque oppure lo avrebbe portato a letto... potevo almeno, ammettere che mi piacesse tanto quanto da starci insieme, parlare e anche litigarci. Come una scarica d'adrenalina che si scatenò nel mio corpo con tale velocità, ad un tratto il calore nel letto diventò insopportabile e una sensazione di agitazione m'invase. Oramai stavo iniziando a sudare alla fronte e mi sentivo appicosa e leggermente bagnata sulle gambe e braccia. Addirittura mi sembrò che anche il letto fosse diventato la fonte principale di calore in cui nero sommersa. Aprii gli occhi per poi richiuderli, sperando che la sensazione che provavo fosse solo un brutto incubo. Cercai di respirare, ma anche l'aria aveva subito un cambiamento, come se non fosse presente in quel luogo rettangolare e spazioso. Credevo fosse opera del fratello da cui ero scappata, forse era la miq punizione per essermi chiusa dentro. No, non poteva esser possibile; anche se era un vampiro non voleva dire che fosse stato lui. Il mio ragionamento fece eco nella mia testa, procurandomi un maggiore sforzo in quel caldo atroce. Con uno scatto della mano tolsi il piumino dalla mia faccia, assaporando l'aria che aveva preso sapore e sentendo la freschezza che mi accarezzava il viso e faceva spazio al caldo. Chiusi gli occhi per un istante: non era stato il vampiro a farmi questo. Ero solo agitata, ma non ne conoscevo il motivo. Ieri sera ero così scossa, dolorante e stanca che non avevo proprio fatto caso a come fosse strutturata la grande stanza: aveva la carta da parati color panna con dei rilievi color verde chiaro, le lenzuola erano anch'esse panna ma tendevano su un color salmone, i cuscini erano rosso lucido, mentre il piumino era di color rosso opaco. Alla sinistra c'era un armadietto basso di quercia ben levigato, più in là una un'enorme finestra luminosa della luce sole sbatteva contro un oggetto che mi faceva arrivare in faccia una grossa macchia di luce. A causa dello specchio attaccato alla parete destra della stanza, la luce del sole rimbalzò come una molla sul mio viso, come se fosse una piccola sfera, la qualche aveva un limite di spazio per saltare liberamente. Il cielo era sereno, un azzurro chiaro e armonioso, le nuvole bianche e paffute erano poche, ed il sole si nascondevano dietro la facciata della casa, ma nonostante ciò i raggi del Sole erano sempre più forti se lo assaporavo sulla mia pelle. Girai la testa verso destra dov'erano schiacciati contro la parete due larghi ed alti armadi di legno, prima di questi c'era un'altra armadietto, solo più alto e a quattro gambe. La stanza conteneva poco per quanto fosse grande, così mi avrebbe dato un senso di libertà maggiore per stare da sola e non vedere nessuno. In punta di piedi scesi dal letto sentendo un senso di agitazione percorrermi tutti i muscoli e prima di entrare nel bagno, mi bloccai a metà percorso quando vidi la mia valigia 'poggiata sulla superficie dell'armadio. Corrucciai la fronte incuriosita di sapere come ci fosse finita nella mia nuova stanza, ma il pensiero scomparì velocemente dopo che i muscoli ricominciarono a muoversi. Una bassa porta di colore nero pece mi condusse dentro il bagno: le sue pareti erano fatte di marmo grigio e color sabbia; appena entravi, al centro del bagno era incastrata una piccola finestra di forma quadrata che si poteva aprire solamente a metà. Dall'alto verso il basso. Subito a destra era in mostra una vasca di media grandezza bianca fatta di marmo, a qualche metro avanti c'era un largo lavandino accompagnato da cassetti in basso e da uno specchio in alto. Immediatamente all'entrata, invece, c'era un lungo e stretto armadio di legno e metallo che sembrava stare sospeso nell'aria e sempre più avanti un bidet e il gabinetto. Anche se il bagno faceva parte della stanza, il colore era così differente che faceva un contrasto di colori. Mi avvicinai al rubinetto nuovo e feci scorrere dell'acqua calda che cadde come una cascata sul dorso delle mie mani. Dei brividi di piacere mi percorsero le braccia, come se una piuma mi avesse fatto il solletico. Acovacciai le mani come se stessi tenendo fra le mani un cucciolo di gatto appena nato e l'acqua arrivò quasi all'orlo delle dita. Me la buttai in faccia, rilassandomi.
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Diabolik lovers: La seconda sposa
FanfictionUna ragazza che sembra come le altre, lei è speciale. Proprio come la prima protagonista... Yui Komori. Mizuki Naoko è la cugina lontana di Yui. Lei è uguale a lei, paurosa, dolce, bella, sorridente, seria, timida... È una ragazza che non riesce a...