Mi mancava così poco per essere fuggita dalla villa, quando non mi trovai sotto a Raito e non mi sarei mai perdonata come avrebbe reagito Ayato, non sapveo come immaginarlo, non sapevo se sarebbe mai successo... ma le possibilità erano tante.
Quando aprii gli occhi ero cerata di essere quasi in un sogno. La stanza in cui ero finita non era altro che di colore lilla chiaro era scuro, l'arredamento era di
un'adolescente, gli armadietti erano scuri di legno con sopra dei candelabri per decorazione color bianco e le lenzuola si cui ero distesa erano fatte do un materiale che non riuscivo a distinguere con il mio scarso tatto, così abbassai la testa in direzione della mia mano che accarezzava le lenzuola e le osservai curiosa cercando di capire in quale stanza dei fratelli fossi finita."Guarda... gli umani sono davvero buffi quando si riprendono dal sonno..." mi sentii una piccola congelata mano toccarmi con delicatezza l'altra parte della testa. "Hanno dei capelli così morbidi e profumati..." sospirò mentre giravo la testa dall'altro lato.
"Teddy." Sorrisi dolcemente mentre alzai gli occhi verso il penultimo fratello dei Sakamaki che mi osservava curioso togliendomi lentamente la mano dai miei capelli che diventarono scompigliati.
"Kanato, perché sono nella tua stanza?" Chiesi alzando il busto con l'aiuto delle braccia e mi passai una mano sulla faccia cercando di riprendermi, ma quando cercai di ricordarmi ciò che era successo la sera prima mi venne un forte giramento di testa che la fece cadere come un sasso sul cuscino duro.
"Hai perso molto sangue." Sì sedette a gambe incrociate affianco a me, distesa.
"Mi sarei aspettata più che mi venisse a salvare qualcun'altro." Lo guardai voltando la testa dalla sua parte e notai che i suoi grandi occhi color lilla erano sgranati che facevano risaltare le sue occhiaie e qualche ciocca dei suoi capelli era davanti alla fronte che mi inpedii di vedere il suo intero volto.
La mia espressione si fece spaventata. "Non l'ho detto per offenderti, credimi. Ma la cosa che mi ronza per la testa, è... come tu sei riuscito a portarmi fino alla tua camera." Gli spiegai.
"Sono un vampiro, anche se piccolo, riesco a portare pesi umani." Disse fissando il peluche color marrone.
"Che piano è?" Chiesi cercando di mettermi seduta sul bordo del letto, massanggiandomi le guance rosee.
"Terzo piano. È l'ultimo." Afferrò la piccola zampa del peluche per poi sbattedola verso l'alto e il basso. Era molto strano come trattava il suo amico peluche Teddy, quando ero piccola gli accarezzavo la testina e gli pulito il pelo con la spazzola che usavo per pettinare i capelli biondi delle bambole.
"Mi sapresti dire che ore sono?" Chiesi alzandomi dal letto ed andando lentamente verso l'armadio per poi appoggiarmi con la spalla destra su uno di questi.
"È l'una. Hai perso sangue e hai dormito per un po'." Affermò alzandosi e mi avvicinai di fronte alla porta.
"Devo andare in cucina a pranzare, mi sento senza forze." Misi la mano sopra la maniglia girandola e quando l'aprii, mi sentii quasi perdere l'equilibrio.
"Stai bene! Quanto sono contenta..." la voce fioca e leggera di Yui mi parve come se stesse parlando una dea mentre venni avvolta dalle sue braccia delicate intorno al collo con un balzo.
"Yui..." chiusi gli occhi. "Mi fai male..." borbottai sotto voce al suo orecchio mentre sospirai dal sollievo che Yui stesse sciogliendo l'abbraccio.
"I morsi... scusa." Si morse il labbro inferiore guardandomi.
"Non ti preoccupare..." le sorrisi per poi girarmi verso Kanato che nel frattempo si era affacciato al balcone.
"Devo dirgli qualche parola a Raito." Le sue guance cominciarono a diventare rosse come un peperone.
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Diabolik lovers: La seconda sposa
Fiksi PenggemarUna ragazza che sembra come le altre, lei è speciale. Proprio come la prima protagonista... Yui Komori. Mizuki Naoko è la cugina lontana di Yui. Lei è uguale a lei, paurosa, dolce, bella, sorridente, seria, timida... È una ragazza che non riesce a...