Una vacanza inaspettata

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GIORGIA'S POV

"Per due settimane mi salto scuola" disse Giorgia durante l'intervallo.

"Cosa? Perché?" replicò Virginia, sputacchiando pezzetti della minuscola mela che doveva essere la sua merenda.

"Perché mio cugino si sposa, e com'è tipico vuole fare le cose in grande. Inoltre mi ha chiesto di essere la sua testimone! Quindi dovrò firmare un sacco di scartoffie e fare le prove in chiesa penso."

"Ma che figo! Un matrimonio! Io adoro i matrimoni, da bere per tutti!" disse Virginia illuminandosi in volto e citando la frase di Jack dei Pirati dei Caraibi. Giorgia fece un'espressione a metà fra uno sbuffo e una risata: era tipico della sua amica inserire citazioni a caso nei discorsi. Era una sua caratteristica che divertiva molto e allo stesso tempo lasciava allibiti: era come se Virginia conoscesse a memoria ogni battuta di ogni film, cartone animato, serie TV e a volte persino di libri. Per non parlare della sua infinita conoscenza di aforismi di qualsiasi autore o poeta e del fatto che nella classe era chiamata la "jukebox" per la sua capacità di trovarti una canzone (e di cantartela a memoria) per ogni parola che pronunciavi.

"E' inutile che ti gasi, tu non sei invitata!" disse Giorgia ridendo.

"Questo dipende tutto da te, Giorgina cara" rispose l'amica con un sorriso complice stampato in volto.

"Infatti, per questo ti assicuro che non sei invitata. Pensa due settimane senza doverti sopportare: il paradiso."

La risposta di Virginia a queste parole fu un sonoro scapellotto. Subito dopo la campanella suonò, ma per Virginia il discorso non era finito.

"Oh andiamo, rompi sempre con la tua bella Napoli, poi quando ci voglio andare non mi porti?"

Prima che Giorgia potesse replicare, l'insegnante di italiano entrò in classe e Virginia si dimenticò completamente del matrimonio.

Virginia amava l'italiano e la storia, la professoressa inoltre riusciva a interessarla come pochi altri (se non nessuno) riuscivano. Perché Virginia era l'amica più strana che Giorgia avesse mai avuto e dopo tre anni passati insieme come compagne di classe, ancora sentiva di non averla capita del tutto. Fatta eccezione per le ore di italiano e storia, se ne rimaneva incantata sul banco per tutta la mattina con la faccia talvolta pensierosa, ma molte volte semplicemente annoiata, con i boccoli castano ramati sciolti lungo la schiena e quei suoi occhi grandi e intelligenti perennemente rivolti verso la finestra, alla continua ricerca di uno svago, di un momento di libertà. Sembrava che della scuola non le importasse niente, studiava sì e no un'ora al giorno, quando si impegnava, eppure aveva un'ottima media. Giorgia si chiedeva da sempre come ci riuscisse. L'ammirava e la invidiava allo stesso tempo per questa sua intelligenza fuori dal comune.

In mezzo a quei pensieri, si faceva largo nella mente di Giorgia l'idea di portare davvero Virginia a Napoli con lei. Improvvisamente le salì alla bocca il sorriso.

// SPAZIO AUTRICE //
Hello guys!
Mi presento, mi chiamo Virginia, vengo da un paesino sfigato del Piemonte e ho 18 anni.
Ho sempre avuto una grande passione per la scrittura ed è da molto tempo che accarezzavo il pensiero di incominciare una storia qui su Wattpad. Così ho colto questa mia nuova passione per incominciare una fanfiction che però (nei miei sogni più fantasiosi) vuole essere un po' diversa dalle altre. Questa passione sono gli Urban Strangers. Amo la loro musica ed il loro stile, tuttavia non li seguo così accanitamente come altre fan, perciò avverto già che questa fanfiction sarà "liberamente ispirata" agli Urban Strangers, ma molto rivisitata da me:)

Detto questo, spero che la mia storia vi piaccia, mi raccomando stellatela un sacco e aggiungetela alla libreria:)
Grazie <3
E a presto con il nuovo capitolo di "What we've done now is lost" :33






What we've done now is lostDove le storie prendono vita. Scoprilo ora