GENN'S POV
Erano partiti a piedi più o meno da dieci minuti, diretti verso la casa di Marco. Genn teneva un braccio intorno alla vita di Virginia, ma lei stava già abbastanza bene.
"Scusami" disse lei. Per la centesima volta.
"Quante volte devo ripeterti di non scusarti?" rispose il ragazzo alzando gli occhi al cielo. "Piuttosto... sono io che devo scusarmi " continuò imbarazzato, con lo sguardo basso.
"Per cosa?" chiese Virginia, stupita e confusa al tempo stesso.
"Per... essermi approfittato di te. In genere non lo faccio"
"Cosa intendi per approfittato? "
"Non mi ero mai fatto con una ragazza così ubriaca "
Virginia a quelle parole fece un verso gutturale, di puro disgusto.
"Mi fai sentire ancora più da schifo" si lamentò lei.
"Dico davvero" continuò lui, fermandosi improvvisamente e guardandola negli occhi. "Non avevo mai baciato una ragazza così, di punto in bianco. In genere mi ci vogliono mesi per decidermi. Non so cosa mi sia preso stasera, con te."
Lei sostenne il suo sguardo, e rimasero così per un tempo indefinito.
"Cantami una canzone " sussurrò lei all'improvviso.
Un'altra delle sue richieste assurde.
"Cosa?! " chiese lui attonito.
"Hai capito, cantami una canzone. Quella della sera in cui ci siamo conosciuti. È così che tutto è cominciato. Com'è che faceva?"
Genn riportò alla mente il momento del loro primo incontro. Lui sul cofano che compone e una sconosciuta con uno strano accento che gli chiede cosa suoni?
Non l'avrebbe mai dimenticato.Così cominciò a cantare.
The cold wind
roads are still wet
all seems shine
a few people in the square
the trees, now bare
have created a carpet of leavesShould envy us, should envy me
Should envy us, should envy meWe don't need the snow
remain all the time in the bed
under the duvet
with our smiles
with our bodies
that are very close
your breath warms meShould envy us, should envy me
Should envy us, should envy me
"Ma parla d'amore" lo interruppe lei, con un tono misto di delusione e, a Genn parve, fastidio."Ti prego, cambia canzone " continuò, ora evidentemente scocciata.
"Non avevo mai visto nessuno arrabbiarsi per una canzone" disse Genn, incredulo.
"Devi capire che io ho un sacco di problemi, e sono anche piuttosto lunatica e irritabile. E se te lo stai chiedendo, no. Non ho nessun punto a mio favore"
"Sicuramente in autostima non ti batte nessuno "
"Autostima è la mia parola d'ordine "
Rise la ragazza, una risata amara."Should envy us.. should envy me. Qui l'unica invidiosa sono io"
"Chi invidi? "
"Le persone stupide. Non che io sia particolarmente intelligente, ma sai, hai capito. Invidio quelle persone che non si fanno nessun problema. Nessuna domanda. Le persone soddisfatte di ciò che sono"
A quelle parole, Genn capì immediatamente cosa dire, o meglio, cosa cantare.
" I wonder who I am, the answer is no one of them. We have the same face, but mine is in the wrong place"
Virginia lo rimase ad ascoltare assorta, come la prima volta.
E quando finì di cantare gli prese il volto fra le mani e lo baciò.
----------------------------------
VIRGINIA'S POV
Virginia si staccò da lui all'improvviso, presa alla sprovvista da se stessa. Non poteva credere a quello che aveva fatto. Lei non aveva mai baciato un ragazzo di sua iniziativa, andava contro tutto ciò che era: chiusa, problematica e orgogliosa. Quel gesto di debolezza fu forte come un pugno allo stomaco, ma dolce al tempo stesso. Virginia capì in quell'istante che nel muro che aveva innalzato intorno a sé in tutti questi anni si era creata la prima crepa, un piccolo spiraglio da cui però filtava una luce calda e potente.
E l'unica persona che era stata in grado di scalfire la sua maschera era quello strano ragazzo dai capelli ribelli e gli occhi di ghiaccio.
I due ragazzi erano come ipnotizzati l'uno dall'altra e rimasero lì, sulla piazza di Somma a guardarsi negli occhi e nel cuore, avvolti dalla nebbia e nella meraviglia del momento in cui due anime si sfiorano e le vite si legano indissolubilmente.
// SPAZIO AUTRICE //
Hello everybody!
Chiedo venia per la mia infinita assenza, ma questo per me è stato un periodo di crisi creativa, oltre che molto impegnato (tutte queste feste insieme sono la morte).
Ho pensato a lungo se continuare questa storia o meno, se cambiare i nomi o se eliminarla senza lasciarne traccia alcuna. Sinceramente non ho ancora preso una decisione definitiva, ma leggendo i vostri commenti che mi chiedevano di continuare, non ho potuto e non volevo deludervi. Avevo questo capitolo in sospeso da tanto, forse troppo tempo, perciò ho deciso di concluderlo e pubblicarlo, ma vi chiedo di scusarmi se non è all'altezza delle aspettative o se puzza di vecchio.
Cercherò di prendere una decisione definitiva al più presto, ma in attesa del verdetto finale ho deciso che continuerò a pubblicare.Per concludere, vi ringrazio infinitamente per il vostro supporto! ❤
Enjoy e a presto con il prossimo capitolo di What we've done now is lost!
STAI LEGGENDO
What we've done now is lost
Fanfic" Mi avevano detto che eri una ragazza solare ed estroversa" "Lo sono" "Eppure sei qui da sola" "Essere estroversi non significa non essere soli. Anzi, spesso la solitudine è la condizione necessaria per essere socievoli" "Tu sei sola?" "E' una doma...