- Tre giorni dopo -
GENN'S POV
Era ormai pomeriggio inoltrato quando Genn, dopo aver passato la maggior parte del suo tempo a fissare fuori dalla finestra della sua stanza al posto di studiare, si rassegnò a chiudere il libro e decise di uscire.
Per la verifica di domani avrebbe improvvisato, come accadeva sempre più spesso ormai.Prese il suo lungo cappotto nero e, assicuratosi di avere le sigarette in tasca, afferrò il telefono a cui erano perennemente attaccate le cuffiette, si passò una mano fra i capelli e uscì di casa senza dire niente a nessuno, come faceva sempre.
La riproduzione casuale gli propose Loser di Beck, ma Genn cambiò subito. Adorava la canzone, ma in quel momento gli faceva ricordare che non aveva studiato e che domani avrebbe ricevuto l'ennesima insufficienza. Perciò si sentiva già abbastanza loser di suo, senza che si mettesse anche Beck a ricordarglielo.
Passato il centro di Somma, si inoltrò in quei vicoletti deserti che amava. Si perdeva in quel dedalo e la sua mente spaziava.
Accesosi una sigaretta, girò per immettersi nell'ennesima viuzza quando, qualche metro davanti a lui, vide una figura seduta su uno scalino.
Decise di continuare a camminare, ma più si avvicinava alla figura, che si rivelò essere una ragazza, più questa gli sembrava famigliare.Quando gli fu vicino, Genn capì.
La ragazza era incappucciata, con un enorme sciarpone bianco davanti al viso, ma Genn non poté non riconoscere i lunghi boccoli ramati che né il cappuccio né la sciarpa riuscivano a contenere."Cosa fai qui da sola?" chiese Genn a Virginia.
La ragazzo sussultò e lanciò un urletto strozzato, portandosi una mano davanti alla bocca mentre con l'altra si tolse una cuffietta dall'orecchio.
"Oddio, mi hai fatto prendere un infarto!" disse lei ansimando.
"Scusa, ma ora calmati" disse Genn con lo sguardo basso.
"Prima attenti alla mia vita, poi mi dici pure di calmarmi?" rispose lei ridendo, per poi rimettersi la cuffietta.
Genn rimase confuso da quel gesto: Virginia continuò ad ascoltare musica come se lui non fosse neanche lì.
Genn restò davanti a lei e la studiò: indossava un paio di jeans neri strappati sul ginocchio, un parka verdone con le maniche in pelle e le stesse superga bianche dell'altra sera. Genn si stupì nel constatare che si ricordava esattamente come era vestita. Perché?
In quel momento, la ragazza si alzò e fece per andarsene. Genn si chiese se avesse fatto qualcosa di sbagliato, ma poi si disse fra sè e sè ma perché ti interessa? Lasciala perdere e continua per la tua strada, come fai sempre. Appena si convinse a girare i tacchi e andarsene, la ragazza si voltò e i due si guardarono. Virginia si tolse una cuffietta e la sporse verso di lui. Genn si avvicinò a lei e s'infilò la cuffietta nell'orecchio.
Holy grail di Jay-z.
Una canzone che Genn adorava.
"Non è che hai un cicles?" chiese Virginia ad un tratto.
Genn capì "cicche", perciò tirò fuori il suo pacchetto di Camel e gliene porse una.
Virginia guardò confusa la sigaretta, poi scoppiò a ridere."Grazie, ti avevo chiesto un cicles, ma questa andrà bene lo stesso" disse la ragazza ridendo, mentre prendeva la sigaretta.
"Cos'è che vuoi?" chiese Genn sempre più confuso. Non aveva mai sentito quella parola in vita sua.
"Un cicles" ripetè lei. "Un chewing gum, una gomma... Niente ho finito i sinonimi"
"Ah! Un gomma da masticare! E dillo prima" gli rispose Genn.
"Scusa, non mi sono proprio ricordata che i cicles li chiamiamo così solo dalle mie parti" spiegò lei. "Comunque grazie per la sigaretta"
"Di niente, tanto i 'cicles' non li avevo" rispose Genn.
Virginia lo guardò e sorrise.
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// SPAZIO AUTRICE //
Hi guys❤
A new chapter is online! Spero ve gusti!
Scusate ma a forza di leggere post bilingue sulla bacheca di Adele mi sto internazionalizzando anch'io ahah:)
Scherzi a parte, se questo nuovo capitolo vi piace, stellatelo e non dimenticatevi di votare anche quelli precedentiiii.
E per non predervi il prossimo capitolo, che scuola permettendo uscirà a brevissimo, aggiungete la storia alla vostra libreria!Se avete qualche consiglio o critica riguardo alla storia della nostra povera Virginia(la protagonista disagiata), scriveteli nei commenti, sarò ben felice di leggerli!:)
Ora amori miei vi lascio perchè ho gli occhi che mi si chiudono e un'interrogazione di francese domani che mi aspetta con Ansia (missAnsia, sta stronza, non manca mai)
Tanti bacini e a presto con il prossimo capitolo di " what we've done now is lost "
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What we've done now is lost
Fiksi Penggemar" Mi avevano detto che eri una ragazza solare ed estroversa" "Lo sono" "Eppure sei qui da sola" "Essere estroversi non significa non essere soli. Anzi, spesso la solitudine è la condizione necessaria per essere socievoli" "Tu sei sola?" "E' una doma...