《Punto debole》

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Sono sempre stata troppo sensibile, o meglio troppo empatica. Spesso soffrivo di problemi che non mi riguardavano ma che, in qualche modo, colpivano i miei sensi.
La notizia di una strage al telegiornale, il funerale di un amico di mia mamma, un barbone in condizioni pietose...tutto quello che urtava la mia sensibilità mi procurava scombussolamento.
Sotto molti punti di vista potevo sembrare fragile, talvolta indifesa.
Ero una ragazza incredibilmente tranquilla, paziente e con la testa sulle spalle.
Odiavo litigare, non ero brava a esternare i miei sentimenti e spesso mi tenevo tutto dentro.
Ma il mio punto debole, il mio reale punto debole era lui.
Nessuno quando mi guardava riusciva a darmi quella sensazione di smarrimento, con un retrogusto di dolcezza che svaniva immediatamente.
Ogni volta che lo vedevo ogni singola cellula del mio corpo si metteva in movimento, mandando impulsi che, con tutta la mia buona volontà e impegno, non riuscivo a controllare.
La razionalità e la calma, due delle principali qualità che mi contraddistinguevano, quando si trattava di lui erano sostituite da iperventilazione e mani sudate.
Ecco perché Luca era il mio punto debole.
Perché, solo avendolo vicino, il mio ordine si tramutava in disordine.
Perché le mie difese erano annullate.
Perché il mio essere non era più se stesso.
Perché lo amavo, ecco perché.

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