Riuscivo per la prima volta in questa settimana a sentirmi viva. Ero arrivata ad una strada meno trafficata e stavo viaggiando a 220 km/h e i capelli non ne volevano sapere di stare dentro al casco. La visiera era dentro trasparente e fuori non potevi vedere se eri una ragazza o un ragazzo. Questo per me era fondamentale. Poi pensai a che ora sarà così dissi
-Computer, aggiornamento ora- dissi da dentro al casco. Una voce mettalica risuonò nelle orecchie e disse
-Mezzogiorno e mezza-
-Cerca ristorante- dissi
-A quattro kilometri ce ne uno- rispose.
-Nome- dissi io
-Pizza's house-
Poi pensai. E se vado a prendere Lili e la porto da Alexander? Fatta.
-Computer chiama zia di Lili- poi subito dopo si sentirono i bip della chiamata
-Pronto- era la zia
-Salve, sono la ragazza di qualche giorno fa... quella di Alexander- dissi
-Ah si! Com'è andata con l'esame del sangue?- chiese
-Bene bene, senta le volevo chiedere se tra una mezz'oretta mi potrebbe lasciare Lili che la porto da Alexander?- chiesi infine
-Si certo, ti fermi anche a mangiare?- chiese dall'altra parte
-No no, piuttosto mi prepari Lili e non la faccia mangiare, che la porto io a mangiare- dissi per poi fermare la moto, visto che ero arrivata al posto.
-Ok. Va bene. Allora a dopo- disse
Poi riattaccò.
Mi tolsi il casco e presi le chiavi dalla serratura.
Poi presi la borsa e andai dentro. Il locale non era molto accogliente, anzi... era decadente. La commessa era vestita con un vestito molto aderente e poco lungo. Mi avvicinai alla cassa e mi chiese
-Posso esserle di aiuto?-
-Si tre pizze margherite- dissi
-Altro?-
-Tre coca cola-
-Sono $15.67-
Presi $20 e glieli diedi. Lei mi diede il resto e aspettai due minuti. Intanto presi fuori il cellulare e andai su Whatsapp per vedere quante persone mi avevano cercato.
2892 messaggi. Ma che cazzo si scrivono?!
Ormai il gruppo della classe non lo guardavo neanche. Si lamentavano soltanto oppure chattavano in classe e dicevano quanto era noiosa la lezione. Va be.
-Ecco a lei- disse la commessa porgendomi i tre cartoni di pizza e vicino una busta contente le tre coca-cole
-Grazie- dissi rimettendo il telefono nella borsa insieme al portafoglio e presi i cartoni e la busta. Mentre uscivo un ragazzo mi passò vicino e lo riconobbi. Era lo stesso che mi aveva chiesto dov'era la segreteria l'altro giorno.
-Ehy ciao- dissi guardandolo
-Sono la ragazza di scuola, quella che ti ha indicato la segreteria- specificai
-Ah si ciao- mi disse lui mentre sorrideva
-Come mai sei qua?- chiesi
-Ho un'appuntamento con degli amici- disse
-E tu come mai sei qua?- chiese lui mettendosi le mani in tasca
-Vado da un amico e porto anche sua sorella- dissi sorridente
-Ah ok-
-Allora ci so vede a scuola- dissi concludendo il discorso.
-Ok ciao- disse lui girandosi e così andai anch'io fuori.
Misi le pizze nel bagagliaio e misi la borsa sopra prendendo le chiavi.
Mi stavo per mettere il casco quando vidi l'ultima persona che non volevo vedere
-Jessica!-
-Stronzo- dissi tossendo
-Come va?- mi chiese lui avvicinandosi, i suoi occhi azzurri erano bellissimi sotto al sole
-Marcus, non ti importerebbe- dissi accedendo la moto
-Vieni con noi a mangiare- disse lui indicando i suoi amici di rugby
-Salutami Justin- dissi allacciando il casco e partendo.
Arrivai un dieci minuti nel quartiere dove abitava Lili così parcheggiai davanti alla sua casa e scesi, andai a suonare e mi aprì Lili. Aveva un vestito a righe blu e bianche con le converse alte bianche.
-Ehy piccola- dissi chinandomi e accarezzandogli i capelli biondi.
-Jessica!- disse lei abbracciandomi
-Andiamo da tuo fratello?- dissi
-Si!- urlo lei tutta entusiasta.
-Aspetta un'attimo che vado a salutare tua zia- dissi mentre mi alzavo e vedevo la zia dietro a Lili.
-La riporto entro le tre massimo quattro- dissi un po seria
-Non ti preoccupare, lei e suo fratello sono sempre stati legati- mi disse lei
-Ok allora andiamo- dissi rivolgendomi a Lili
-Ah solo una cosa... avrebbe un casco per lei- dissi
-Si, Alexander la porta sempre con se in moto, aspetti un'attimo che glielo porto- disse per poi sparire e riapparire dopo due minuti con il casco tra le mani.
-Ok allora noi andiamo e torniamo dopo- dissi prendendo la mano di Lili
-Ciao Zia- disse lei salutando con la mano la zia dal vialetto.
Appena Lili vide la moto i suoi occhi si illuminarono
-È tua-
-Si- dissi ridendo
-Che bella- disse lei
-Dai andiamo, se no le pizze si raffreddano- dissi aprendo il casco e mettendoglielo sulla testa. Lei se lo allacciò ed in tanto presi anche il mio.
Poi la presi in braccio e la feci sedere sul sellino dietro a me. Salì anche io e mi misi il casco
-Stringiti a me- dissi accendendo la moto ed uscendo dal quartiere.
Sentivo le sue piccole braccia intorno al mio bacino ed io accellerai.
Superai tutte le macchine in superstrada ed arrivammo al semaforo, ovviamente rosso. Così mi fermai e mi girai il viso verso Lili.
Il suo casco era grande, con tanti fiori colorati su una base bianca. Stava guardando il panorama. Vedevo i suoi piccoli azzurri come il cielo che si muovevano velocissimi da una parte all'altra per non perdersi neanche un dettaglio.
Poi dovetti ripartire visto che il semaforo era diventato verde.
Sfrecciai veloce tra le vie ed arrivai velocemente all'ospedale.
Feci scendere Lili e presi le pizze e le coce, poi mi misi la borsa sulla spalla destra ed entrammo mano nella mano.
Chiesi ad una signorina dove tenevano Alexander visto che non mi ricordavo. Lei mi rispose che era nella camera 424.
Così quando entrai vidi una scena che mi levò il sorriso. Rimasi lì impalata, come una deficiente.
Lili era affianco a me che si era messa una mano sugli occhi affinche non potesse vedere.
Non sapevo che pensare, prima mi bacia e poi ci ripensa e si pente. In fondo chi potrebbe amare una come me. Sono con un carattere di merda e anche la famiglia.
La mia identità si può mettere anche in discussione, quindi...
Lui si accorse che c'era qualcuno e smise quello che stava facendo ovvero baciare Alexia.
-Se peggio di Marcus- dissi uscendo. Lili era ancora là impalata a chiudersi gli occhi
-Jessica ti posso spiegare!- disse Alexander uscendo
-Ah tu spiegare a me?! Sai forse ho fatto bene a darti quattro cazzotti tre mesi fa- dissi fermandomi e girandomi verso di lui
-Siete tutti uguali voi maschi!- urlai spingendolo via.
-E voi ragazze siete tutte uguale nel non capire- disse lui prendendomi il polso
-Spiegami. Oh no aspetta... forse so com'è andata... Lei è venuta e non si sa il perché quattro secondi dopo era sulle tue labbra-
Lui non osò controbattere
-RISPONDI CAZZO!- quattro infermiere si fermarono a guardarci
-Si è giusto- disse lui con lo sguardo basso.
-Tieni.- dissi dandogli le pizze
-Forse sono ancora calde- dissi andandomene
Stavo per entrare nell'ascensore
-Jessica- riurlò lui
-Goditi la tua vita Alexander- dissi entrando e le porte si chiusero dietro di me.
-Fottiti- dissi mentre cominciai a piangere.
Avevo uno specchio davanti a me, le lacrime scendevano e facevano colare il trucco, il petto si alzava e abbassava irregolarmente per via del respiro affannato.
Peggio di così non può andare. Dissi tra me e me.
Quando sentì le porte aprirsi mi girai e ce l'avevo davanti.
-Adesso mi vuoi anche parlare- dissi.
Lui aveva gli occhi fissi su di me. Poi non ci vidi più. Sentivo l'aria spostarsi e lo specchio gelido sulla schiena. La nuca aveva delle mani intorno. Ma non erano le mie. Erano quelle di Alexander.
Poi realizzai che le sue labbra erano sulle mie.
Si spostò dopo un po e rimasi zitta. D'altronde cosa potevo dire?
-Mi credi adesso?- fece lui
-Non posso credere a nessuno- dissi andandomene. La verità è che stare con lui mi faceva male.
Mi fermai sulla porta dove si usciva, mi girai e lui era là. Stavo per tornare indietro, quando lui si girò per andarsene, stetti per chiamarlo ma la voce mi si fermò sulla gola.
Uscì in velocità e mi nascosi in un angolo dove nessuno mi poteva vedere, e li mi sfogai. Mi misi una mano sulla bocca e fermai appena in tempo un urlo. Le lacrime ormai avevano già iniziato a scendere e sì. Sono una stronza.
Ma se una persona ti bacia e tu fai tutto per lei ma lei bacia un'altra tu come reagiresti?---------------------------
HEY PEOPLE!
NON VI ASPETTAVATE QUESTO COLPO DI SCENA VERO? SPERO CHE SIATE ENTRATI NEI PERSONAGGI PERCHÉ NE ACCADRANNO DELLE BELLE... HIHIHI...
BACI MRTℹ
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Spie. Un gioco sporco
ActionSe vuoi diventare quello che vuoi, basta avere il coraggio di diventarlo. Undici anni fa la vita di Jessica cambiò radicalmente. E non è facile vivere una vita doppia. Si esatto. Doppia. Lei non è come le altre ragazze. Lei è una spia. ...