Capitolo 18.

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Tornai a casa distrutta, il trucco era tutto colato ma chissene. Ero in ascensore e stavo pensando a cosa potrebbe fare mio fratello quando mi avrebbe vista.
Come minimo potrebbe rinchiudermi in casa e non farmi uscire mai più. Ma in quel momento niente era importante. Anche se mi sarei trovata difronte la morte le avrei risposto di accogliermi.
Le porte si aprirono e la casa era silenziosa. Anche troppo.
-Jack ci sei?- urlai
Non ebbi risposta.
Appoggiai la borsa sul divano e salì su in camera, appena aprì la porta mi gettai sul letto. Decisi poco dopo di farmi una doccia. Così andai in bagno portai l'intimo e dei vestiti puliti. Mi rinchiusi in bagno e mi gettai sotto il getto dell'acqua gelata.
Stetti un paio di minuti sotto la doccia, dopodiché uscì e mi misi l'intimo pulito e mi misi anche i vestiti. Un paio di pantaloncini rossi con il bordo giallo e una maglietta bianca con so scritto "never forget".
Mi tolsi anche il trucco e misi i vestiti sporchi in lavatrice.
Feci scattare la serratura ed andai a prendere il telefono. Apri il telefono e guardai i messagi e successivamente Instagram. Risalì e mi diressi in camera. Uscì in terrazza e portai il telefono con le cuffiette. Le misi e accesi la musica a tutto.

*****JACK'S POV.*****
Avevamo trovato un casino pazzesco per strada. Stavamo tornando a casa per fortuna. Dovevo risolvere una cosa con Maxim per quella questione di Washington. Dirlo a Jessica non sarà facile... ma troverò un modo.
Parcheggiai la Lamborghini nel nostro garage e aspettai che Cindy uscisse dall'auto affinché io la chiudessi. Entrammo nell'ascensore ed aspettammo di salire
-Sai già come glielo dirai?- mi chiese Cindy
-Troverò un modo... oppure sarà Maxim a dirglielo- dissi preoccupato
-Sai pensavo... dopo questa faccenda con De Lion... ci potremmo prendere una... Pausa- disse lei
-De Lion non morirà facilmente. E poi avremmo tutto il tempo a disposizione per prenderci una pausa- dissi mentre mi avvicinavo e la baciavo delicatamente
-Va bene- disse lei sorridente
-Eccoci arrivati- dissi entrando e andando in cucina. Avevo una fame. Inoltre avevo notato che la borsa di Jessica era sul divano quindi non mi dovevo preoccupare. Salì un'attimo su in camera. Aprì la sua camera e la vidi che stava dormendo. Mi avvicinai e la presi mettendola meglio sul letto. Le scostai i capelli dal viso e la ammirai. Poi prima di uscire le diedi un bacio sulla fronte ed uscì chiudendo la porta.
Ritornai giù e Cindy mi stava aspettando sul divano mentre guardava il cellulare.
-Allora?-
-Sta dormendo- dissi quasi incantato non so da cosa
-Ha chiamato Maxim. Ti voleva al telefono- disse mentre si alzava ed andava in cucina.
-Vuoi un caffè?- chiese lei mentre accendeva la macchinetta
-Si dai- dissi mentre mi sedevo sul divano di fronte alla tv che accesi.
Non c'era niente che mi potesse interessare.
Poi mi cominciò a vibrare il cellulare, lo presi e risposi
-Jack- disse Maxim duro
-Che ce?-
-Gliel'hai detto?-
-Sta dormendo- dissi
-Vengo da te- poi chiuse la chiamata
-Fanculo- dissi mentre lanciavo il telefono
-Hey! Stai calmo Jack- disse Cindy mentre veniva di là per darmi il caffè
-Non posso stare calmo!- dissi toccandomi i capelli
-Vedrai che troveremo una soluzione- disse lei bevendo un sorso del suo caffè
-Lo spero tanto-

*****JESSICA POV.*****
Correvo con la pistola in mano, non ce la facevo più ma dovevo correre se volevo sopravvivere.
-Hey Jessica- disse De Lion uscendo da un angolo con un Colt 911 in mano
-Fottiti- dissi mentre caricavo la mia.
-Ascoltami- disse lui
Lo lasciai parlare
-Devi darmi quel che voglio oppure...- disse lui alzando il sopracciglio
-Oppure cosa?!- dissi io alzando la pistola
-Uccido lui- disse mentre usciva Jack vicino a lui. Era tutto insanguinato, aveva come minimo tre costole rotte a giudicare da come stava in piedi.
-Jessica non glielo dare- disse lui prima di sputare sangue.
De Lion gli puntò la pistola sulla tempia e caricò
-Dammelo- disse lui mentre con una mano la apriva verso di me.
-Jessica no- disse Jack.
Tirai fuori la lettera che avevo nella tasca dei pantaloni e a malincuore gliela diedi.
-Oh Jessica, sei sempre rimasta la stessa.- poi premette il grilletto.
Io mi svegliai urlante e sudata. Respiravo affannosamente ed esaminanavo la stanza nei minimi dettagli.
-Jessica- disse Jack entrando in camera. Mi alzai e corsi verso di lui e lo abbracciai.
-L'ho rifatto- dissi stringendo la sua maglietta
-Ho rifatto lo stesso sogno- dissi mentre cominciavano a scendere. Le asciugai rapidamente.
-Non ti preoccupare... Lui non ti farà niente- disse lui stringendomi a sé e accarezzandomi la schiena.
-Lo giuro su me stesso- disse lui
-Jack! Va tutto bene?- disse una voce maschile
-Che ci fa lui qua?-
-Deve parlare con te- disse lui sciogliendo quel'abbraccio
-Di cosa?- chiesi guardandolo
-Ne parliamo giù- disse lui cominciando a scendere le scale e io dietro di lui
-Jessica-
-Maxim- dissi io guardandolo
-Da quanto che non ti vedo- disse lui sollevando lo sguardo. I suoi color ghiaccio mi studiarono il corpo
-Come mai sei qua- dissi fermandomi
-Dovrei parlarti- disse sedendosi
-Dimmi- dissi restando in piedi
-Non so se hai già sentito che arriva Putin a Washington per incontrare il presidente Obama-
-Si si-
-Bene. Le forze del pentagono hanno chiesto i nostri agenti migliori per guardie del corpo del presidente Americano- disse lui
-Cosa centro io?- chiesi perplessa
-Ho dovuto confrontare tutti gli agenti con le capacità richieste. E sono venuti solo due agenti fuori...- disse lui distrutto
-Chi?-
-L'agente Jackson e te- disse lui duro
-No. Non posso- dissi
-Sarai sorvegliata- disse lui
Ci pensai.
-Voglio una lista degli accompagnatori del presidente russo- dissi dura
-Non ne ha, gli sceglie al momento-
-Quando partirà?-
-Domani-
-E quando deve essere a Washington?-
-Tra quattro giorni-
-Dammi la lista degli accompagnatori e io ci sarò- dissi. Stavo per andarmene quando una voce che non riconobbi mi fermò.
-Tu dovresti essere Jessica Forest- disse
-Chi è lei?- chiesi fermandomi
-Un capo della sicurezza della casa bianca- disse uscendo dall'oscurità
Lo riconobbi. Era ad una cena di due anni fa. Era per una missione
-Cosa mi vorrebbe dire? Sentiamo- dissi sfidandolo
-Abbiamo registrato alcune chiamate da parte del presidente russo e un suo socio. Parlavano di Elantipritico- quando disse quella parola ero già scivolata giù davanti a lui
-Quando è stata registrata questa chiamata?- chiesi sottovoce
-Una settimana fa- disse lui
-È la che ha sentito il mio nome?- chiesi
-Si perché?-
-Mi hanno iniettato del elantipritico nel sangue. Mi hanno usato come cavia- dissi chiudendo i pugni
-Che effetti hanno-
-Sono degli allucinogeni molto più potenti. Vi si iniettano nel sistema nervoso e attraverso un computer viene comandato ogni stimolo e reazione. Le basta?- chiesi guardandolo.
-Se non vuole venire non me ne farò una ragione... ma con lei saremmo molto più al sicuro-
-Perché non prende mio fratello?-
-Fa parte di una squadra che non è richiesta dal pentagono.- disse Maxim
-Datemi una lista degli accompagnatori del presidente russo e io vi posso giurare che ci sarò- dissi prima di cominciare a salire le scale.
-Le arriverà domani- disse una voce lontana. Quasi impercettibile.
-Fatemela avere- dissi
-Posso avere la sua parola che ci sarà?-
-Mandate una auto tra due giorni. Qua in questo edificio. Alle 16.45. Se io ci sarò e salirò vuol dire che verrò con voi. Se non vengo... potete anche sollevarmi dall'incarico di spia della C.I.A.- dissi quasi sputando quelle parole
-Ne siete sicura?!- chiese l'uomo mentre mi guardava incredulo
-Mai stata più sicura-
-Allora se è così... L'aspetto- disse l'uomo andandosene.
-Aspetto anch'io- dissi entrando in camera e chiudendo la porta. Lanciai un urlo di frustazione.
Stavo seriamente considerando l'idea di dimettermi, e poi. Che faccio? Continuo gli studi per cosa... Soddisfazione? Quella l'ho persa molto tempo fa.
Mi chiusi in camera e buttai la chiave nel cestino. Uscì con il pacchetto di sigarette in mano e mi chiusi anche in terrazzo. Dovevo stare un po da sola oppure avrei portato qualcuno alla morte.

-------------------------------------------------------- HEY PEOPLE!
SCUSATE PER L'ASSENZA MA HO CANCELLATO TRE VOLTE LA PARTE PERCHÉ NON MI ANDAVA BENE. SPERO VI PIACCIA. BUON NATALE... IN RITARDO... E BUON CAPODANNO.
BACI MRTℹ

Spie. Un gioco sporcoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora