Foscolo a Antonietta Fagnani Arese (2)

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Sai tu ch'io mi sveglio, e mi pare di essere divenuto bello! Da gran giorni io gemeva in una tristezza mortale; io pensava sempre a te, e sempre tremando. Oggi soltanto il tuo nome esce dalle mie labbra, e le mie labbra sorridono. Oh! io sono amato da te: - quanti cari fantasmi sono venuti iersera a lusingarmi appena che tu m'hai lasciato! quante dolci illusioni mi hanno accompagnato per la strada... mi parea di vederti ogni momento al mio fianco, e nel silenzio della notte mi parea udir la tua voce. Giunto a casa, ho tentato invano di scriverti. Mi sono addormentato sopra un sofà, e mi sono ridestato piú volte stendendoti le braccia. Finalmente mi sono spogliato... ma il mio sonno fu breve, interrotto. Pur troppo! il dolore mi tiene assopito in un letargo di morte; e nella gioia non trovo conforto, perché mi sconvolge tutta l'anima. -
Odilo intanto; sí, voglio dirtelo mille volte; t'amo, t'amo! a corrisponderai tu al sentimento di questo giovine sventurato, nel cui petto arde un torrente di fuoco? sarai capace?... - Ahi! questo dubbio terribile mi consiglia talvolta a rinunziare per sempre per sempre alle lusinghiere speranze dell'amore; e a ritornare nella mia solitudine - rinunziare a te! - no: un tuo bacio, un solo tuo bacio, e poi io non mi lagnerò delle lagrime che mi farai . spargere... sì; purtroppo, io temo che tu mi farai piangere amaramente!


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