capitolo 4

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Il "grande" giorno arrivó subito.
Mi alzai dal mio nuovo letto diretta verso il bagno, erano 6:30 del mattino.
Mi lavai velocemente avvolgendo una tovaglia grigia intorno al corpo andando in camera mia, mi vestí indossando un paio di skinny jeans chiari, un maglione bordeux e un paio di converse consumate nere.
Andai di nuovo in bagno truccandomi applicando del mascara sulle mia lunghe ciglia nere mettendo un po di fard sulle mia pelle bianca. Dopo pettinai i miei lunghi capelli neri e questa volta ero contenta del risultato.
Scesi giú trovando mia madre parlare a telefono con non so chi, presi un po d'acqua dal lavandino bevendola.
Appena finí si parlare si giró verso di me《Elizabeth, oggi mancheró tutto il giorno ho avuto un contrattempo a lavoro quindi dovrai prendere l'autobus per tornare a casa》.
Ovviamente non avevo la patente con tutto ció che avessi 19 anni, ma a quanto pare non c'era tempo per prendere la patente con tutto quello che è successo l'anno scorso.
Mia madre mi accompagnó a scuola.Essa era tutta grigia con tante finestre praticamente sembrava un carcere.
Scesi dall'auto ed entrai dal grande cancello trovandomi in una specie di cortile dove c'erano un sacco di ragazzi. Mi fissavano tutti bisbigliando, probabilmente chiedendosi chi diavolo fossi.
Entrai all'interno del macabro edificio cercando la segreteria, infine trovandola.
Dietro lo sportello c'era una vecchia signora con uno sguardo di chi era stanca della vita.
《Mi scusi sono la nuova studentessa Elizabeth Johnson, avrei bisogno dell'orario e della combinazione per l'armadietto》le dissi guardandola scettica.
《Tieni, se non sai dove sono le aule ce un piantina per ogni corridoio》disse con aria annoiata.
La ringraziai e guardai l'orario.
Matematica. Fantastico, non mi sono mai piaciuti i numeri.
Trovai l'aula facilmente facendo un profondo respiro prima di entrare.
Aprí la porta trovando giá tutti seduti.
《Salve lei è?》mi chiese il professore.
《Ehm,oh scusi sono Elizabeth Johnson la nuova studentessa》dissi impacciata.
《Non si preoccupi signorina Johnson io sono il suo insegnante di matematica il signor Smith》disse con un sorriso. Credo fosse simpatico.
《Bene inizieremo subito la lezione si accomodi pure》.
Durante il breve percorso che feci per arrivare al banco in fondo vicino la finestra vidi che mi fissavano tutti con disgusto, ok non ero un granchè anzi non ero per niente bella come le ragazze che ho visto qui finora; sono magra senza delle forme piene e rotonde come piace ai ragazzi non ho nemmeno una bella pelle abbronzata, sono bianchissima e i miei occhi bhe sono spenti.
La lezione fu noiosa non ascoltai nulla di ció che disse il signor Smith, mi alzai per prendere la borsa e...《Ciao》disse una voce alle mie spalle.

Mistery Death (h.s)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora