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Luke's pov

Erano passati due giorni dalla serata del concerto e domani dovevamo partire. Io ero strano, dicevano i ragazzi, perché me ne stavo ore ed ore da solo a non fare nulla ,a pensare a lei stropicciandomi i capelli, la notte non riesco a dormire ,per i troppi pensieri, non riesco a scacciarli via come prima, quando me ne ero andato stavo talmente male che fissavo il vuoto sdraiato nel mio letto canticchiando un canzone triste da mattina a sera ,ma poi con l aiuto di tutti sono riuscito a far credsre di aver superato , in realtà non l ho mai fatto. Dentro di me avevo un mare in tempesta ,cge minacciava di farmi scoppiare e lasciar perdere tutto solo che cercavo di sopprimerlo restando impegnato. Ma non puo funzionare per sempre. Ora che ho visto quella casa non riesco piùa far finta di niente. Chiudo gli occhi e ripenso a tutto quello che è successo ma poi mi viene in mente che adesso può scappare. È maggiorenne ,se solo volesse venire con me potremmo restare insieme,potrei portarla con me e i ragazzi in tour ,potrei portarla via con noi, ma poi credo che sono stato stupido ,lei mi ha gia dimenticato ,lei non sta soffrendo più, non per me ,lei mi ha già dimenticato. Io invece me ne sto qui come un coglione a farmi filmini mentali su come sarebbe se fossi rimasto, come sarebbe se tornassi ora ,e lei rimanesse. Ma scaccio via i pensieri ricordandomi che nulla di tutto questo si puo avverare . Mi alzo da quel letto e mi metto a sedere con i piedi per terra. Mi stropiccio gli occhi e mi passo le mani nel viso . Decisi di alzarmi e andare a dare un giro per schiarirmi le idee. Metto le vans nere e prendo una felpa leggera e faccio una camminata a passo felpato per non svegliare nessuno dato che sono le si del mattino . Attraverso la cucina e il salotto e poi apro la porta , è ancora buio. Mi incammino fra le strade con l aria legfermente pungente e prendo la macchina parcheggiata poco lontano da casa. Metto in moto e parto , passo tra le strade di Sidney pensando a tutti i momenti passati qui , con lei , e come mi abbia trasformato la vita. Chissà se mi pensa ancora, anche poco , ma chiedo solo che non mi abbia dimenticato ,che se è triste non faccia cose stupide ma pensi a come eravamo felici , a tutti i momenti passati insieme. Chiedo solo che mi ami come io l ho amata e come la amo ancora ,e lo farò per sempre. Parcheggio proprio davanti ad un parchetto in cui siamo venuti qualche volta e noto il netto cambiamento . Tutti gli alberi sono spogli e le foglie sono a terra bagnate dalla pioggia della notte , le giostre fradice e rugginose ,percolanti, che minacciano di cadere da un momento all altro , l erba alta incurata e secca, con strati di fango che coprono i sentieri . Ma c e un albero che attira la mia attenzione ,ha ancora delle foglie verdi e germogliose attaccate ai rami ,è alto ed è un pesco ,il nostro pesco. Sorrido al rocordo felice che ho di quell albero . Li' io e Lexy ci eravamo dati il nostro primo bacio , dolce, e ricordo ancora che le sue labbra morbide avevano ancora il sapore del frutto che aveva preso dall albero ...

Fleshback

Stavo camminando con la ragazza al mio fianco che guardava la sera calare in quel parchetto. C era una fievole luce data dalla luna e dalle numerose lucciole che aleggiavano nel parco . Vide l albero e si avvicinò per prendere una pesca , poi l addento' . Mi avvicinai. Al suo esile corpo e la abbracciai prima di fissarla serio .

《Lexy lo sai che ora mi devi spiegare perché avevi quei lividi .》
Le dissi ricordando la macchia violacea che avevo visto di sfuggita ma che dopo cogliendola sul fatto ,avevo capito fosse davvero ciò che credevo.
《Ieri sono caduta》mi rispose ,mentiva. Lo sentivo dalla voce insicura e dagli occhi bassi ,le palpebre le battono sempre quando mente.
《Lexy chi ti ha picchiata? A me puoi dirlo ti posso aiutare》lei sembrò pensarci su ,poi dopo alcuni secondi che sembrarono minuti alzò la testa e mi guardò con degli occhi che facevano intravedere un mare colmo di tristezza e paura.
《Luke... Albert e Margaret ,loro ... loro...mi-mi》poi la vidi trattenere le lacrime a stento finché un singhiozzo non le uscì dalla bocca e una lacrima rigo' il suo pallido viso. Mi avvicinai e le strinsi in un abbraccio che serviva ad infonderle forza e coraggio anche se lei li possedeva gia dopo tutto quello che aveva passato . Mi cinse le braccia al collo e poggio'la testa sullaia spalla ed iniziò a piangere , ogni volta che singhiozzava la stringevo sempre di più nell abbraccio finché non mi staccai e le presi il viso fra le mani ,mentre guardavo i suoi occhi scuri illuminati dalla luce della luna . Le asciugai le lacrime ed osservai quelle labbra stupende. Mi avvicinai piano e in un secondo azzerai la distanza che ci separava ,era....era...era tipo...epico. La presi dai fianchi e la feci alzare nelle punte mentre chiedevo accesso alla sua bocca con la lingua e mentre lei ancconsentiva intrecciando le nostre lingue le farfalle si libravano nel mio stomaco. Restammo così per alcuni minuti e poi senza fiato ci staccammo e io le sussurrai
《Ora hai me》

Il giorno dopo tornammo sotto lo stesso albero e incisi le nostre iniziali su quel pesco ,spettatore di tutti i sentimenti travolgenti che avevano accompagnato la nostra storia dall inizio alla fine e che mi accompagnano ancora anche se siamo lontani col cuore ...

Alive||Luke HemmingsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora