Lotterò per averti, anche contro te stesso

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Ayato riaprì gli occhi nel lettone di Hideki, aveva ancora addosso i suoi vestiti, ma di lui non c'era traccia da nessuna parte.
- Hideki-dono -
Il ragazzo si mise i piedi, ma le gambe gli cedettero, aveva molto male, ma doveva rimettersi al lavoro in fretta, rendersi utile al suo padrone al massimo delle proprie capacità.
In quel momento una cameriera entrò nella stanza e lo fissò sorridendo, lui si coprì le spalle scoperte.
La riconobbe subito, era Yumi, una di quelle che la sera prima lo avevano difeso dalle altre, lei gli si avvicinò e lo aiutò ad alzarsi.
- G-grazie Yumi, io ... -
- Non mi dire nulla, lo so che lo fai perché il tuo è vero amore, ma spero non sarà così doloroso quando ti verrà tolto dalle mani -
Si mise dritto e la guardò triste
- Hide ... Cioè Yoshida-dono non lo farebbe mai ! -
- Lo vedremo, ma sono comunque molto preoccupata per te, perché se dovessi compiere anche solo un piccolo errore, finiresti sulla strada. Cerca di soddisfarlo al massimo -
Detto ciò se ne andò, Ayato non ci aveva mai pensato molto a fondo, aveva solo paura di perdere l'amore di Hideki, ma se non fosse riuscito a soddisfarlo la strada sarebbe diventata la sua nuova casa.
Ayato si rivestì con l'uniforme in tutta fretta e corse nella sala da pranzo in cui la famiglia si era già riunita.
Yoshida-dono lo guardò e sorrise mentre si puliva la bocca con il tovagliolo, Mika gli sorrise, Seiji sembrava molto a disagio, Ayato non volle nemmeno guardarlo, la padrona di casa lo ignorò totalmente.
- Aya-chin !!! - Disse la bambina - Aya-chin, vieni qui vicino a me !!! -
Il ragazzo si mise alla sua sinistra, alla sua destra, a capotavola, c'era Hideki.
Ayato sentì il piede dell'uomo accarezzargli la caviglia ed arrossì.
- Ayato, vieni nella mia camera ! - disse Seiji alzandosi in piedi evidentemente furibondo. Ayato guardò Hideki, aveva il viso nero di rabbia
- Seiji, mi sembrava di averti detto di stargli lontano - Hideki cercò di impedirgli di portarlo via mantenendo tutto l'autocontrollo di cui fu capace
- Ayato, MUOVITI ! -
Il ragazzo lo seguì a testa bassa, non avrebbe mai permesso che Hideki finisse nei guai a causa sua, si sarebbe reso utile, gli avrebbe dimostrato tutto il suo amore.
Seiji lo afferrò per il polso ed i due corsero fino alla sua camera e, una volta lì, il padroncino chiuse a chiave la porta.
Vi fu un lungo attimo di silenzio poi Seiji si avvicinò ad Ayato e gli scostò i capelli dal viso mettendoglieli dietro alle orecchie.
- Ayato, per quello che è successo ieri, io mi scuso, non era quello che volevo dirti, la  verità è che sono andato nel panico e ... -
- Yoshida-sama, lasci perdere, non ha importanza -
Persino Ayato si stupì di quanto freddo ed apatico fosse sembrato, si sentì fiero di sé.
Seiji fu sconvolto da quella reazione, si mosse all'indietro verso l'armadio ed afferrò un appendiabiti e poi lo mise sul letto.
- Mettilo Ayato -
Era un vestito da cameriera, pieno di pizzo e merletti, come uno di quelli da maid, il servo lo prese tra le mani e cominciò a spogliarsi.
- Rallenta un po', voglio godermi ogni tessuto che scivola sulla tua pelle -
Ayato obbedì e, in poco tempo si ritrovò nudo davanti a Seiji, i nuovi marchi impressi di Hideki erano molto evidenti, ma quelli delle volte precedenti li nascondevano perfettamente.
- Devono farti molto male, non è vero ? Forse dovremmo farti vedere da un medico prima o poi, ma per il momento ... -
Gli si avvicinò e gli diede un bacio, ma Ayato restò impassibile.
- Perché mi tratti così ? È per quello che ti ho detto ieri ? Guarda che non lo pensavo affatto, è solo che ... -
Ayato lo scansò e si vestì con l'uniforme da maid, quand'ebbe finito Seiji si eccitò ancora di più, gli saltò addosso e lo stese sul letto leccandogli il collo, Ayato era disgustato. Adesso non sentiva più nulla, aveva solo paura, paura che Hideki lo scacciasse, sapeva che stava dando piacere alla persona sbagliata. Cercò di divincolarsi e colpì il bassoventre di Seiji con un calcio costringendolo così ad indietreggiare. Ayato sfruttò quell'occasione per rifugiarsi nell'angolo opposto della stanza mentre Seiji si riprendeva dal suo attacco.
- Perché Ayato, perché mi hai colpito ?!? Pensi di avere facoltà di scelta ?!? Sei il mio servitore !!! È un tuo obbligo dare piacere al tuo padroncino quindi ora inginocchiati e chiedimi perdono ! -
Ayato sentì le proprie lacrime scivolare lungo le guance, il suo corpo tremava e lui avrebbe voluto essere più forte di quanto in realtà non fosse, se solo Hideki fosse stato lì.
- Io non lo farò, non sono soltanto un servo, sono anche una persona ! Io non ti amo Seiji, e non intendo più fare sesso con te ! -
Il ragazzo gli arrivò davanti e provò a baciarlo, ma Ayato scostò il viso.
A Seiji allora montò la rabbia a mille, lo afferrò per le spalle e cominciò a scuoterlo.
- Che significa che non mi ami, ma se ... Allora perché mi hai mentito ? -
- E se vi avessi detto il contrario ? Come avreste reagito ? -
Seiji lo spinse contro la parete e cominciò a frugargli sotto la gonna e le mutande.
Ayato gli trattenne la mano, avrebbe voluto che il ragazzo smettesse subito, non voleva più tradire Hideki, mai più.
- Smettila subito e lasciami divertire !!! Se non vuoi amarmi non ha importanza, sarà il tuo corpo a farlo per te !!! -
Ayato lo spinse via e si mosse verso la porta, ma non riuscì ad aprirla e così Seiji gli fu addosso.
- Sei solo una puttana !!! -
Il ragazzo tirò una sberla al servitore che andò a sbattere contro lo spigolo della scrivania e cadde al suolo, un rivolo di sangue gli percorreva il lato destro del viso e Ayato stava lentamente perdendo i sensi.
Le orecchie gli fischiavano dolorosamente ed il mal di testa andò aumentando, la vista gli si appannò e gli occhi si chiusero piano piano fino a quando tutto non divenne buio.
- Ayato ! Ayato ! -
Seiji lo chiamava scuotendolo, ma Ayato sentiva solo i colpi alla porta, era Hideki.

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