Prologo Il regalo di Compleanno

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- Seiji !!! Seiji Yoshida, vieni subito a fare gli auguri a tua sorella Mika ! -
La voce stridula della donna fracassò i timpani di Seiji che si mise il cuscino sulla testa per evitare di sentire quell'arpia di sua madre.
- Va al diavolo Mà !!! Che me ne frega di quella scassa palle !!! -

In quel momento una vecchia signora entrò aprendo piano la porta e spalancò le finestre. La luce del sole entrò d'un botto investendo il ragazzo che si svegliò completamente.
- Cazzo ! -
- Perdonatemi signorino Yoshida, è stata vostra madre ad ordinarmelo -
L'anziana fece un piccolo inchino ed uscì dalla stanza mentre Seiji si sollevava a sedere scompigliandosi i capelli scuri dai riflessi blu. Il ragazzo, stiracchiandosi, si mise in piedi e si guardò allo specchio, portava solo un paio di boxer attillati bianchi ed il suo fisico scolpito era in bella vista. Cercò di sistemarsi i capelli, sembravano un cespuglio ribelle.
- Che figo, non smetterei mai di guardarmi - disse mettendo in mostra i muscoli e guardandosi i pettorali.
- SEIJIIIIIIIII !!!!! SCENDI !!!! -
- Che rottura ... -
Il ragazzo si vestì in fretta con una maglietta qualunque, un paio di jeans ed una giacca senza maniche poi uscì fuori dalla propria stanza.

Arrivò nel salotto dove Mika era intenta a scartare una bambola identica a lei, ma di porcellana, dal valore di circa 10.000 €.
Per quell'occasione si era fatta confezionare un nuovo vestito da principessa rosso porpora da aggiungere all'infinità di roba inutile in suo possesso.
Quando vide Seiji gli corse incontro impazzita.
- Onii-chan ! Sei arrivato finalmente !!! Guarda che bello il mio vestito nuovo ! E poi hai visto i regali che mi hanno preso mamma e papà !!! -
La bambina si mise a piroettare in giro per la stanza ridendo come un delfino sguaiato, per la completa sofferenza di Seiji. In quel momento entrarono i loro genitori, eleganti e boriosi come al solito, quando Mika li vide corse loro incontro e li abbracciò.
- Papi-papi !!! Mami-mami !!!
Grazie dei regali, mi piacciono tantissimissimo !!! -
- Sono contento tesoro, ma c'è ancora un ultimo regalo per te -
Il padre fece un cenno ad una delle cameriere che si scostò dal punto in cui si trovava liberando un'altra delle entrate al salotto.
Nella stanza entrò un giovane dai capelli rossi, indossava la divisa della servitù ed aveva gli occhi di un verde smeraldo straordinariamente bello. Fece un inchino e, quando si risollevò sorrise ai presenti con dolcezza.
- È un piacere conoscervi lady Yoshida, il mio nome è Ayato Inoue e da oggi in avanti sarò a vostra completa disposizione per qualsiasi cosa. Ogni vostro desiderio sarà per me un ordine mia signorina - e detto ciò le porse la propria mano e, quando Mika gliela diede, lui la baciò con leggerezza.
La bambina andò in fiamme, fu come se tutta la sua energia si fosse affievolita.
In quel momento intervenne il padrone di casa.
- Bene piccola, si direbbe che il nostro regalo ti sia piaciuto. Seiji, va a vestirti come si deve, non abbiamo certo cresciuto un ragazzo dei bassifondi e ...
Ayato -
Il nuovo ragazzo scattò sull'attenti
- Mi dica pure Yoshida-dono - il sorriso del ragazzo era già sparito
- Ti aspetto nel mio ufficio per definire i termini della tua assunzione - detto ciò l'uomo uscì dalla stanza tenendo sotto braccio la moglie che intanto sorrideva giuliva.

***

Seiji restò a guardare quel giovane meraviglioso da lontano, per diversi giorni e, ogni volta che lui si voltava verso la sua direzione, sempre di più lo faceva diventare paonazzo.
Questa condizione andò avanti per molto tempo fino a quando Seiji non si fece coraggio ed andò a parlargli.
- Allora, come ... come ti trovi a lavorare qui per noi ? -
- Signorino Yoshida-sama, grazie per avermelo chiesto. Sì, è per me un onore lavorare per persone gentili come voi -
Il ragazzo si riprese e tornò in sé, quelle parole lo fecero sentire felice.
- Già, sono contento di sentirlo ... -
Seiji se ne tornò in camera di corsa sentendo Mika che arrivava cominciando a ridere e strillare intorno ad Ayato che sorrideva assecondandola come al solito.

***

Seiji riprovò più volte a parlare con Ayato, ma finiva sempre nello stesso modo, con lui che rientrava in camera sbattendosi la porta alle spalle e poi si gettava sul letto.
Ed anche quel giorno finì con la faccia affondata nel cuscino e nella mente tornò l'immagine di Ayato.
- Non è niente male, sembra così ... Bello e dolce, mi fa andare il cuore a mille ... MA CHE DIAMINE MI STA SUCCEDENDO ?!? Non sono mica gay o chissà che ... Anche se ... -
Il giovane cancellò quei pensieri dalla testa e si mise a giocare alla playstation, dopo poco più di mezz'ora però cominciò a sentire degli strani colpi nella camera di Mika e decise di vederci chiaro.
Seiji saltò in piedi ed andò verso la stanza, da dentro si sentivano le risate della piccola e la voce di Ayato in sottofondo quando ad un tratto ....
- Aiuto !!! Qualcuno mi aiuti !!! - gridò Mika
Il fratello entrò nella stanza d'improvviso, aprì la porta e vide la sorella con un abito rosa e una corona di carta tra i capelli, Ayato invece era vestito da cavaliere con una spada di carta tra le mani.
Quando lo vide Ayato si mise sull'attenti, sembrava molto imbarazzato, quasi, in colpa.
- Yoshida-sama, mi dispiace, ho fatto troppo rumore e vi ho disturbato. La prego di perdonarmi -
Il giovane servitore si inchinò e non si rialzò prima che Seiji gli desse il permesso di farlo.
- Ehi ehi ehi - rispose il ragazzo - ma che diamine stai facendo ? - Seiji aveva perso ogni freno, lo desiderava sempre di più, in quell'istante lo avrebbe avuto. Il nobile prese il servo per il polso e se lo avvicinò fino a che non furono quasi uno contro l'altro
- Oni-chan, lascia Ay-chin - urlò gracchiando Mika - lui è il mio regalo di compleanno !!! E mi deve fare da principe azzurro adesso !!! -
Ma Seiji già non sentiva più nulla, era troppo su di giri, innamorato follemente.
- Dai Mika, se me lo lasci per un po' ti darò il mio dolce questa sera !!! -
Seiji lo fece mettere contro il proprio petto e passò le mani sul suo sedere.
- M-m-ma, Yoshida-sama - Ayato era già diventato tutto rosso.
- Ooooookkkkkkaaaaaayyyyyy - la bambina fece il segno del saluto e Seiji trascinò via Ayato fino alla propria stanza.

***

- Siediti pure sul mio letto -
Il ragazzo si mise contro la porta mentre il servitore eseguì l'ordine obbedientemente.
- Ma a cosa sto pensando ? - diceva Seiji tra sé e sé - Io non sono omosessuale, ma allora perché me lo sono portato qui ? Bah, è troppo tardi per tornare indietro, metterò le cose in chiaro con lui e tornerà tutto alla normalità -
Poi Seiji tornò a guardare Ayato che intanto sembrava terrorizzato e preoccupato, aveva persino cominciato a tremare. Il padroncino gli si avvicinò, ma il ragazzo continuò a mantenere lo sguardo basso.
- È troppo tardi per tornare indietro - pensò Seiji - Non riesco a trattenermi. Ma basterà che lo obblighi a mantenere il silenzio e lui non disubbidirà. Lo farò mio -

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