Ti amo e ti avrò nel Sogno e nella Realtà

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Seiji corse fuori dalla stanza ed andò verso l'ufficio di suo padre quando si sentì afferrare dalla manica e si rese conto che era Mika.
- Oni-chan, dov'è andato a finire Ayato ? Perché me lo devi sempre rubare ? Io voglio giocare con lui !!! -
- Tra poco dovrebbe arrivare, aspetta un attimo - Seiji cercò di liberarsi, ma la sorellina strinse ancora più forte e non ci fu verso che lasciasse andare la presa
- Signorina Mika, non lo lasci andare ! -
Era Ayato che intanto si era rivestito ed era arrivato correndo dalla camera di Seiji.
- Ehi, ciao Ayato, Mika ti stava cercando. Guarda sorellina, il tuo cavaliere è arrivato e se ora lascerai andare il fratellone lui ti presterà uno dei suoi videogiochi per divertirti -
- Sììììììì !!! - la bambina lasciò andare la presa e Seiji si lasciò scivolare giù per il corrimano delle scale arrivando così al pianterreno.
- Seiji-kun, cioè, Yoshida-sama aspettate !!! -
Seiji si mosse rapidamente ed arrivò all'ufficio di suo padre, l'uomo stava lavorando al computer, ma quando vide il figlio abbassò la schermata.
- E adesso che ti occorre ? Sappi che non ti darò nulla se non tornerai a mangiare - disse l'uomo con una voce esasperata
- Voglio Ayato Inoue come servitore personale, tanto Mika si stancherà presto ed a me servirebbe proprio !!! -
A quelle parole il padre di Seiji si alzò in piedi e spinse il ragazzo contro uno degli angoli della stanza avanzando passo dopo passo.
- Perché questa richiesta ? Cos'hai fatto a quel ragazzo ? - dalla sua voce sembrava sul punto di esplodere
- Che ? Non c'è una vera ragione ... - senza nemmeno volerlo Seiji aveva iniziato a balbettare - È solo che, ha la mia stessa età e mi piacerebbe che facessimo amicizia, tutto qui ! -
L'uomo non sembrava affatto convinto da quelle parole
- Mi dispiace, ma lui è già occupato con me. Mika si è già stancata ed Ayato lavorerà per me privatamente, discorso chiuso - detto ciò l'uomo tornò alla scrivania mentre Seiji lo guardava allibito
- In che senso " occupato con me " ? - pensò Seiji fra sé e sé - Lui ha già un numero enorme di cameriere, perché non può lasciarmi quest'unica persona, solo per me ? Va bene, non importa, Ayato diventerà mio comunque -
Seiji uscì dalla stanza incazzato nero e si ritrovò davanti ad un Ayato in lacrime.
- Ehi, ciao che ci fai qui ? Pensavo che fossi con Mika ... -
Ayato lo abbracciò  e si asciugò le lacrime sulla sua camicia, Seiji restò immobilizzato e quando provò a rispondere a quel gesto di affetto il servo si ritrasse.
- Yoshida-sama, lo so che non ... Mi scuso, più tardi verrò nella vostra stanza -
Seiji lo guardò entrare nell'ufficio e chiudersi la porta alle spalle, quelle parole lo avevano fatto sentire un vero bastardo.
- A dopo allora -
Si voltò e tornò nella propria stanza, sentì Mika che giocava nella camera accanto, probabilmente insieme a una delle ragazze della servitù e ripensò a ciò che aveva detto suo padre.
- Incredibile quanto velocemente si è stancata di lui, ma forse è meglio così -
Seiji sbadigliò rumorosamente e si stese sul letto, c'era ancora l'odore di Ayato. Per il giovane nobile fu come rivedere ogni istante, i gemiti e la sua pelle morbida contro le sue coperte, l'erezione del suo prezioso servitore e l'ansimare che gli aveva fatto scaldare il sangue nelle vene.
- Ayato, cosa mi stai nascondendo ? Perché non vuoi parlarmi dei tuoi problemi ? Che sia perché gli ho fatto fare quelle ... ? Già, in effetti non sono stato esattamente molto cortese. No, diciamo le cose come stanno, l'ho stuprato da quando ci siamo visti la prima volta ed adesso ha paura di me -
Seiji si schiaffeggiò la testa un paio di volte poi si stese sul lettone con la faccia affondata nel cuscino e prese sonno.

***

- Sei-chan, Bentornato ! - Ayato strinse forte Seiji e cominciò a baciarlo
- Oh, Aya-chan, sei rimasto sveglio ad aspettarmi di nuovo ? -
Seiji era tornato, come ogni giorno, tardi dal lavoro e Ayato lo aveva aspettato e gli aveva riscaldato la cena.
Il rosso indossava ancora il grembiule, ma non perse nemmeno il tempo di toglierselo, prese la giacca del compagno e la mise sull'appendiabiti e poi si sedette a tavola accanto a lui.
Mangiarono insieme, stretti l'uno all'altro nella loro piccola, ma accogliente, casa imboccandosi a vicenda e scambiandosi di tanto in tanto qualche bacio.
Ayato raccontò animatamente della propria giornata mentre Seiji ascoltava rapito. Dopo che la cena si concluse però fu Seiji a prendere l'iniziativa, prese le mani del suo compagno e lo portò in camera sollevandolo tra le braccia.
- Sei-chan, forse dovresti farti una doccia prima di ... Beh -
- Già, hai ragione DOVREMMO -
Ayato si strinse ancora più forte al suo innamorato mentre Seiji lo portava un bagno dove cominciarono a spogliarsi a vicenda.
Il ragazzo dai capelli rossi fu il primo ad entrare, l'acqua uscì fredda, ma si scaldò in fretta quando anche Seiji entrò abbracciando da dietro Ayato.
Quest'ultimo cominciò a fremere sotto le carezze del compagno che divennero sempre più erotiche ed intime passando dai capezzoli al fallo sul quale oramai l'erezione del ragazzo era più che evidente.
- Sei-chan - Ayato si appoggiò alla parete mentre Seiji gli fece divaricare le gambe e lo penetrò con due dita.
- ah ... Ah ! Mmm, Sei-chan, il tuo pene, lo voglio dentro, tutto dentro ! -
- Eccolo Aya-chan, è tutto tuo, solo tuo amore mio -
Seiji gli sollevò leggermente la gamba sinistra e cominciò a penetrarlo, sempre più violentemente sotto i gemiti e l'ansimare ritmico. Ayato prese a sostenere il movimento del compagno fino a quando non si mossero all'unisono, in modo sempre più forte ed erotico fino a quando Ayato venne sul vetro della doccia e Seiji dentro il giovane.
- Seiji !!! Ah !!! mmm ... Sei-chan -
- Ayato, sei stato straordinario, guarda quanto sei bello ed eccitante -
Seiji fece in modo che il compagno guardasse la loro immagine riflessa nello specchio. Cominciarono ad asciugarsi insieme, a vicenda, e stringendosi in uno stesso accappatoio.
Una volta che entrambi si furono scaldati andarono nella camera da letto senza nemmeno vestirsi e si misero sotto le coperte nudi, stretti ed innamorati.
- Ti amo Seiji -
Il ragazzo si sentì terribilmente a disagio, non sapeva cosa dire, così disse la prima cosa che gli balenò in testa.
- Ti amo Ayato -

***

Seiji aprì piano gli occhi, era già mattina, aveva sentito un movimento da dietro l'entrata. Si mise a sedere e qualcuno bussò alla porta.
- Yoshida-sama ? -
- Ayato ! Entra ! -
Il servitore entrò nella stanza e, quando vide che Seiji era sul letto, prese sicurezza e si richiuse la porta alle spalle. Il giovane nobile accese la lampada sul comodino e guardò la figura in penombra, non era affatto come nel suo sogno.
Ayato non sorrideva affatto, sembrava così fragile, ma era anche più bello che nella sua fantasia, questa volta avrebbe potuto vivere quelle stesse sensazioni nella realtà.

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