Ricominciare

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- Ayato, che cosa ci fai fuori dalla casa ? Il padrone sarà preoccupatissimo per te !!! -
Il ragazzo sollevò la testa messaggiandola ed incrociò lo sguardo con il misterioso ostacolo.
- Yumi ? Io-io ... -
Si trattava della cameriera personale di Mika, probabilmente di ritorno dalle commissioni della giornata.
Ayato la guardò con le lacrime agli occhi e liberò tutto il proprio dolore in un pianto colossale
- Che succede Ayato ? Non mi dire che Yoshida-sama ti ha picchiato di nuovo ?!? -
Il ragazzo scrollò la testa
- Mi ha cacciato via ... -
La ragazza divenne tutta rossa dalla rabbia in meno di un millisecondo e poi esplose
- COOOOSAAAA ?!?!? COME HA OSATO QUEL DESPOTA DOPO TUTTE LE COSE CHE TI HA COSTRETTO A FARE ?!?!? E PER FORTUNA CHE DICEVA DI AMARTI !!! E POI ... Oh mio dio ... Tu non sei mai stato fuori dalla villa, e ti ha lasciato così ? Allo sbaraglio tutto solo ?!? Senza neanche un soldo o dei vestiti ?!? MA È PAZZO ?!? Oh mio dio Ayato, non sai quanto mi dispiace ... -
La giovane lo abbracciò, anche lei in lacrime come una bambina, quasi lo soffocava da quanto stringeva la presa.
Poi ritornò in sé e gli appoggiò le mani sulle spalle con uno sguardo determinato.
- Non ti devi preoccupare, ti aiuterò io ! Conosco un posto dove quel nobile disgustoso non ti farà mai più del male, fidati di me Ayato !!! -
Gli prese le mani fra le proprie
- O-ok Yumi, gra-grazie mille ! -
La ragazza lo fece sollevare in piedi e si pulì per bene la gonna, poi gli prese la mano e cominciò a correre nel verso opposto a quello in cui era arrivato Ayato.
Percorsero qualche metro ed arrivarono ad una fermata dell'autobus proprio in tempo per prenderne uno che vi era appena giunto.
I due salirono insieme e Yumi pagò il biglietto anche per Ayato, poi andarono a sedersi in fondo.
- Scusa Yumi, hai dovuto anche pagarmi il biglietto ... Ma ti ripagherò, lo prometto ! -
- Nessun problema Ayato, vedrai, ti sto portando da un mio amico che ha una piccola attività di famiglia. Un bar/café in una zona tranquilla e non troppo frequentata, gli servirebbe proprio un aiutante, me lo ha detto proprio oggi. Cerca di fargli una buona impressione, mi raccomando !!! -
Ayato strinse forte le maniche nelle mani e si asciugò le lacrime.
- Certo ! Farò del mio meglio ! -

Tutto intorno ad Ayato era una novità, le persone che vedeva, il paesaggio e persino l'autobus su cui si trovava, non ne aveva mai preso uno prima di allora.
Durante il viaggio Yumi era venuta a conoscenza di tutto l'accaduto, si sentiva così in pena per quel ragazzo così buono ed innamorato che a stento tratteneva le lacrime.
- Non devi temere più nulla Ayato !!! -
E mentre glielo diceva gli stringeva forte la mano
- Il mio amico sarà felicissimo di averti con sé e ... A proposito, la prossima fermata è la nostra !!! -
E così, dopo mezz'ora erano finalmente arrivati. Il paesino era veramente molto piccolo, ed ad Ayato non fu difficile individuare il bar a cui si riferiva Yumi, anche se dall'esterno sembrava piuttosto dismesso e quasi nessuno vi entrava.
La ragazza gli fece strada ed aprì la porta con grande convinzione, quasi come se fosse di casa.
- KUROOOOO !!!!! KURO, DOVE SEI ? Ehi, SONO YUMI !!! -
- Aspetta, hai detto ... Kuro ? -
Da una porta che probabilmente dava sul retro del negozio uscì un ragazzo molto alto dai capelli neri come il catrame e gli occhi di un blu profondissimo, indossava una divisa da cameriere, ma aveva la faccia sporca di farina. Non avrà avuto più di 20 anni.
Si avvicinò ai due con passo svelto mettendosi quasi faccia a faccia con la ragazza. Inspirò quanta più aria poté e poi parlò.
- CHE DIAMINE HAI DA URLARE TANTO ?!? COSÌ SPAVENTERAI I MIEI CLIENTI !!! -
Vedendo Ayato però il giovane si zittì
e cadde il silenzio in quel locale totalmente vuoto.
- Eddai, su ... Non ti arrabbiare !!! - disse Yumi - Sono venuta perché ti ho trovato un aiutante e tu mi accogli in questo modo ?!? -
Kuro ed Ayato si guardarono negli occhi con sguardo dubbioso, il primo prese il viso dell'altro fra le mani e lo scrutò con attenzione e poi passò ai suoi vestiti.
- Ayato ? -
- CHEEEE !?!?!? - Disse Yumi sconvolta - STARAI SCHERZANDO SPERO, VOI VI CONOSCETE !?!?! -
Il ragazzo si voltò e fece per tornare in cucina, ma Ayato lo bloccò
- Fermati, aspetta !!! Tu sei davvero Kuro ? Non riesco a crederci ... è dai tempi dell'orfanotrofio che ... -
- Io con lui non ci voglio avere niente a che fare ... È un nobile adesso -
- COSAAA ?!?!? - disse Yomi - Guarda che non è affatto nobile ! -
- Già, io non sono nobile, ho lavorato per un nobile, ma io di mio non ho nemmeno i vestiti che indosso adesso !!! -
Kuro si voltò e guardò Yumi che annuì
- Il mio padrone lo ha preso con sé quando ha raggiunto la maggiore età ed ora se ne è sbarazzato senza ragione. Non ha nessuno al mondo, né un posto in cui andare, ti prego Kuro -
Ayato si inginocchiò a terra e cominciò a prostrarsi sbattendo la testa contro il pavimento duro.
- Vi prego, io so fare di tutto. Pulirò e servirò ai tavoli, cucinerò persino se servirà, farò ogni genere di lavoro, ma vi prego ... Mi serve una casa ed un lavoro, ho bisogno del vostro aiuto -
Kuro si abbassò al suo livello e lo fece rialzare in piedi poi guardò Yumi e sorrise.
- Va bene, sei assunto -
Ayato allora lo abbracciò con tutta la forza di cui fu capace.
- Ma devi promettermi una cosa - disse il giovane cuoco - Che mi chiamerai Kuro e non mi darai mai più del voi -
Yumi prese le mani di Ayato e cominciò a saltellare
- Grazie, grazie mille Kuro !!! - disse la ragazza.
- Sì, grazie Kuro - ripeté Ayato facendo un piccolo inchino al suo nuovo datore di lavoro.
Yumi salutò Ayato con un bacio sulla guancia e si portò sotto a Kuro.
- Vedi di trattarlo come si deve ! È un ragazzo molto buono e non si merita di soffrire più di quanto non abbia già fatto -
Poi la ragazza fece un piccolo inchino ad entrambi ed uscì dal bar.
Ayato guardò Kuro, gli stava porgendo la mano destra.
- Piacere, io sono Kuro Ishii e da oggi lavorerai per me come cameriere nel mio bar, vitto e alloggio compresi e ... -
Ayato se ne stava a testa bassa, si sentiva molto triste, ma comunque porse la mano al suo nuovo datore di lavoro.
- Io sono Ayato Inoue, anche se lo sai già - il giovane vide Ishii che gli si avvicinava
- Ehi, ma stai bene ? - chiese Ayato
Kuro lo abbracciò e così non poté più trattenersi, scoppiò a piangere.
- Mi sei mancato Oni-chan -

My Little OrphanDove le storie prendono vita. Scoprilo ora