Trying

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"Quindi, ricapitolando, tu sei il capo banda dei tuoi "amici"" Tamara sottolineò le virgolette muovendo il medio e l'indice della sua mano, "hai una famiglia distrutta per colpa di tuo padre che ha lasciato tua madre, andando a donne, non sei bravo a scuola e odi studiare" terminò prendendo in mano il suo bicchiere e sorseggiando l'acqua. Avevano lasciato il conto sul bordo del tavolo e aspettavano che il cameriere tornasse per potersene andare, e nel frattempo Harry aveva terminato il suo racconto infinito, mettendosi a nudo di fronte la copia della sua ragazza. Parlare della sua famiglia gli aveva fatto montare una certa rabbia nel petto, che si preoccupò di smorzare per non spaventare Tamara che, per quanto aveva capito, non aveva mai visto il suo ragazzo picchiare qualcuno, o semplicemente alzare un dito contro un altro ragazzo.
Annuì e passò l'indice sul contorno del bordo del bicchiere, che produsse un rumore sordo e fastidioso. "Praticamente l'opposto del tuo Harry, in tutto e per tutto."
Il cameriere finalmente arrivò e prese i soldi contati, così Tamara si alzò in piedi prendendo in mano la sua piccola borsetta. Harry si grattò la nuca e la seguì lungo il corridoio, uscendo poi nell'aria fresca della sera. Il tempo era volato all'interno del locale, il ragazzo si era perso nel fiume di parole, raccontandole cose di cui non aveva mai parlato a nessuno. Ma vedere Tamara con le mani incrociate sotto al mento, lo sguardo che seguiva i movimenti lenti delle sue labbra, le sopracciglia aggrottate in alcuni punti della sua storia, lo avevano spinto a confidarsi con lei. Forse non si sarebbe mai liberato di quel rancore nascosto nelle profondità del suo corpo, radicato per sempre, ma parlare con lei avrebbe potuto aiutarlo. Era un'ottima ascoltatrice. Non provava compassione per lui, non diceva a voce alta quanto le dispiacesse tutta la situazione, rimaneva lì a sentire cosa Harry aveva da dire, e il ragazzo si ritrovò a far trapelare un sorriso sulle sue labbra, facendolo sparire subito dopo prima che qualcuno lo vedesse.
Tamara si avvicinò alla sua macchina e aprì la portiera, infilandosi poi al posto del guidatore, ma Harry le bloccò il polso. "Posso guidare io?" le chiese, mordendosi il piercing al labbro.
Tamara annuì. "Basta che non mi uccidi."
Harry la fece uscire e si infilò al posto di guida, mentre la ragazza faceva il giro per entrare dal lato del passeggero. "Non potrei uccidere l'unica persona che mi ricorda la mia ragazza."
Tamara scoppiò a ridere. "Quindi posso ritenermi fortunata" disse allacciando la cintura di sicurezza. Harry seguì il suo movimento rapido, alzando gli occhi al cielo, e poi mise in moto, partendo rapido per la via silenziosa.
Tamara ruppe per prima la quiete che albergava all'interno dell'abitacolo, spostando i suoi occhi scuri sul profilo concentrato di Harry che puntualmente controllova che a destra non passasse nessuno, per poter proseguire tranquillo. Aveva solo un braccio a mantenere il volante, l'altro intorno all'asse delle marce. Quando innestò la seconda, la ragazza aprì bocca. "Tu sei innamorato di Tamara?" gli chiese, e per la domanda improvvisa Harry rallentò immediatamente, stupito.
Le rispose senza distogliere gli occhi dalla strada, fermandosi poi ad un semaforo rosso. "Sì, lo sono. Può sembrare strano perché non lo dimostro..." si fermò, guardandosi l'anello che gli circondava il dito medio della mano con cui manteneva fermo il manubrio. "Tam, io non penso solo al sesso o ad incannarmi, a sniffare qualcosa. Non mostro chi sono realmente, però con lei sono diverso. Certo, scopiamo sempre ed è un dato di fatto" scoppiò a ridere, e Tamara lo seguì a ruota, "Ma lei è l'unica certezza della mia vita, il mio unico porto sicuro."
Rimase zitto, il semaforo che si faceva verde e la marcia che veniva ingranata. Tamara si sentì un brivido percorrerle le braccia e se le strinse al petto, guardando fuori dal finestrino. La stava portando a fare un giro senza che tornassero a casa così presto.
"Sai" disse con un filo di voce, impaurita di spezzare quel filo di comprensione che avevano allungato tra loro. "E' bellissimo quello che hai detto, e io non penso che tu sia un cattivo ragazzo, Harry. Non sei nemmeno l'unico, ma sono ben certa del fatto che tu la ami davvero. In tutti c'è del buono, e anche tu lo sei, sebbene con la compagnia che ti ritrovi non lo dimostri." Si fermò, mentre Harry parcheggiava lungo la via principale, girandosi verso di lei e con gli occhi verdi posati sulle sue labbra. Una cosa che aveva imparato Tamara standogli accanto - che lo accomunava al suo stesso ragazzo - era che osservava la bocca di chi gli parlava, come se gli servisse per far entrare le parole sotto pelle e tenersele strette. "Ti aiuterò a tornare dalla tua Tamara. Anche se ciò potrebbe portare molto tempo, io non ti lascerò da solo. Con me puoi parlare di tutto, Harry, di qualsiasi cosa tu abbia bisogno di dire."
Harry sorrise sollevando un angolo delle labbra, facendo apparire un piccola fossetto sulla sua guancia morbida. I suoi occhi verdi gli si illuminarono e prese rapidamente la mano di Tamara, chiudendola nelle sue. "E io ti ringrazio. Grazie per volermi ascoltare, e per non avermi voltato le spalle dopo il mio terribile racconto."
Lei accarezzò il dorso della mano di Harry con quella libera, per poi sporsi su di lui e scompigliargi affettuosamente i capelli ricci. "Non c'è di che." Si guardò fuori dal finestrino, dove la gente passava accanto alla macchina. "Perché mi hai portato in centro?"
"Mi hai fatto venire voglia di comportarmi in maniera diversa. Ti porterò a guardare le vetrine, cosa che non ho nemmeno mai fatto con la mia ragazza." Aprì la portiera e si fermò sul marciapiede, attendendo che la ragazza uscisse a sua volta per poter mettere la sicura alla macchina.
"Quale onore!" disse lei scherzosamente abbassandosi la camicetta sul pantalone che indossava quella sera. Harry le porse il braccio. "Okay. Va bene che vuoi essere carino e gentile, ma nemmeno il mio Harry mi porge il braccio stile Ottocento."
"Ah. Pensavo che essendo così antiquato si comportasse anche allo stesso modo" disse lui sollevando le spalle. Tamara gli diede un colpetto sul braccio.
"Lui non è vecchio!"
"Allora dovresti vedere il suo armadio, che orrore!" scherzò Harry portandosi una mano sulla fronte e inscenando uno svenimento. Nonostante tutto, Tamara scoppiò a ridere, iniziando a camminare l'uno accanto all'altra sulla via trafficata da tantissimi pedoni.

Reflection || H.SDove le storie prendono vita. Scoprilo ora