Capitolo 3.

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Cassie fissava la sua tazza di caffè ormai freddo. 

Era difficile credere che fino al giorno prima si trovava alle Bahamas; che soltanto ventiquattro ore prima stesse facendo l'amore con un uomo fantastico di cui ignorava il nome. 

E ora, eccola li, seduta al tavolo di una sala riunioni di fronte al suo ex fidanzato. E, come se non bastasse, l'algida bionda seduta accanto a lui, elegante e impeccabile nel suo tailleur grigio, era la sua fidanzata, Willa, altrimenti nota come la collaboratrice numero uno, braccio destro e consulente di Hunter Axon.

Se Oliver fosse a disagio nel trovarsi nello stesso luogo con la sua ex e con la donna per la quale aveva lasciato la sua fidanzata storica, non lo dava a vedere. Sfogliò un dossier, poi levò lo sguardo su Cassie e disse, accigliato: - Willa mi ha riferito che cosa hai combinato. - 

Lei inarcò un sopracciglio. - Di che cosa stai parlando?-

- La segretaria di Axon ha informato Willa del tuo viaggio alle Bahamas.-

Ecco perché aveva voluto vederla. Quando era giunta in fabbrica, quella mattina, le era stato subito riferito che Oliver voleva parlarle. - Non è un mistero che volessi incontrare Hunter Axon - dichiarò Cassie con candore.

Lui annuì.  - Lo sapevo! Ti credi tanto furba? Io so sempre quello che succede intorno a te.-

- Non tutto - ribatte Cassie, ripensando al suo amante. 

Non aveva detto una sola parola a nessuno della sua notte romantica. Era un segreto, un segreto che si sarebbe portata nella tomba.

- Come hai potuto farmi una cosa del genere? - urlò Oliver. - Sai quanto è importante questo accordo per me.-

Stava scherzando, vero? O era cosi egocentrico da pensare che la sua fosse una vendetta personale? 

- Quello che ho fatto non ha nulla a che vederecon te, Oliver.-

- Ah, no? - reagì lui, scettico.

- Il mio era un tentativo di preservare un vecchio stile di vita, una tradizione che si è tramandata di generazione in generazione.-

- Ti prego Cassie, non essere patetica. Parli come una professoressa di storia. Qui c'è di mezzo un affare. E neppure tanto vantaggioso, a dir la verità. L'azienda non è produttiva da anni.-

- E per colpa di chi, te lo sei chiesto?-

Oliver non raccolse la provocazione.  - Ti rendi conto di quanto sia fortunato ad aver trovato un acquirente? Che una compagnia della levatura della Axon Enterprise sia interessata all'affare?- 

Stava diventando paonazzo e la rabbia pareva montargli dentro ad ogni parola. 

Come aveva potuto pensare di sposare un uomo del genere? Si interrogò Cassie, rabbrividendo. Quello non era il suo amico d'infanzia. L'uomo che le sedeva di fronte in quel momento era diventato per lei un perfetto sconosciuto. - Bé, sarai felice di sapere che non c'è stato nessun incontro, perché Axon si è rifiutato di vedermi - concluse.

- Questo lo sappiamo già - intervenne Willa, gongolante. Allungò una mano dalle unghie perfettamente curate e l'appoggiò sul braccio di Oliver.

Era il genere di carezza che si elargiva a un cucciolo fedele, pensò Cassie disgustata.

- Vorrei parlare due minuti con Cassie - disse ancora la donna. Si girò verso di lei, sfoderando un sorriso di sfida. - In privato.-

Oliver guardò Willa e i suoi occhi cerulei si accesero di un tenero bagliore. Allora era innamorato sul serio, concluse Cassie. Di certo, non aveva mai guardato lei in quel modo. Ma non era gelosa. In effetti, aveva iniziato a nutrire dei dubbi sull'umanità del suo ex, nell'ultimo periodo, e le dava sollievo constatare che era ancora capace di provare dei sentimenti.

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