Capitolo 9.

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Ecco lo aveva detto. Le parole che galleggiavano nella sua mente le erano sgorgate di bocca senza che lei riuscisse a trattenerle in tempo.

Non che ne fosse pentita. Era fermamente convinta di quello che aveva detto.

Gli eventi avevano preso una piega a dir poco sorprendente. Si aspettava una riunione formale, non una visita ai luoghi in cui Hunter era cresciuto per conoscere la sua famiglia e i suoi amici. Al posto dello spietato uomo d'affari aveva scoperto una persona gentile, affabile, che manteneva ancora un legame  affettuoso con il padre e con gli amici d'infanzia, un uomo che aveva salvato l'isola dove era cresciuto.

Un uomo con un cuore grande.

In cima al vulcano spento, aveva ritrovato il giovane cortese che aveva conosciuto la prima sera sulla spiaggia, quello che aveva spaccato una noce di cocco con le mani e con cui aveva condiviso la più intima delle esperienze.

Poi, quando le aveva annunciato che avrebbe restituito a lei e agli operai la fabbrica, lei era riuscita a pensare a una sola cosa: tornare a Shanville.

Perché?

La risposta era una sola. Perché si era spaventata.

Hunter, l'uomo gentile, l'aveva terrorizzata molto di più di Hunter, il rude magnate.

Ci aveva impiegato parecchio per assimilare la notizia e riprendere fiducia in se stessa. Poi, alla fine, si era ricordata di non essere mai stata una persona che fuggiva di fronte a una difficoltà. E non aveva intenzione di cominciare a comportarsi da pavida proprio ora.

Così, aveva deciso di restare.

Non solo. Si era offerta a lui.

E dalla reazione che lui aveva avuto, Cassie deduceva di averlo spiazzato.

Hunter le stava di fronte, con l'aria di chi stesse riflettendo su cosa fare.

Forse, pensò, aveva cambiato idea. Forse lei aveva frainteso certi suoi messaggi e Hunter non nutriva alcun interesse in lei come donna. Forse, non la desiderava più.

Poi, all'improvviso, Hunter la prese per mano e la condusse verso casa. Cassie non capiva. Lui non aveva pronunciato una parola e il suo atteggiamento era così distaccato. - Guarda che, se non vuoi che resti..-

Lui si bloccò all'istante. Le accarezzò la guancia. Le sue dita le tracciarono il contorno del viso, scendendo fino al mento. Dolcemente, le sollevò il capo e la baciò. Un bacio profondo e sensuale, animato da un furore che tradiva la sua compostezza esteriore. - Ti desidero dal primo momento che ti ho vista - le confessò alla fine.

La prese per mano e continuò a camminare, con andatura più lenta, stavolta. - Sfortunatamente, ho del lavoro da sbrigare, ma non mi ruberà molto tempo.-

- Bene - pronunciò lei, frastornata. - C'è un posto dove io possa rinfrescarmi un po', nel frattempo? - 

Lui le sfiorò i capelli. - Sei bellissima così - pronunciò, carezzandola con gli occhi.

- Grazie.- Cassie era lusingata. - Ma avrei proprio bisogno di una doccia.-

Hunter la condusse dentro casa, su per la lunga scalinata e verso un bagno di marmo bianco, sontuoso ed elegante. Cassie si lavò e, uscendo dalla doccia, si avvolse in un morbido accappatoio di spugna che trovò appeso alla parete. Sul tavolino della camera da letto comunicante, adocchiò una bottiglia di champagne aperta e dei bicchieri di cristallo. Qualcuno li aveva portati mentre lei era sotto la doccia.

Sì servì un calice di champagne e uscì sul balcone a sorseggiarlo. Ammirò quel luogo meraviglioso e inspirò a pieni polmoni l'aria tiepida e fragrante, ripercorrendo con la memoria gli straordinari eventi della giornata. 

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⏰ Ultimo aggiornamento: Mar 05, 2019 ⏰

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