Capitolo 7

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Io e Natalie eravamo sempre più vicini, eravamo amici. Io sapevo il suo segreto e lei sapeva il mio. Eravamo complici.
Era domenica. Di solito la domenica la dedico ai compiti, ma ero troppo preso dal cognac. Finito il bicchiere mi stesi sul divano e chiusi gli occhi.
Mi apparvero nella mente varie
immagini, ma i miei ricordi si soffermarono su uno.
Era il 1869 avevo 7 anni ed ero con mia madre. Indossavo una camicia di lino bianca, un pantalone lungo nero e un paio di scarpe. Lei aveva i capelli sciolti, lunghi fino alle spalle, indossava un vestito molto lungo blu, era stretto sulla vita e poi largo. Le maniche erano strette fino al gomito e poi si allargavano fino ai polsi. Mi rincorreva nel prato, alla fine lei si stancò e col fiatone si piegò in due, appoggiato le mani sulle ginocchia.
"Ok,ok hai vinto" disse ridendo.
Io mi fermai e la raggiunsi. Ci sedemmo a terra e ci guardammo per un po' negli occhi, li aveva viola, mi piaceva quel colore, voleva dire che mi amava.
A un tratto si tolse dal collo la collana che indossava e poggiandomela sulle mani disse
"Abbi sempre cura di te, non lasciarti ingannare da nessuno, ma, la cosa più importante è che, se un giorno dovessi innamorarti, lotta per il tuo amore, ottieni ciò che vuoi"
Pensai che quelle parole non avevan senso, ma lasciai perdere.
Ripensai a quanto era bella. Era indescrivibile, una bellezza quasi sovrumana.
Senti una lacrima scendermi dagli occhi e percorrere lentamente la mia guancia, la asciugai in fretta e iniziai a studiare.

*capitolo intermedio*

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