06 | Luke

347 53 2
                                    

Ero di fronte a mia madre, lisció la mia giacca e mi pizzicó le guance.

"Mamma, smettila" risi, arrossendo.

"Okay, okay, scusa." Ridacchió.
"Sei solo, bellissimo. Il nostro bambino. Andrew! Sta crescendo, e sta andando al suo primo appuntamento." Camminammo fino alla porta del retro dove mio padre ci stava aspettando.

"Lo so cara, sono fiero di lui." Mio padre sorrise accarezzandomi la schiena e passandomi il boquet di rose rosse, quello con cui avrei sorpreso Michael.

"Ashton mi sta aspettando." Dissi loro, baciando la guancia a mia madre. "Ti voglio bene."

Diedi un ultimo sguardo dietro, ai miei genitori, che mi salutavano stando sulla soglia della porta. Ashton aveva parcheggiato in strada, i finestrini si abbassarono rivelando una musica esageratamente alta.

Il viaggio per casa di Michael fu silenzioso tranne che per la musica. Non parlammo. Ero troppo nervoso per farlo. Il mio stomaco era annodato.

E se mandassi tutto all'aria? E se lui
decidesse di essere etero e di voler andare a casa?

"Calmati, Luke." Ash mi rassicuró come se mi stesse leggendo nei pensieri.

"Siamo arrivati, vai alla porta."

Misi da parte l'ansia e uscii dalla macchina di Ashton. Camminai fino alla porta di Michael e bussai aspettando pazientemente. Improvvisamente la porta si aprì e lui era li... Interamente.

"Wow." Dissi semplicemente.
"Sei belllissimo Mikey." Indossava una maglia abbottonata a maniche lunghe e pure il suo paio di Vans. I suoi capelli erano pettinati e ben divisi.

"Ho preso questi per te" gli mostrai i fiori.

Un rossore crebbe dal suo collo estendosi sulle guance. Toccó le rose, le labbra e i suoi capelli.

Calum sbucó dietro di lui e prese i fuori.

"Li metteró in un vaso"

"Grazie mille. Sono bellissimi" Sorrise Michael guardandosi i piedi.

Calum tornó e uscì da casa di Michael.

"Divertitevi." Urló andandose con Ashton.

"E usate protezioni!"

Entrambi ridemmo nervosamente. Michael chiuse a chiave la porta dietro di lui prendendo il paio di chiavi nelle mani. Avrei guidato io perchè sapevo a che ristorante saremmo andati.

Arrivammo ed era affollato, cosi pieno che dovemmo parcheggiare in un posto che avevano appena costruito. Fortunato io, mia madre aveva prenotato tutto.

"Hemmings" dissi al signore e lui annuì.

"Seguimi." Intrecciai la mia mano con quella di Michael e lui si irrigidì.

Gliela strinsi e lui si rilassó quasi immediatamente, stringendola anche lui. Posó il suo sguardo su tutte le bellissime decorazioni e sui fiori mozzafiato.

"Il cameriere sarà da voi in un minuto." Il direttore sforzó un sorriso e andó via.
Ci sedemmo ai nostri posti vedendo che c'erano gia dei piccoli bicchieri d'acqua sui tavoli.

"È fantastico Luke." Michael sospiro continuando a guardarsi intorno. Il nostro tavolo era in un area esclusa a distanza dalla parte centrale del ristorante. Era così sereno.

"Non mi merito tutto questo."

"Si invece."

"No, non ho fatto niente per meritarmi tutto questo, non dovevi farlo per me."

"Michael Gordon Clifford, tu meriti il mondo." Lo guardai parlando. "Tu meriti qualcuno che ti dia il mondo. Vorrei essere questo qualcuno perchè so che nessuno l'ha mai fatto" mi fermai "Cosa vuoi ordinare?"

Era senza parole.

"Non so sinceramente cosa dire..grazie, penso... Di ordinare un'insalata piccola."

"No"

"Stai cercando di rendermi grasso?" Domandó con un tono calmo.

"No sto cercando di mantenerti sano" Risposi. Aggrottó le soppraciglia e rimase calmo "scusa, non volevo metterti sotto pressione, ordina quello che vuoi, Mikey."

Non parlammo molto per il resto della cena. Alla fine ordinó un'insalata media, ma mangió quella che sarebbe stata un'insalata piccola. Mi sconvolse il fatto che qualcuno così bello come lui possedeva un'autostima così bassa.

Se solo vedesse quello che vedo io.

"Sei pronto per il film?" Chiesi quando uscimmo dal ristorante.

"Si." Borbottó, prendendomi la mano e sorridendomi. "Grazie per l'incantevole cena."

Dieci minuti piu tardi eravamo al cinema, non pensavo che Michael avrebbe voluto qualcosa da mangiare e infatti non disse niente, quindi andammo semplicemente a prendere i biglietti e a trovare i nostri posti.

"Su cos'è questo film?" Mi sussurró all'orecchio.

"Uh, ad essere onesti, non ne ho idea." Alzai le spalle.

"Pensavo di poter fare qualcos'altro durante il film"

Michael alzó le sopracciglia. Passarono uno o due secondi prima che realizzó.

"Oh tu, bastardo!"

"Neh?"

"Baciami, imbecille"

E così feci.

--
Super aggiornamentoo, viaa!

From Lukey to Mikey ❁ ita [completed]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora