Carlo una volta arrivato a casa e mangiò un panino e pensò, pensò a lungo se Nicolas era veramente vivo come pensa lui o se era morto.
A lungo pensò seduto sul divano, quando vide quell'auto blu accartocciata, però non c'era sangue.
Cosa è successo a Nicolas?
Ancora Carlo non lo sa.
il mal di testa diventa più lieve di prima, quindi visto che sta un po meglio decide di incamminarsi per andare a casa di suo fratello.
Dista almeno 15 minuti da casa di Carlo, camminando guarda le strade che sono rimaste cosi da sempre, con le crepe e le striscie sbiadite dal tempo.
La casa di Nicolas è lontana da tutto, in mezzo alla campagna con l'erba alta, le strade sterrate con grandi pietre e alcuni ulivi sparsi.
Carlo arriva a casa,tira fuori la chiave, apre la porta con la maniglia malfunzionante, guarda i vecchi mobili con delle foto, la foto che colpisce di più Carlo è quella con Nicolas e loro sorella Giulia quando erano piccoli.
Giulia era più grande di loro, e veniva sempre presa in giro da loro per le lentiggini che aveva.
Dalla bocca di Carlo gli uscì una frase ad alta voce: "chissà dove sarà adesso."
Carlo vive ad Avendia, un paese nato nel 2055 nell'Austria del nord.
Ma Carlo non è austriaco, è nato in Italia.
All'età di 10 anni lui e tutta la famiglia si è dovuta trasferire a causa delle gravi guerre che ci furono in alcune nazioni come l'Italia.
La famiglia rimase ad Avendia per anni poi una volta diventati maggiorenni tutti e tre decisero di rimanere in questo paese nonostante i loro genitori cercarono di convincerli a spostarsi con loro per cercare condizioni migliori senza successo.
Qualche anno dopo se ne andò anche Giulia.Carlo smise di guardare la foto che faceva riafforire troppi ricordi che voleva dimenticare.
Si spostò in camera e vide un salvadanaio con un po di soldi, Carlo lo rompe dicendo:" Questi servono a me adesso."
Poi vide una pagina di un quaderno sul letto, la prese e la lesse, c'era scritto
"Missione 1 sarà compiuta fra pochi giorni, bisogna fermarli il prima possibile.
La mente si trova nella città dell'insettino nero"
Carlo non capì bene cosa voleva dire e prese la pagina piegandola e mettendola in tasca.
Decise che aveva visto abbastanza nella casa di suo fratello, andando cosi a fare la spesa visto che si stava facendo tardi.
Esce dal mercato e fuori c'era un macchinone nero con un ragazzo sui 20 anni con occhiali da sole e capello messo all'indietro di colore blu, con la canottiera bianca, sembra un bullo di quartiere anche se era qualcosa di più.
Fissò Carlo e gli disse:"Ehi Carlo, vieni qua un attimo"
Carlo:"Ci conosciamo?"
Pedro:"Io si sono Pedro, sali in macchina, se non ti fidi sappi che mi ha chiamato Giorgio per venirti a prendere"
Carlo:"Ah allora mi fido"
Carlo salì in macchina e partirono, nel frattempo Pedro cominciò a parlare:" Carlo, sono gia stato avvertito di quello che vuoi fare e non solo io lo so, anche io l'avrei fatto al tuo posto, e infatti approfondiremo l'argomento quando saremo arrivati"
Carlo:"...Ok"
Pedro:" Spero riusciremo a fermare l'organizzazione..."
Carlo:"riusciremo?"
Pedro:"Approfondiremo quando saremo arrivati, infatti stiamo per arrivare.
Tu che lavoro fai per sopravivere qui?"
Carlo:"Lavoravo in una banca fino a qualche anno fa poi ha fallito e non faccio piu niente"
( ovviamente non è vero che lavorava in una banca)
Pedro:"Ahahahah.. So bene che cosa facevi e si vede pure che non sei fatto per lavorare in una banca"
Carlo:" Sembra che mi conosci bene, tu che fai?"
Pedro:"Vendo armi al mercato nero.
Siamo arrivati"
Erano fuori paese, in una pianura con alberi secchi e c'era un po d'erba gialla.
Ad aspettarli c'erano Nathan e Giorgio.
Giorgio:"Bene ragazzi, finalmente ci rivediamo.
Carlo, ho sentito quello che vuoi fare e noi tre siamo qua per aiutarti, quindi senza perdere tempo in parole ci vediamo tutti nella vecchia piazza domani alle 06:00, so dove si sono recati quei soldati che sono passati l'ultima volta qua.
Preparate qualche provvista e munizioni, tante munizioni"
Carlo:" Ma Pedro? Anche lui deve venire?"
Pedro:"Fa sempre comodo una mano in più"
Carlo:"Quindi abbiamo gia finito? Torniamo a casa?"
Nathan:"È meglio risparmiare le forze per domani, ah prendi queste pastiglie visto che hai il mal di testa"
Carlo:"Grazie ci vediamo domani allora"
Giorgio:"Ciao"
Pedro accompagnò Carlo a casa senza parlarsi.
Evidentemente erano abbastanza agitati per parlare, quindi Carlo scese dalla macchina senza dire niente apparte salutarsi.
È cosi che cominicia la lotta alla ribellione contro questa organizzazione.
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ANARCHIA
AventureMolti credono che il futuro sarà un'epoca migliore di adesso con grandi tecnologie. C'è chi pensa che invece sarà rovinato dall'effetto serra. E se invece sarà rovinato dalle guerre? Un futuro rovinato dalla non-collaborazione tra nazioni ed etnie c...