Due.

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Premetto:
Questi sono ancora capitoli di passaggio, bene o male. Vi prego di pazientare ancora per poco prima di trovare quello che in fondo ogni ragazza aspetta. Il nostro amato Harry ahah. Buona lettura a tutti!

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Non avevo chiuso occhio quella notte. Dopo aver urlato in quel modo a mio padre sono andata nella mia stanza e mi ci sono chiusa dentro per tutto il giorno seguente. Forse stavo esagerando, forse. Ma non riuscivo ad accettare il fatto che papà fosse disposto a lasciare tutto questo. Il rapporto che avevamo instaurato dopo la morte di mamma è saldamente intrecciato alle fondamenta di questa casa. Lasciarla per me sarebbe stato come abbandonare una parte della mia infanzia.

'Adeline stai esagerando!' continuava a ripetermi quella fastidiosa vocina dentro la mia testa. Ero seriamente combattuta tra l'andare sotto da mio padre e affrontare la situazione come un'adulta o rimanere con il broncio sotto le morbidissime coperte del mio letto.

Stuzzicavo nervosamente gli angoli delle pagine di "Orgoglio e Pregiudizio". Ormai quel libro era diventata la mia pallina anti-stress. Ci ero molto legata. Perché i pregiudizi hanno sempre, bene o male, infierito nel mio inserimento sociale, a scuola, a danza, o musica.

Ero sempre stata la povera bambina senza madre. E facevo pena alla gente, ma mai nessuno che veramente avesse voluto sapere come stavo o farmi ridere.
Altri invece non mi sopportavano e basta, seppur non avessi mai fatto nulla che potesse dare fastidio a qualcuno di loro.
Insomma, mi rivedevo in quel libro. Con l'unica differenza che non ho mai trovato un uomo come Darcy.

Una voce mi distrasse dai miei pensieri, che non so come erano andati a finire alla mia scarsa vita sociale.

"Adi, tesoro, possiamo parlare?"
Vedendo che non avevo intenzione di rispondere aggiunse "ho portato la tua aranciata..."

Quelle parole mi fecero nascere un improvviso sorriso che mi sforzai di nascondere quando aprii la porta a mio padre.

"Adi ti prego è da ieri che non mi parli. Posso capire che sei arrabbiata, ma..."

"Ma? Ma cosa papà? Avanti!"
Sentivo la rabbia crescere ad ogni parola che pronunciavo.
"Mi hai tenuto nascosto questo per quanto? E quando avevi intenzione di dirmelo?"
Non dovevo piangere. Odio piangere, ma spesso non riesco a trattenere le mie emozioni e finisco per piangere anche nelle situazioni meno convenienti.

"Ti prego ascoltami, avevo intenzione di dirtelo, ma non è stato facile per me. So quanto sei legata a questa casa..."

"E tu papà? Sei legato a questa casa? No perché sembra che io qui sia la bambina frignona e a te non importi nulla!" E in effetti, era proprio quello che ero. Mi lamentavo senza sentire le sue spiegazioni.

"Senti okay, sei arrabbiata, ma non posso fare altrimenti... Dobbiamo trasferirci. E ti prometto che ti troverai bene. Ho già contattato una scuola e... Adeline, non sto cercando di portarti via dai ricordi di tua madre, ma fidati di me. Andremo avanti, insieme."

Lo guardai con le lacrime agli occhi. Il punto è che a me è sempre piaciuta Los Angeles. Il mio atteggiamento era causato dal semplice fatto che mi sentivo tradita.
Ma cavolo, ho 17 anni. Devo vivere la mia vita, no? Devo farlo, per papà.

Presi fiato.
"Va bene.. Quando partiamo?"
Lo vidi trattenere le lacrime, lacrime di felicità per avere la mia approvazione e la mia collaborazione.

Mi strinse forte in un abbraccio e prima di uscire dalla stanza aggiunse "Non voglio metterti fretta, ma tra pochi giorni sarebbe meglio partire, per vedere la casa sai... Quindi ti consiglio di preparare le valige e iniziare a salutare i tuoi amici!"

"Amici" ahahah, si papà tranquillo non ci metterò molto.

Mi resi conto che era tardi e che dovevo andare a scuola, così mi infilai i miei jeans a vita alta preferiti, le super star bianche, è una maglia anch'essa bianca, con lo scollo a barca ridefinito in pizzo.
Mi vedevo carina.

'Adeline non frega un cazzo a nessuno se sei carina o meno.'

Cervello, stai zitto.
Okay ero pronta. Pronta per quell'ultima giornata infernale di scuola a Seattle.
Sarei rimasta invisibile un altro giorno, poi sarei stata occupata a crearmi una nuova vita a L.A.
Ero quasi...elettrizzata all'idea.

Se solo tutto fosse andato come avevo sperato..



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Ta-tan!
Un altro capitolo ahah, di passaggio come avevo già detto ma un capitolo! Siete pronti per l'inizio dell'avventura a L.A.?

Caricherò il prossimo capitolo il prima possibile:*

Unreal ||H.S.||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora