Ero ferma sulla soglia a cercare di ricordarmi come si respirava.
Cosa diavolo gli era saltato in mente? Perché eravamo a casa sua? Lo guardai e notai il suo sguardo annoiato ma allo stesso tempo divertito dalla mia reazione. Dovrà essere abituato, anche io lo sarei se solo avessi una casa del genere. Eppure non sembrava quel tipo di persona.
Le uniche parole che riuscii a pronunciare furono "wow, questa è casa tua?"
Appese il giubbetto di pelle nero all'ingresso e annuì distrattamente.
"Okay. E.. perché siamo a casa tua?" quasi balbettai.
"Perché è presto e tu devi stare da Liam alle quattro, e devo prendere delle cose." svoltò in uno dei tanti corridoi. Ero così presa dall'ammirare quello che mi circondava che lo persi di vista.
"Ehi aspetta" urlai. Accelerai il passo per stargli dietro. Lo vidi salire delle scale, probabilmente stava andando in camera sua. Decisi così di aspettarlo lì, davanti quella immensa vetrata che dava sul grande prato del retro.
"Adeline, è una finestra. Non parla. Muoviti." mi disse dalla fine delle scale.
Sbuffai, era davvero irritante quando voleva. Salii le scale, per l'ennesima volta Harry non mi aveva aspettata così iniziai a chiedergli dove fosse, ma non rispose nemmeno una volta. Stufa, aprii una porta a caso. La stanza era particolarmente illuminata, grazie ad un'ampia porta-finestra che dava su un piccolo balcone. Al centro c'era un letto matrimoniale rivestito da semplici ma raffinate coperte blu. Guardandomi intorno notai che molte cose in quella camera riprendevano quel colore, di diverse tonalità.
Continuai a guardami intorno, fino a quando non vidi una foto sul comodino vicino al letto. La cornice era spessa e decorata con ricami vari. Ma la cosa che attirò la mia attenzione, fu il bambino sulla bicicletta nella foto. Era sorridente e si capiva benissimo dal suo sguardo che era sereno. Quel bambino, dagli occhi verdi e i capelli mossi, era Harry. Presi la cornice tra le mani e mi soffermai sui dettagli del suo volto. Non penso di aver mai visto Harry così sereno, nonostante io l'abbia visto tre volte in tutto. Ma si sa, ogni bambino vede il mondo con occhi diversi.
"Che stai facendo?" Sobbalzai a quelle parole e misi subito la foto al suo posto. Harry era dietro di me e indossava solo dei pantaloni della tuta. Ero completamente in imbarazzo, e non solo per il fatto che mi trovavo nella camera di Harry senza il suo permesso.
"Io, ehm..non sapevo dove fossi. Così sono entrata qui e, non sapevo fosse la tua camera."
Mi guardò accigliato per un secondo, poi si voltò e uscendo disse "Aspetta qui, vado a farmi una doccia" .
Buttai fuori l'aria che non mi ero resa conto di star trattenendo. Una sola parola, irritante. Cosa avrei dovuto fare lì in quella stanza mentre lui si faceva la doccia?
Un messaggio mi distrasse dai miei pensieri, sbloccai il telefono e lessi. Era da parte di mio padre e diceva che quella sera non sarebbe tornato a casa per cena, problemi di lavoro. Da una parte ero contenta che mio padre avesse da fare, così si teneva occupato. Il lavoro lo avrebbe distratto dalla sua assenza. L'amore che legava i miei genitori era qualcosa di inimmaginabile, avrei sempre voluto qualcuno che mi guardava come mio padre guardava mia madre. Proprio per questo, nonostante siano passati anni, lui non riesce ad andare avanti del tutto. Da un'altra parte ero preoccupata, preoccupata che non avrei mai più avuto quel bellissimo rapporto che avevo con lui a Seattle.
Guardai la tastiera per secondi interminabili, indecisa su cosa rispondergli. Optai per un 'va bene, io sono da Liam'.
Nemmeno due secondi dopo, mi arrivò un altro suo messaggio.
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Unreal ||H.S.||
FanfictionNuova città, nuova vita, nuove persone. Adeline non era pronta a tutto questo. Non era pronta a lasciare una casa piena di ricordi della donna che l'aveva cresciuta, ma per il bene del padre, e per il suo, decise che forse era meglio così. Decise c...