Capitolo 18

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La mattina seguente mi svegliai a causa di uno squillo del mio cellulare.
Ovviamente avevo ricevuto un messaggio da Harry. Appena vidi il suo nome sul display mi spuntò un sorriso.
"Buongiorno ;) Sei pronta? Ti passo a prendere tra dieci minuti :)"
Come di già? Mi venne un colpo al cuore.
Vidi l'orario ed erano già le 11:15. Merda. Non mi capacitavo che mi fossi svegliata così tardi.
Mi alzai di corsa e andai in bagno a fare una doccia.
Quando finii piastrai i capelli e mi truccai mettendo un po di ombretto, mascara e lucidalabbra.
Mi diressi al mio armadio non sapendo cosa indossare.
Optai per una gonna a vita alta che avevo comprato al centro commerciale con Lucy, e una camicetta di jeans; come scarpe scelsi un paio di ballerine.
Scelsi una borsetta nera e dentro ci misi il cellulare.
Scesi in cucina dove mamma stava preparando il pranzo.
"Mamma, io vado" dissi dandole un bacio sulla guancia.
"Sei proprio sicura che non vuoi che io e tuo padre veniamo?" mi chiese.
Sbuffai. "No, mamma, non preoccuparti. Ci vado sola"
"Buona fortuna" aggiunse poi quando mi allontanai.
"Grazie" risposi ed aprii la porta.
Appena misi piede fuori casa, vidi Harry arrivare e parcheggiare l'auto vicino casa.
Lo raggiunsi ed entrai in macchina.
"Ciao bellissima" mi sorrise dandomi un bacio a stampo.
"Ciao" risposi sorridendo.
"Come stai?" continuò mentre sfrecciava per le strade di Washington.
"Bene grazie" sorrisi. "E tu?" continuai.
"Bene" rispose guidando con cautela.
Il senso di colpa cominciava a risalire. Non gli avevo ancora parlato della malattia e questo era un grande problema poiché lui era una persona molto importante per me e gli stavo nascondendo una verità molto grave.
Non mi ero accorta che eravamo arrivati quando la voce di Harry scosse i miei pensieri.
"Siamo arrivati" disse.
Per tutta risposta accennai un sorriso dato che ero completamente nervosa.
Appena arrivati di fronte la porta d'ingresso, Harry aprì la porta con le chiavi che prese dalla tasca dei suoi jeans.
La casa era un edificio enorme e bellissimo, con una piscina e tantissime stanze. Rimasi a bocca aperta per la lussuosità di quella villa.
Harry mi prese per mano e l'ansia aumentava sempre di più, quando attraversammo il salotto dove, sul divano, era seduto un signore sulla cinquantina d'anni che leggeva un giornale. Doveva essere suo padre.
"Oh, salve!" disse appena ci vide e alzandosi dal divano venne verso di noi. Ma guardandolo bene, aveva un viso familiare. Molto familiare.
Aspetta, non mi dire che...
"Elen?" chiese il signore che sembrava essere il dottor Winfrey.
No, ti prego, fa che non sia lui.
"Dottor Winfrey?" chiesi a mia volta.
"Oh che piacere vedere che la ragazza del mio figliastro è una mia paziente!" disse sorridendo e mi abbracciò.
Aspetta, figliastro? Allora i genitori di Harry sono separati, pensai.
"Vi conoscete?" chiese Harry.
Ma in che guaio mi sono cacciata?
"Si, lei è una mia paziente. Viene per..." No, non dirlo ti prego.
"Vado a fare dei controlli ogni tanto" lo interruppi sperando che non aggiungesse altro.
"Già..." Winfrey mi guardò confuso.
Gli feci un sorriso per ringraziarlo.
"Vabbe...andiamo di là" disse Harry trascinandomi via e portandomi in cucina dove due donne stavano preparando il pranzo. Supposi che dovevano essere la mamma e la sorella di Harry.
"Ciao!" mi sorrise una donna dagli occhi verdi e dai lunghi capelli neri.
Assomigliava tantissimo a Harry.
"Salve" ricambiai il sorriso.
"Mamma, lei è Elen, la mia ragazza" intervenne Harry.
Quando sentii la mia ragazza mi voltai di scatto verso Harry e gli sorrisi. Lui ricambiò facendo vedere le sue adorabili fossette.
"Io sono Anne, che piacere conoscerti! Sai, Harry mi parla molto di te!" disse ancora sorridendomi.
Sorrisi alle sue parole.
"E lei è Gemma, mia sorella" continuò Harry indicando la ragazza dai lunghi capelli biondi tinti e dagli occhi verdi.
"Piacere" mi sorrise timidamente.
"Piacere mio" ricambiai il sorriso.
"Bene, andiamo di là, ti faccio vedere la mia camera" disse Harry portandomi in una stanza molto grande, dalle pareti blu scuro.
Era molto bella, c'era un letto matrimoniale, una scrivania con un computer, una grande finestra e uno stereo con tanti cd accanto ad esso.
"Wow" esclamai.
"Ti piace?" mi chiese facendomi girare verso di lui e facendo scontrare i nostri petti.
"Si moltissimo" sorrisi.
Mi cinse in vita con le sue grandi braccia e posò le sue labbra sulle mie.
Iniziò un lungo e rapido bacio passionale. Ogni volta che mi baciava sentivo il cuore accelerare e le mie guance andare a fuoco. Mi provocava tante sensazioni bellissime che nessuno mai mi aveva fatto provare, anche perché era il mio primo ragazzo. Non riesco a credere che lui si sia innamorato di una come me...voglio dire, non sono stata mai abbastanza bella da poter piacere a un ragazzo così figo e dolce come lui.
Ma non importa, a me importa lui, a me importa NOI. Già, noi...non riesco ancora ad immaginare un "noi" senza che io gli abbia svelato la verità della malattia. E per lo più il suo patrigno era anche il dottore che mi curava e io avevo molta paura che gli dicesse della mia malattia svergognandomi davanti a tutti. Ero anche terrorizzata all'idea di tornare in sala da pranzo perché avevo paura che Winfrey potesse tirar fuori il discorso della mia malattia.
In quel momento stavo pensando di dirglielo...
"Harry..." sussurrai interrompendo il bacio.
"Si?" chiese.
"Ti devo dire una cosa molto importante"
"Certo, dimmi pure. Non farmi preoccupare" disse con aria alquanto preoccupata.
Ero in panico nel vero senso della parola.
"Beh...ecco...io..." balbettai.
"Il pranzo è pronto!" urlò la mamma di Harry dalla sala da pranzo, interrompendomi.
"Oh...me la dici dopo, okay? O preferisci adesso?" mi chiese.
"Ehm...dopo" finsi un sorriso. Ma cosa stavo facendo?! Ero completamente pazza e non sapevo come dirglielo. Dio, ho una paura tremenda che lui possa lasciarmi e abbandonarmi come un cane come hanno fatto tante altre persone in passato.
"D'accordo" mi sorrise Harry prendendomi di nuovo per mano e andammo in sala da pranzo.
Iniziammo a pranzare e a chicchierare. La famiglia di Harry mi piaceva, erano tutti simpatici e gentili. Mi sentivo a mio agio con loro. Parlammo del più e del meno e per fortuna il dottore non parlò della malattia e lo dovetti ringraziare. Non volevo che capisse che nascondevo una cosa molto importante al suo figliastro, ma mi faceva un gran favore se taceva su questo argomento. Avrei pensato di dirglielo io, senza che nessuno ci potesse interrompere.
"Grazie per l'invito, il cibo era ottimo" dissi una volta finito di pranzare.
"È stato un piacere per noi conoscerti, Elen. Spero di rivederti presto" mi sorrise Anne abbracciandomi.
Dopo aver salutato, entrammo in auto.
"Allora...cosa dovevi dirmi di tanto importante?" mi chiese Harry una volta sistematosi sul sedile.
"Ehm..." stavo iniziando a parlare quando mi squillò il cellulare.
Sbuffai.
"Pronto?" risposi.
"Elen! Com'è andata?" sentii la voce di Lucy dall'altra parte del cellulare.
"Lucy! Bene, bene. Mi sono divertita" dissi sorridendo a Harry che intanto aveva messo in moto e stava partendo. Sorrise anche lui.
"Sono contenta per te, amica mia! Quando ci possiamo vedere? Ti devo raccontare tante cose!" esclamò.
"Quando vuoi" risposi.
"Ehm...questo pomeriggio, ti va?"
"Si, certo" risposi.
"D'accordo! A dopo allora!"
"A dopo" riattaccai.
Mi accorsi che Harry aveva già parcheggiato l'auto vicino casa mia.
"Grazie" dissi dandogli un bacio a stampo. "Mi sono divertita tantissimo" continuai sorridendogli.
"Anche io" disse accarezzandomi la guancia. "Ti amo" continuò.
Milioni di brividi invasero tutto il mio corpo.
"Ti amo" risposi.
Dopo avergli sorriso per l'ennesima volta, scesi dall'auto ed entrai in casa, e solo in quel momento mi accorsi che non gli avevo parlato della malattia.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Dec 08, 2015 ⏰

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