Capitolo 8

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Mi stava baciando. Si lo stava facendo.
Potete immaginare il mio stomaco sommerso da uno zoo. La mia mente in confusione.
Non potevo. No. Avrei dovuto fermarlo. E così fu.
Mi allontanai piano dalle sue labbra sussurrando un "no".
"Non posso" continuai.
"Perché non puoi?" domandò lui preoccupato.
"Per favore, Harry, portami a casa" dissi subito.
"Ma-" non ebbe il tempo di parlare che lo bloccai.
"Per favore" dissi guardandolo negli occhi.
Mi lanciò un'altra occhiata preoccupata e poi si alzò dal muretto. Mi alzai anch'io e lo seguii fino alla sua auto.
Il tragitto in auto fu piuttosto silenzioso.
Arrivati a casa lo ringraziai e scesi dall'auto sotto i suoi occhi ancora preoccupati.
Mentre aprivo la porta di casa, l'auto se ne andava via.
Mi sentivo in colpa. Mi sentivo una stupida. Perché l'ho fermato? Perché sei malata e non puoi dirgli la verità, ecco perché! Mi risposi da sola.
Ma la domanda alla quale non riuscivo a rispondere era 'perché mi ha baciata?'
Ero confusa. L'unica cosa che volevo era andare a dormire e svegliarmi come se questo fosse stato solo un incubo. Già, un incubo.
"Ehi tesoro, com'è andata?" mi chiese mamma appena entrata a casa.
"Bene" finsi un sorriso.
Sorrisi a papà e a Jake che erano seduti sul divano e salii di sopra.
Andai in camera, misi il pigiama e mi intrufolai nel letto incapace di addormentarmi per via dei tanti pensieri che giravano nella mia mente.
Mi arrivò un messaggio.
Chi poteva essere a quell'ora? Ebbene si. Era lui. Non si era arrabbiato per come avevo pensato. Avevo pensato che mi avrebbe abbandonata dopo che l'ho respinto.
"Ho sbagliato qualcosa?"
Mi sentivo in colpa. Ora lui stava male per me.
"No" risposi solamente.
"Non so cosa abbia fatto di sbagliato ma ti chiedo ugualmente scusa...mi sento così in colpa..."
Cavolo! Bella merda Elen! Ora lui si sente in colpa quando la colpa è soltanto tua e di quella stupida malattia che non ti permette di vivere la vita come si deve!
"La colpa è soltanto mia" risposi.
"Tua? Perché?"
"Senti Harry, non ho voglia di parlarne...chiariremo un altro giorno. Buonanotte"
"Mi dispiace...buonanotte Elen" mi rispose.
Ed ecco che i miei sensi di colpa si fecero più presenti di quanto non lo fossero già.
Per tutta la notte non smisi di pensare a quello che era successo, infatti mi addormentai solo alle quattro del mattino dopo aver bagnato il cuscino con un paio di lacrime.

La mattina dopo chiamai Lucy e le raccontai cos'era successo la sera prima.
Mi aveva detto di andare da lei per parlare un po, perciò mi prepararai.
Quando scesi in cucina, mamma stava dando da mangiare a Jake.
"Buongiorno mamma, sto andando da Lucy" dissi prendendo una fetta biscottata e mangiandola.
"L'estate ti porta sempre via da me, ma sono contenta che hai ripreso a divertirti e passare le giornate insieme alla tua amica anziché passarle chiusa in camera a leggere libri" disse sorridendo.
"I libri li leggo ancora e non smetterò mai" precisai.
"D'accordo, come vuoi"
Presi la pastiglia e l'ingoiai velocemente quasi da soffocare.
Diedi un bacio sulla guancia a mamma e a Jake, poi presi la borsa e uscii fuori.
Quando arrivai trovai il cancello aperto, perciò entrai.
Camminai per il giardino ma non la trovai.
"Lucy?" la chiamai.
Nessuna risposta.
"Lucy?" di nuovo. Nulla da fare.
Cercai di aprire la porta d'ingresso ma era chiusa a chiave. Strano. Può darsi che fosse uscita.
Andai a sedermi sul bordo della piscina, tolsi le scarpe e misi i piedi nell'acqua aspettando il suo arrivo.
Ad un tratto sentii dei passi dietro di me, mi girai e vidi Harry camminare verso di me con lo sguardo sul cellulare, ma appena lo alzò incrocò il mio. Si fermò di scatto e mi fissò. Il mio cuore iniziò a battere forte, iniziai a sudare freddo. Bella situazione, Elen.
"Ehi" mi sorrise.
"Ehi" risposi.
Rimasi sorpresa dal suo saluto, insomma, pensavo fosse arrabbiato.
Venne verso di me.
"Che ci fai qui?" mi chiese sedendosi accanto a me.
"Ero venuta a trovare Lucy, ma a quanto pare non c'è"
"Si, è andata ad accompagnare la madre al lavoro. Ha detto di avvisarti e dirti di aspettarla perché sarebbe tornata subito"
Annuii.
"E tu cosa ci fai qui?" gli chiesi.
"Ero venuto a parlare con Liam, ma ora è troppo impegnato a parlare al cellulare con una certa ragazza"
Annuii di nuovo.
Restammo per un po in silenzio.
"Mi dispiace per ieri" disse interrompendo quel silenzio che si era formato.
Lo guardai, era triste.
Mi sentivo molto in colpa.
"No, Harry la colpa è solo mia" dissi.
"Perché?"
Lo guardai per un po, poi abbassai lo sguardo.
Stavo per rispondere quando sentii qualcuno chiamarmi.
"Elen!" esclamò una voce familiare.
Mi girai e vidi Lucy che correva verso di noi. Mi alzai e l'abbracciai.
Quando si accorse della chioma riccia guardò prima me e poi lui con sguardo interrogativo come se volesse dire: 'avete chiarito?'
Io feci di no col capo rispondendo alla sua domanda mentale.
"Ciao Harry" lo salutò.
"Ciao" disse sforzando un sorriso.
"Beh noi andiamo in camera mia...Liam non c'è?" chiese Lucy ad Harry.
"Si ma sta parlando al cellulare con una ragazza" rispose Harry.
"Ah eccolo lì" esclamò Lucy appena vide spuntare da dietro la porta d'ingresso, la sagoma di Liam.
"Ciao a tutti...scusami Harry" disse Liam raggiungendoci.
"Non preoccuparti...andiamo?"
Liam annuii.
"Ragazze noi usciamo" disse Liam.
"Va bene" rispose Lucy.
Andarono nel garage ed entrarono nell'auto di Liam.
Quando l'auto sfrecciò via, Lucy mi guardò.
"Vieni, raccontami che è successo" disse prendendomi per il braccio e strascinandomi dentro casa.

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