Devo ammettere che il primo giorno di lavoro è andato meglio di quanto pensassi. I colleghi sono gentili, ma mi sono fatta conoscere per quella che sono sin da subito, in modo tale da non farmi mettere i piedi in testa da nessuno...nemmeno dal capo.
Non faccio in tempo a sedermi alla mia scrivania per iniziare il mio secondo giorno che mi trovo di fianco Burns
"Montgomery, prepara i documenti che trovi nel secondo cassetto della tua scrivania che alle 10 ci aspetta un cliente"
"Va bene, ma guido io"
Come detto, prendo quei fogli e andiamo in ascensore per poi arrivare alla macchina. Una volta davanti alla Mercedes nera nuova fiammante inizia la discussione
"Non si è mai visto che guida una donna per andare da un cliente, perlopiù una dipendente che ha appena iniziato il suo secondo giorno di lavoro!"
Uh, Burns inizia a scaldarsi.
"Oh, beh, dunque sono l'eccezione. Qua le chiavi capo" e gli schiaccio un occhio
Mi guarda fisso negli occhi e non si muove per qualche secondo, all'improvviso mi lancia le chiavi della macchina che io prendo al volo. Ho vinto io, di nuovo.
Mentre siamo in macchina, rompe il silenzio, ma non era un silenzio imbarazzante, di quelli che non sai se riempire con parole inutili (cosa che io faccio ben raramente) oppure stare zitto a guardare fuori dal finestrino. Era un silenzio piacevole, rilassato.
"Non scherzavo prima quando ti ho detto che non mi era mai capitato che una mia dipendente donna volesse guidare al secondo giorno di lavoro" Sorrido.
"Ti conosco da poco, ma mi hai già stupito tanto quanto le altre persone mi stupiscono in un anno intero. Mi piace il fatto che una dipendente della mia azienda sia fuori dalle righe e che non abbia paura di risultare strana. Gli altri sono efficienti nel loro lavoro, ma seguono tutti lo stesso schema comportamentale, sembrano uno la brutta copia dell'altro, mentre tu sei parecchio istintiva, non è vero, Violet?"
"Uh, si va già sul pesante durante una delle nostre prime conversazioni Christhoper?" Gli sorrido per fargli capire che non sono infastidita, ma che sto soltanto scherzando
"Comunque – continuo io – sì, raramente mi comporto come "devo" comportarmi, mi comporto come mi sento. E mi lusinga il fatto che tu sia uscito per un momento dal ruolo che hai interpretato fino a poco fa, in azienda."
"Cosa intendi?" Lo vedo sorpreso, spiazzato.
"Beh, in azienda sei serio, sempre composto, impostato e non ridi quasi ami. Lo capisco, è il tuo lavoro. Quindi intendevo che mi lusinga il fatto che tu sia uscito dagli schemi con la tua nuova dipendente. Sotto sotto, scommetto che sei un gran simpaticone. L'animatore delle feste, magari"
"Ma quali feste? A 30 anni vivo di lavoro, non ho tempo per le feste" Fa una breve pausa e poi mi chiede "Tu sì?"
Mentre tengo gli occhi sulla strada, sento il suo sguardo su di me, allora decido di guardarlo anche io.
"No, sembrerà strano per come mi presento di solito, ma io odio le feste e il casino. Sono più una brava Donna io che altre ragazze che si presentano al lavoro come sante e poi di notte ne fanno un altro, di lavoro"
Sento che ride. "E sentiamo, come fai a conoscere le mie dipendenti se sei qui da un giorno?"
"Negli anni ho imparato a osservare da lontano le persone, solo così capisci come sono fatte davvero. Infatti ho osservato anche te"
"E cosa hai capito di me?"
"Che sei stressato perché sommerso dal lavoro e che vorresti un attimo di respiro. Infatti mi sono permessa di prenotare in un ristorante per oggi a pranzo"
"Mi stai invitando a mangiare fuori con te?"
"No, non ti sto invitando. Non ti sto chiedendo se ti va bene oppure no. Ho già prenotato, non voglio sentire scuse. Semplicemente penso che ti meriti di mangiare un buon piatto di pasta, non un panino di corsa, nemmeno fosse al bar, ma addirittura in ufficio!"
"Grazie, nessuno ha mai fatto a caso a quello che mangio, eppure mangio lo stesso panino da anni. Strano che tu abbia notato il mio panino, dato che lo hai visto solo un giorno"
"Ehh, Burns, si ritorna sempre al discorso di prima"
Si volta verso di me e mi guarda come per dire "Cosa intendi?"
Con un sorriso accennato e lo sguardo vivace, sciolgo subito i suoi dubbi
"Sono un'eccezione. Lo sono sempre stata"
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Indimenticabile
RomanceLa storia di Violet. Violet Grace Montgomery. Con la sua grinta ed ironia pungente ha sempre saputo tener testa a qualsiasi persona abbia incontrato. Violet continuerà ad alimentare la corazza che si è costruita negli anni e ad usare la sua lingua t...