Hunger Games: Ascesa al Potere

CAPITOLO VIII

La villa è gelida, il mio fiato produce nuvolette di vapore condensato. Sono rimasto vivo fino a questa sera grazie all'intrepida spada che ho preso prima. Abbiamo già avuto l'opportunità di scontrarci. Jack è un ragazzo strano, credo sia Gay, ha un modo di combattere da femmina. Un po flebile e moscio. Ha i capelli castani e gli occhi verdi, sembra quasi ... Leyla. Mi manca già, non siamo mai usciti insieme, e forse non usciremo mai più visto che molto probabilmente mi uccideranno entro domani mattina. La villa ha tre piani, L'ingresso e la mansarda. Io mi sono appostato nell'ingresso e Jack da qualche altra parte, ci è vietato uccidere di notte così vado in giro per la casa sperando di trovare una fonte di calore. Sono salito al piano di sopra con le scale ricoperte da uno strato di muschio e vegetali vari, misti ad animali mai visti dall'uomo. Il corridoio del piano si sviluppa a mo di balcone sull'ingresso. Metto le mani sulla balaustra di legno umido e mi dirigo verso l'unica camera del piano, che si trova esattamente al lato opposto alle scale. Apro la porta, dentro c'è Jack che si è rannicchiato per usare il suo calore corporeo. La camera ha un pavimento fatto solo di assi incrociate e una porta-finestra senza vetri al lato. Appena vedo Jack accosto fino a vedere quasi la camera. Alza appena la faccia per vedere chi ha aperto la porta. Jack ha la faccia completamente congelata. Alla vista di quel viso mi spavento e retrocedo fino alle scale che portano all'ultimo piano. Inciampo sul primo scalino, che, si apre e cado dentro.

La schiena forse ha ancora qualche osso che può reggermi, ma gli altri sono rotti fino al midollo. Sono in una stanza illuminata solo dalle luci blu dell'albero di natale fatto davanti a me e da quelle del presepe. Mi stupisco ma neanche troppo. Queste cose così sono organizzate sempre dal governo, il quale ha sempre una postazione di blocco. Nella stanza oltre le decorazioni ci sono, Un tavolo, una cucina elettronica di massa molecolare avanzata, e un Letto, anch'esso blu. La stanza inoltre ha un'entrata per un'altra stanza. Apro la porta e...mi spavento. Davanti a me ci sono un centinaio di schermi davanti ad un paio di signori con gli occhiali. « Cosa? Che ci fai qui ragazzino? Dovresti stare nella casa a morire di freddo!» Dice un signore con la testa pelata. «Cosa ? Mi scusi ma lei ha un carattere inappropriato. Anzi da ora sono io quello che comanda qui» Dico con aria da capo. Sfodero la spada e prendo la rincorsa per il petto degli uomini. Uno prende la tastiera del computer e cerca di ferirmi, io prendo uno schermo ma è inutile perche è un'ologramma. La spada mi scivola sopra ad uno scaffale, un'uomo mi prende la caviglia e cado. Cerco di gattonare verso il mobile. Lo tocco con la mano e mi ci aggrappo. Il signore si alza con il mio piede in mano. Nel frattempo l'altro cerca uno smart Holo. Io mi tengo con tutta la forza al mobile che cade sopra quello con il mio piede. La spada cade, io la prendo giusto in tempo per infinzarla nella schiena di quello con in cellulare. Cade a terra insieme all'apparecchio che continua a squillare. Io attacco la chiamata e mi appisolo sul letto, dormendo come un ghiro. È mattina, mi alzo e salgo le scale che riportano alla villa, stacco la spada dalla schiena di quello e corro verso la stanza di Jack. Lui è sveglio e sta pulendo la stanza. Io entro, lui mi guarda ed io attacco. Passo su un'asse, lui salta ed evita la spada, salta su un'altra asse e iniziamo a duellare con le spade tra le assi che traballano. Sul lato della stanza c'è un arco che con i nostri salti traballa, io lo prendo prima che cada. Jack mi attacca alle spalle io mi giro, siamo talmente vicini che i nostri fiati si scambiano. Afferro una freccia dall'arco e appena lui cerca di infilzarmi si trova una freccia nel collo. Lui cade a terra morto e il suo corpo cade tra le assi e precipita. Una parrucca rimane appesa ad un chiodo e tre piani sotto giace il corpo di Leyla.

LA FINE ...

AL PROSSIMO CAPITOLO DI HUNGER GAMES PREQUEL,

HUNGER GAMES LA RIVOLTA