CAPITOLO I

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Sono Rush Coriolanus Snow, nato il 5 Dicembre del 2303 in America nella metropoli Washington. Con occhi verdi e moro di capelli, iniziamo dal principio.

Alzandomi dal letto i piedi richiedono le ciabatte. Seguendo la luce fioca racchiusa in cucina. La televisione si accende, Ranchius Flickerman, un bizzarro conduttore telvisivo, credo sia un giornalista, spiega l'avanzamento delle acque che spingono verso Washington D.C. Spengo e mi dirigo in bagno dove mi aspetta una bella doccia calda e il sapone del mio fiore preferito, la rosa bianca. L'acqua scende a cascata sulla mia schiena e la spugna di rose bianche mi accarezza la pelle bianca latte. Sento la serratura della porta di casa aprirsi, stoppo la doccia e mi asciugo con un asciugamano bianco, mi rimetto le pantofole e vado all'ingresso. Mamma era la con almeno sette buste della spesa biodegradabili rotte e vuote perchè la spesa era per terra. L'aiuto a rimetterla apposto, mia madre ed io non parliamo, o piuttosto è lei che non parla, sette anni fa quando ero solo un bambino di 5 anni, lei fece un patto con un ospedale per farmi curare. Lei si fece tagliare la lingua e io ebbi il mio intervento di antiallergia precoce, è un'allergia che ti fa morire al solo odore delle rose. Infatti anche oggi io quando uso il balsamo alle rose mi si gonfiano le labbra. Lei mi fa segno di andarmi a vestire, io vado. Sul letto è disposta una maglia anti-smog dei pantaloni rossi accesi e delle calze gonfiabili in caso di allagamento. Ultimamente il governo ci fa sempre di più mettere le calze, è lui che ci fa vestire in modo ecologico o salvavita, solo la domenica possiamo metterci quel che ci pare, ma visto che abbiamo in pratica solo i vestiti ecologici mettiamo sempre quelli. I vestiti mi stanno larghi e non riesco a muovermi facilmente. Faccio colazione con una mela e mi dirigo verso la porta per uscire di casa. Apro e vedo una scena spaventosa, la superficie liscia del marmo è ricoperta da 2 cm di acqua. Richiudo la porta e rientro, mi metto le protezioni. Mia madre non vuole abbandonare la cittá, ha vissuto qui per 40 anni. Io la imploro di venire e salvarsi ma non c'è verso di smuoverla. Piango e inizio a correre verso i margini che separano Washington e New York. È deserto, ci sono solo 50 treni che aspettano la popolazione e un centinaio di persone ad aspettare l'imbarco per la salvezza. Mi rendo conto che l'acqua è salita di livello, almeno di 20 cm, mi metto in coda per il secondo treno in partenza. Per viaggiare, il treno deve avere almeno 50 persone tutte registrate a sangue. Io sono il terzo di una fila di 50 persone circa. Iniziano a registrare, un uomo passa e ti buca un dito per il sangue da mettere su una scheda. Loro prendono le tue informazioni dal Dna. Inizia l'imbarco, salgo su una pedana e mi siedo dentro una capsula di salvataggio di vetro, fanno salire tutti e chiudono la pedana dentro il treno.






Hunger Games: Ascesa al PotereDove le storie prendono vita. Scoprilo ora