CAPITOLO VII

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Avrò fatto una figuraccia allo Show. Correre così davanti a tutte quelle persone. Mi sono ridicolizzato da solo. La cosa non va affatto bene. Oggi pomeriggio mi devo battere nell'arena e non ho quasi nessun cittadino dalla mia parte. Arrivo davanti alla porta del Centro di Addestramento. Entro. Tutto lo staff del centro stava davanti ad un Computer posizionato nelle postazioni della segreteria. Un facchino stava al Computer con la folla dietro che si sbracciava per vedere un po di schermo, metteva e rimetteva lo Show delle dodici, per vedermi scoppiare e andarmene, sbattendo contro il cameraman. Io mi tolgo la giacca e la butto per terra davanti all'ingresso, che vogliano o no io vincerò nell'arena e avvelenerò i due concorrenti rimasti con i morsi della notte. Salgo le scale fino al sesto piano, con le vesciche pulsanti i dolore per la lunga camminata di due ore fatta poco fa. Il piccolo corridoio offuscato del sesto piano è vuoto. Apro la porta con il pollice, la valigetta 24 ore che mi ha dato Clark si trova in camera da letto. Guardo l'orologio bianco sulla parete, sono le 14 e mezzo, ho una fame assurda, metto le mani nel frigorifero, prendo una coscia di pollo avanzata e la riscaldo nel microonde. Con la coscia in mano, salgo le scale della camera da letto, mi stendo sul letto mi sfilo le scarpe e continuo a mangiare fino a sazietà. Mi metto in piedi e prendo la valigetta, apro e ...

Dentro la valigetta c'è una specie di cilindro stretto quasi come lo spessore di due dita e la lunghezza di un palmo. Cos'è ?, penso, non è un pugnale e neanche qualcosa di tagliente, è solo un cilindro! L'oggetto è Grigio con dei circuiti esterni (si vede che è un lavoro frettoloso). Sul lato si trova un pulsante nero che naturalmente premo. Dal cilindro esce una lama lucente, completamente trasparente. Metto il pugnale di lato e vedo che ha i led blu (Ma proprio non sapeva che fargli, il design è copiato da Star Wars !). Nei led ci stanno i tubicini che spruzzeranno gas velenoso. Bussano. «Chi è?» Urlo da secondo piano.«Mm, siamo il suo staff, dobbiamo preparala per l'arena». Oh cavolo, ma che mi danno uno staff per vestirmi. Con stanchezza vado di sotto apro e un trio, formato da un uomo e due signore, mi compare davanti. Con i loro passettini avanzano in casa, mi prendono per i polsi e mi mettono su una sedia. Una donna grassottella mi toglie i vestiti e mi mette una grossa e larga maglia bianca, dei pantaloncini blu notte, dei calzini alti fino al ginocchio bianchi e una felpa enorme nera e grigia con delle linee guida bianche. L'altra donna, alta e magra mi acconcia i capelli con un speciale gel che non fissa e mi viene la riga a destra. Infine l'uomo mi mette dei scarponcini neri ai piedi.

Finito il trattamento mi sfrattano dalla sedia e mi portano in una macchina grigia. Il trattamento è avvenuto talmente velocemente che non ci capisco niente, Perché mi hanno vestito in questo modo, sembro una ragazzina del ventunesimo secolo?! Siamo arrivati. La macchina si ferma davanti ad una serie di villette (Tutte abbandonate). Scendo. Leyla è davanti a Robbie, Jack, Mark, Victoria e Ariana. Credo di essere arrivato in ritardo anche ora, perché a coppie i concorrenti sono davanti alle case. Solo Jack è da solo, e ho capito dove il destino mi vuole portare. Leyla dice «Bene concorrenti al mio via, Tre, due, uno via! » Al sentire Leyla sfreccio verso la porta della villa dove mi aspettano tutte le armi. Prendo un arco e una spada medievale.




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