Capitolo 5

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Quel messaggio. Non riesco più a dormire, ormai. Continuo a pensare a quel messaggio. Cosa vuol dire "Non credevo che Mycroft te lo avrebbe mai detto."? È solo Moriarty che vuole confondermi le idee? Oppure Mycroft mi sta nascondendo qualcosa? Il mio cervello non mi da le risposte che vorrei, non mi aiuta! Questa storia mi sta facendo impazzire.

-Sherlock! John e Mary sono qui, li ho fatti entrare. Mi hanno detto che sei di nuovo scappato dall'ospedale, ma cosa è successo?- mi dice la Signora Hudson, interrompendo la mia concentrazione.
-Non adesso, Signora Hudson!- le urlo. John, Mary e Chris entrano nella stanza.
-Perché devi sempre fare così, Sherlock? Perché?-

-Ho un grosso problema, John. La mia memoria mi fa brutti scherzi e io devo andare in fondo a questa storia.-

-Cavolo, mi ero dimenticata che avevo promesso alla Signora Pinkman di andarla a trovare in ospedale. Devo proprio andare, mi dispiace.- dice Mary, prendendo in braccio il piccolo Chris.
-Tesoro, vuoi che tenga io il bambino?- le chiede John.
-No, sta tranquillo. Alla Signora Pinkman farà piacere vederlo.-

-D'accordo. A dopo.- Mary da un bacio a John e se ne va.

-Allora, Sherlock, potresti spiegarti meglio?-

-John, io non sto bene, sto impazzendo! Mentre ero in coma ho ricordato a un episodio del mio passato in cui annegavo in una piscina, e sul bordo della piscina vedevo i piedi di Carl Powers ma gridavo il nome Christopher! Così, ho mandato un messaggio a Moriarty e...-

-Hai mandato un messaggio a Moriarty?!-

-Si, esatto. E lui ha detto "Non credevo che Mycroft te lo avrebbe mai detto", quindi, Mycroft e Moriarty mi nascondono qualcosa!-

-Come fai a sapere che non è un altro trucco di Moriarty?-

-Stamattina ho parlato con Molly, e mi ha detto che quando ha nominato il nome Christopher, Mycroft ha avuto una reazione insolita-

-Ma, cosa c'entra Molly?-

-È stata lei a darmi il numero di Moriarty, solo che poi ha spifferato tutto a mio fratello!- dico, mentre mi alzo di scatto dalla poltrona, mi infilo il cappotto, mi metto la sciarpa e mi avvicino alla porta.
-Non seguirmi, ho bisogno di stare da solo. Tu fa un po' di compagnia alla Signora Hudson- gli dico, e senza dargli neanche il tempo di rispondere, esco dalla porta.

Prendo un taxi. Provo a riflettere ma non ci riesco, non ci riesco! Non riesco a capire! Chi è Christopher? Perché c'ero io nella piscina al posto di Carl?
Cerco di non pensare per un attimo, e guardo fuori dal finestrino ma, vedo qualcosa di insolito. È Mary con in braccio Chris, ma non sta andando all'ospedale. Lo deduco dal fatto che si sta dirigendo verso la periferia della città, senza prendere nessun mezzo, e l'ospedale sarebbe troppo lontano da raggiungere con un bambino di due anni in braccio. Questa cosa mi insospettisce.
-Fermi il taxi!-
Il taxi si ferma, scendo dalla vettura, e comincio a seguire Mary, cercando di non farmi notare. Cammina per un lungo tragitto, entrando in diversi vicoli, che mi permettono di nascondermi meglio, finchè, non si ferma davanti a una porta. È l'ingresso di un piccolo centro commerciale abbandonato, infatti, la porta è aperta. Mary, entra. Io aspetto qualche minuto e poi entro. È un posto squallido, sporco e senza illuminazione. Ma perché Mary è venuta qui, con suo figlio? Lei, continua a camminare, così, io continuo a seguirla. Cominciamo a prendere una strada in discesa, probabilmente, ci stiamo dirigendo verso il parcheggio. Ma, scendendo, si comincia a vedere una luce provenire dal luogo verso il quale ci stiamo dirigendo. Questo vuol dire che potrebbe esserci qualcun altro che potrebbe scoprirmi, così, mi fermo, e aspetto che lei arrivi a destinazione.

-Tesoro, quanto mi sei mancato!-
Riesco a sentire la voce di Mary in lontananza, così, mi comincio ad avvicinare.

-Oh, anche tu mi sei mancata, Piccola.-

Quella voce. Quell'inconfondibile voce. Non è possibile. Mi avvicino sempre di più, rimanendo nella discesa del parcheggio, e la scena che vedo è sconvolgente.

Mary si avvicina all'uomo davanti a lei e comincia a baciarlo sulle labbra. Ma, la cosa che mi sconvolge di più non è il fatto che la moglie del mio migliore amico stia baciando un altro uomo nel parcheggio di un centro commerciale abbandonato; quello che mi sconvolge di piú è chi è l'uomo che la sta baciando. Quell'uomo che uomo non si può definire. Quel ragno chiamato James Moriarty.
Sono paralizzato dallo choc ma, riesco a prendere il telefono e a scattare qualche foto. Poi, i due continuano a parlare.

-Anche a lui sei mancato, sai?- dice Mary, riferita a Chris.

-Anche a me è mancato il mio piccolo diavoletto! Avanti, vieni da papà!- dice, mentre prende in braccio il bambino.

Vieni da papà.

Non riesco a crederci. Moriarty. Moriary è il padre di Chris. Quando John lo saprà sarà distrutto. Non vorrei crederci ma, ce l'ho davanti agli occhi. Ho davanti agli occhi le due persone più viscide che abbia mai conosciuto.

-Sei cresciuto tantissimo dall'ultima volta!-

-Diventerà un grand'uomo, proprio come il suo papà.-

Sentire quelle parole uscire dalla bocca di Mary mi danno la nausea. Io mi ero fidato di lei, e anche John. Questa storia gli spezzerà il cuore in mille pezzi.

Moriarty da un bacio sulla fronte a suo figlio, poi, lo da a Mary che lo prende in braccio.

-Ora dobbiamo proprio andare, o John si insospettirà.-

-Ciao, Piccola.- dice, Jim. Poi, le da un altro bacio sulle labbra e la osserva mentre se ne va, con in braccio il piccolo Chris.

Comincio ad allontanarmi dal parcheggio velocemente ma senza farmi vedere, esco dall'edificio e, prima che lei abbia raggiunto la porta d'ingresso, ho già preso un taxi e me ne sono andato.

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