Un attacco inaspettato

210 12 1
                                    

-Marlene- la voce di Lily era un misto di curiosità, impazienza e eccitazione. Marlene era rientrata all'una quella sera e senza dare spiegazioni a nessuno si era lasciata cadere sul letto e aveva preso a ronfare profondamente. Lily era rimasta impietrita e Alice non era riuscita a spiccicare due parole ma ebtrabe si erano riproposte di approfondire quella storia.
- Marlene!
-Mmmh...sono le cinque...-mormorò Marlene, ficcando la testa sotto il cuscino. Alice piombò sul suo letto e le tirò via le coperte che però Marlene recuperò immediatamente con un borbottio distratto.
-Marlene, ti sei ritirata all'una- disse Alice.
-All'una e tredici minuti- precisò Lily. Marlene mormorò un "e allora?" Distratto.
-Beh...allora ci farebbe piacere sapere...che diavolo di fine avevi fatto!- continuò Lily, incisiva.
-Remus ti ha portato a fare una passeggiata romantica? - chiese Alice, sorridendo. Marlene scosse la testa.
-Allora...siete andati in biblioteca? - riprovò. Stesso risultato.
-Oh insomma! Se non eravate nemmeno lì, allora...
-Non ero con Remus- disse Marlene con semplicità. Alice sembrava confusa e Lily rise.
-Beh ma allora con...- poi si bloccò. Impallidì in una frazione di secondo e spalancò la bocca.
-Non mi dirai...
-Mhmh.
-Tu non...
-Mhmh.
-Lui non...
-Potrei capire di che si parla anche io?- chiese Alice.
-Black!- esclamò Lily, quasi se quel nome fosse qualcosa di osceno.
-Non ci credo!Ooooh, racconta! - esclamò Alice tutta eccitata. Marlene raccontò brevemente quello che era successo la sera prima. Alice lo trovò romantico e dolcissimo. Lily nauseante e palesemente  falso.
-Marlene. - cominciò -perché ti ha baciata...
-In realtà...- provò a dire Alice, ma Lily la fulminò con lo sguardo.
-...tu credi che faccia sul serio?- chiese con gentilezza, rivolta a Marlene. La ragazza alzò gli occhi.
-Beh...Sembrava di sì...
-Parliamo di Sirius Black. Inganna facilmente e poi lo sai com'è fatto...
-Magari è cambiato- buttò lì Marlene, un po' a disagio. Lily non riuscì a trattenere una risata.
-Ma chi? Sirius?
-Beh, James è cambiato per te...- notò Marlene accigliata.
-Ma è diverso! Insomma...
-Perché fai così Lily? Sei convinta che la gente possa cambiare solo per te?- chiese Marlene, gelida. Lily la guardò in silenzio e Alice deglutì.
-Ragazze, perché non...
-Ho visto come sei stata questi tre anni ogni volta che lo vedevi passare nei corridoi con decine di ragazze diverse, Marlene - disse Lily, alzandosi -Sei la mia migliore amica e ho sempre cercato di starti vicino. E proprio adesso che stavi iniziando a stare meglio...
-Perché non gli dai una possibilità? È anche tuo amico!- esclamò Marlene, alzandosi a sua volta.
-È mio amico,  e proprio perché vi conosco entrambi! Marlene, non permettergli di farti star male ancora. Almeno pensaci...
-Non cambia nulla. Mi fido di lui- sussurrò Marlene.

-

-Sirius. A me non importa. Voglio solo riavere la cravatta che ti ho prestato- diceva James, mentre faceva avanti e indietro dal guardaroba al letto. Sirius era steso a pancia in su sul suo letto mentre Remus alla scrivania scarabbocchiava qualcosa sul suo taccuino e Peter mangiava gelatine Tuttigusti sul tappeto.
-Non sono sicuro di poter dire dove sia- rispose Sirius e Remus trattenne una risata, senza staccare gli occhi dal foglio.
-Oh e dai, mamma mi uccide- piagnucolò James, ma poi si rivolse a Remus, sedendosi sul suo letto.
-Almeno alla fine il piano ha funzionato - disse.
-Quale piano? - chiese Sirius, confuso. Remus si voltò a guardarli con interesse.
-Beh...il piano che io e Remus abbiamo ideato per farti mettere con Marlene -rispose James con semplicità.
-Oh no. Guarda che io e Marlene abbiamo ideato un piano con Remus per far tornare te e Lily insieme - precisò Sirius, mettendosi a sedere. I due amici si fissarono con gli occhi ridotti a due fessure e Remus e Peter quasi potevano vedere gli ingranaggi dei loro cervelli mettersi in moto.
-Mi sento confuso - decretò James.
-Decisamente - convenne Sirius.
-Questo- intetvenne Remus - è perché lo siete.
-Tu ci hai...
-Fregati!
-Esatto!
-Dopo sette anni con voi si impara qualcosa, no? James a te serviva una mano. E dopo aver scambiato quattro chiacchiere con Marlene ho capito che, con l'aiuto di Sirius, voi avreste potuto tornati insieme. Intanto Marlene avrebbe passato più tempo con Sirius, ma dato che Felpato è un'idiota e più che un piccolo aiuto gliene serviva un camion, ho chiesto a James di chiudere te e Marlene nel ripostiglio delle scope e farlo sembrare un incidente - spiegò Remus, facendo spallucce. James era sbalordito e Sirius aveva la bocca spalancata. Peter rideva dal suo letto.
-Tu... sei un genio del male. Tu sei strano. E geniale. E...no, non ho parole - fece Sirius.
-Remus ha sempre ragione - ridacchiò Peter.
-Non c'è bisogno di ringraziarmi- fece Remus con modestia. James gli tirò un cuscino e Remus rise.
-Anche Margot era d'accordo. Cercava un modo per liberarsi di te.
-Ah ah, ma che simpatici- borbottò Sirius. -Però non ho capito una cosa.
-Spara- disse James, sfregandosi le mani.
-Adesso. Io e Marlene. Stiamo...insieme...?
James scoppiò a ridere e Remus era scioccato.
-Sirius. Io non voglio sapere cosa avete fatto per un'ora intera là dentro. Ma di sicuro, visto le condizioni in cui sei tornato, non siete stati con le mani in mano, giusto?
-E allra?
James piangeva dalle risate e Peter seguiva la conversazione come fosse stato al cinema.
-E allora... come fai a fare...se non state insieme e... - Remus sembrava imbarazzato, Sirius confuso e James per poco non cadeva sul pavimento. -Quando metti la testa apposto?- chiese Remus, rassegnato. Silenzio.
-Non mi hai risposto però - valutò Sirius. James stavolta cadde davvero e Peter dovette lanciargli un'incantesimo per evitare che le sue risate svegliassero tutti. Remus sospirò e tornò a letto e lo stesso fece Sirius, unendosi alle risate di James, che dopo cinque minuti era riuscito a far svanire l'incantesimo e a coinvolgere nelle risate isteriche anche Peter.
-Idioti- borbottò Remus, mentre gli altri tre continuavano a ridere, fin quando Remus non scagliò una fattura a tutti e tre ottenendo finalmente un po' di silenzio.
-
Il periodo che andò dalla fine delle vacanze di Natale in poi fu, se possibile, ancora più confusionario dell 'inizio dell'anno. Forti del fatto di volersi unire all 'Ordine della Fenice il prima possibile, i Malandrini, Lily, Marlene, Frank e Alice si impegnavano sodo negli studi. Non che avessero potuto fare altrimenti dato che avevano gli esami, ma quell'obbiettivo riusciva a far sopportare loro ore e ore, giornate e giornate sui libri. E un altro fatto che faceva crescere in loro la voglia di fare qualcosa era che ormai era impossibile non leggere sui giornali, magari la mattina a colazione, di omicidi o sparizioni. Il potere di Voldemort cresceva, e così anche il numero dei suoi alleati. Quel 25 Marzo l'atmosfera era particolarmente tesa. Da giorni girava voce di un possibile attacco ad Hogsmeade da parte dei Mangiamorte. Ovviamente, i professori avevano cercato di smentire il tutto e sembravano diventare particolarmente irritati quando chicchessia tirava fuori l'argomento. Ma forse i ragazzi non ci avevano visto tanto male.
Quella sera, James era seduto sul divano della sala comune e Lily teneva la testa poggiata sulle sue spalle. Sirius invece giocava a scacchi con Peter.
-Sto vincendo - decretò Sirius. Peter sembrava agitato.
Si sentì uno scoppio, seguito subito dopo da un urlo.
-Chi semina il caos a quest'ora? E senza invitarci?- fece James, mentre Lily sospirava. Alcuni ragazzi uscirono dal buco del ritratto per controllare.
-Sarà qualche pozione mal riuscita...- suppose Peter, facendo la sua mossa. Ma la verità era ben diversa. Un altro scoppio. Questa volta, Frank corse nella sala e attirò l'attenzione di tutti. Sanguinava sul sopracciglio destro e sembrava esausto.
-Sono entrati- ansimò. James si alzò e lo raggiunse e Lily si voltò, tesa.
-Chi? Di che stai parlando?- domandò, mentre altri ragazzi si accalcavano per sentire.
-I Mangiamorte. Hanno...hanno bloccato Hagrid e...e sono entrati.
Urla di terrore invasero la stanza. Sirius si alzò di scatto e guardò James.
-Remus. Marlene. Sono in biblioteca - mormorò.
-Mantenete la calma! SILENZIO! - gridò Lily, cercando di attirare l'attenzione tra tutto quel chiasso.
-Ognuno di voi non esca assolutamente da questa stanza. Ora faremo un appello e controlleremo chi manca. Mantenete la calma- disse con decisione. Ma prima che potesse aggiungere altro o voltarsi verso James, il ragazzo già volava verso il suo dormitorio.

[Harry Potter] The Marauders: he knows herDove le storie prendono vita. Scoprilo ora