Invisible||m.c.

The nights

Dopo aver visto la fine del film con Helena ed aver cenato decisi di fare una passeggiata per schiarirmi le idee. Uscii di casa, con una giacca pesante e camminai senza meta. Trovai un piccolo parco e mi sedetti su una panchina. Alzai lo sguardo e notai il ragazzo che vidi in biblioteca, Micheal. Mi sedetti di fianco a lui e lui mi chiese:-come mai sei in giro da sola questa sera?-
Io risposi alzando le spalle:-avevo voglia di schiarirmi le idee e tu?-t
Lui mi guardò intensamente per poi rispondere:-penso di esser uscito per cercare risposte-
Incuriosita dalla sua affermazione chiesi:-a quali domande?-
Lui rispose:-non lo so neanche io-
Io gli dissi divertita:-sei un tipo misterioso-
Micheal rise divertito per poi dire:-già-
Mi guardò negli occhi sembrando che volesse trovare le sue risposte in essi, e gli si illuminò lo sguardo come se le avesse trovate. Mi prese la mano da un punto all'altro e chiese:-ti va di fare un giro?-
Annuii e cominciammo a camminare insieme. Lui mi confessò dolcemente:-quando te ne sei andata ho continuato a pensare a te-
Incuriosita e aggrottando la fronte chiesi:-perché?-
Lui disse sorridendo con un tono come se la cosa fosse ovvia:- beh, sei carina, e molto dolce, e sei gentile-
Scoppiai a ridere e lui mi guardò facendo una faccia offesa:-guarda che è vero- io sospirai e cercai di smettere di ridere:-certo, nei miei sogni-
Mi persi per un attimo, anche più nei suoi occhi. Così verdi ma così tristi.
Mi guardò anche lui e disse:-dimmi qualcosa su di te che ancora non so-
Io dissi guardando il cielo stellato e indicandoglielo:-mi piace guardare il cielo, mi piace perdermici come se da un momento all'altro potessi volare via e scappare da tutto e da tutti-
Lui mi sorrise:-piacerebbe anche a me, scappare lontano-
Sospirai e dissi:-forse è meglio tornare a casa, i miei zii si preoccuperanno-
Lui aggrottò le sopracciglia e disse:-zii?-
Io ripetei:-zii-
Lui mi chiese:-zii? In che senso? I tuoi genitori dove sono-
Io dissi:-è una storia lunga, te la racconterò un giorno-
Lui mi sorrise e disse sbuffando:-non voglio tornare a casa...posso farti vedere un posto?-
Io annuii e lo seguii fino a un piccolo parco con una fontanella. Lui disse:-non ci viene mai nessuno, e io ci vengo spesso, per pensare-
Ci sedemmo su una panchina e lanciammo qualche sassolino nella fontana.
Io lo guardai, alzai lo sguardo verso il cielo e sospirai-forse sono meglio morta, sento che questo posto non mi appartiene, sai io volevo solo essere abbastanza, per qualcosa o qualcuno-mi girai verso di lui e gli sorrisi-mi mancherai quando me ne andrò- Lui guardò in basso, con un'espressione triste e disse:-tu sei una delle poche persone con cui abbia mai parlato in questi anni, di cui mi sia fidato e con cui abbia mai socializzato, e tu non sai quanto significhi-mi guardò intensamente con gli occhi lucidi-ti ho appena conosciuta e non voglio già perderti-
Lo abbracciai attaccandomi alla sua maglietta. Lui mi strinse ancora più forte. Sentii una lacrima scendere dal mio viso. Mi staccai dall'abbraccio è presi il libro che porta con me prima di uscire. Incrociai le gambe e iniziammo a leggere insieme

Lettera quattro
Camminando su una montagna preparandoci all'attacco dei nemici per non avere paura mi sono messo a canticchiare la nostra canzone. Me la ricordo. Quella volta in cui al posto di andare al ballo di fine anno siamo andati in spiaggia quella sera e hai portato la radio. Mi avevi messo le braccia sul collo e mi hai sussurrato all'orecchio che la spiaggia era fatta per andarci la sera, sotto le stelle, quando è deserta. Quando accesi la radio e misi le mani sui tuoi fianchi, cominciando a volteggiare per la spiaggia, ballando. La canzone era Brutal Love dei Green Day e tu sapevi le parole a memoria.
Quando i miei amici mi indicavano le ragazze e dicevano che c'era di meglio. Gli altri ragazzi volevano ragazze bellissime a volontà, essere bravi a scuola, negli sport, essere popolari e fare carriera. A me bastavi tu.