Sento qualcuno toccarmi una guancia. Apro gli occhi per scoprire che si tratta di Ava, la mia bellissima bambina di soli tre anni. Non appena si accorge di avermi svegliata, mi fa un sorriso enorme, ed i suoi splendidi occhi azzurro ghiaccio, ereditati dal padre, si illuminano. Ricambio il sorriso e le accarezzo i capelli, che sono neri, esattamente come i miei, stampandole poi un bacio sulla fronte e sulla punta del naso, facendola ridere.
All'improvviso, mi ricordo che oggi sarà il suo primo giorno alla scuola materna. La prendo in braccio e mi alzo dal letto, dirigendomi in cucina. Sento l'acqua scrosciare da dietro la porta del bagno, segno che mio marito si sta facendo la doccia. Sorrido lievemente prima di riprendere il cammino che avevo iniziato a condurre.
Metto Ava a sedere e le preparo la sua colazione preferita, ovvero i plumcake, sperando di non fare troppo tardi.
- Buongiorno, principesse! - esclama Cato, facendo capolino a petto nudo dall'uscio della cucina.
- Papà! - strilla di gioia Ava, saltando giù dalla sedia e correndogli incontro.
Lui la afferra e la fa volteggiare, facendole fuoriuscire dei gridolini entusiastici.
Non riesco ad evitare di commuovermi alla vista di questa scena. E dire che fino a pochi anni fa tutto questo sembrava assolutamente impensabile...
Ho incontrato Cato quando avevo sedici anni. Lui era un diciottenne che conduceva un tenore di vita parecchio diverso dal mio, anche per la differenza di status sociale che c'era fra noi.
Suo padre era molto ricco, mentre la mia famiglia faticava ad arrivare a fine mese.
All'inizio, non ci sopportavamo a vicenda. Poi, però, grazie ad amici comuni, ci siamo conosciuti meglio ed, a poco a poco, ci siamo innamorati.
Il nostro matrimonio è avvenuto due anni dopo, ma ne sono dovuti passare altri cinque prima che il lieto evento della nascita di Ava ci consolidasse definitivamente.
Adesso abbiamo rispettivamente ventisei e ventotto anni. Ne sono passati dieci dal nostro primo incontro, e ci amiamo ancora come la prima volta in cui abbiamo deciso di confessarci reciprocamente i sentimenti che provavamo l'uno per l'altra.
- Mamma, perché piangi? Sei triste? - mi domanda la bambina, avvicinandosi a me con uno sguardo preoccupato.
Stupita, mi rendo conto che ha ragione: le mie guance sono rigate di lacrime.
Mi accovaccio per raggiungere la sua altezza e le accarezzo il viso.
- No, non sono affatto triste, anzi, sono la persona più felice della Terra in questo preciso istante. Sto piangendo di gioia, tesoro mio. E tutto questo grazie a voi due. - Rivolgo uno sguardo adorante a mio marito, che ricambia e si avvicina per stringerci entrambe in un abbraccio, stampando poi un bacio sulla tempia della piccola ed uno sulle mie labbra.
- L'accompagno io alla scuola materna. Tu pensa soltanto a rilassarti - mi dice, scompigliandomi i capelli come se fossi ancora una ragazzina e continuando a sorridermi.
- Ti amo - sussurra in seguito, prima di tornare in camera nostra per cambiarsi, mentre la bambina lo segue.
- Ti amo anch'io - mormoro, sperando che mi abbia sentito.A/N: Ed eccomi tornata con una muova raccolta, stavolta di flashfiction AU su come sarebbe potuta essere la famiglia che alcune delle mie coppie preferite avrebbero potuto avere! Ovviamento, ho iniziato con il mio OTP supremo, la Catoniss, e spero che l'abbiate apprezzata. Ringrazio Fiamma_da_Intrepida ed Isabelle_Teresa394 per il supporto datomi durante la stesura di "Drabbles". A presto! Baci!
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Family AU
FanfictionUna serie di flashfiction che parlano di come sarebbero potute andare le cose tra alcune delle mie coppie preferite se si fossero trovate in un universo alternativo.