Dolcetti e scherzetto

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Blaine si aspettava di trovare la sua solita casa, con il suo solito divano e i suoi soliti mobili; avrebbe posato il cappotto sull'attaccapanni, accuratamente sistemato, avrebbe bevuto il suo tipico bicchiere d'acqua e si sarebbe concesso un lungo, rilassante riposo accoccolato tra le braccia di Kurt. Insomma, tutto come sempre. Eppure, non si sa come, non si sa perché, aveva uno strano presentimento; forse era dovuto alla visione del trailer di Paranormal Activity, forse era dovuto alla lunghissima rampa di scale buia e fredda, priva di qualsiasi suono rincuorante; tutto ciò che sapeva, e lo sapeva per certo, era che non aveva niente di cui preoccuparsi, perché tanto era tutta una sua meschina suggestione, e anche se era quasi Halloween non implicava necessariamente l'imminenza di qualcosa di strano, o inquietante.
Questo pensò, fino a quando non raggiunse la porta di casa e la trovò misteriosamente socchiusa, dalla quale trapelava uno spiraglio di luce.
"Kurt?" Chiamò, con voce appena appena incrinata, mentre lasciava la tracolla accanto all'entrata e posava il giubbotto sull'attaccapanni.
"Lizzy?" Di solito sua figlia, ogni volta che ritornava il padre, correva verso di lui e quasi gli saltava addosso per l'emozione; Kurt invece si limitava a salutarlo con un leggero bacio sulle labbra, per poi ritornare alle sue faccende.
Invece, quella volta, il corridoio d'ingresso era terribilmente deserto e nell'aria riecheggiava soltanto il puro silenzio.
"Che diavolo sta succedendo?" Si domandò tra sé e sé Blaine, mentre con passo felpato si dirigeva verso la camera da letto.
Arrancò nel buio alla ricerca dell'interruttore, e quando finalmente lo trovò, sentì immediatamente una sostanza viscosa strofinarsi contro i suoi polpastrelli; ritraendo velocemente la mano, accese il cellulare e cercò: c'era una macchia rosso scuro, che partiva dal pulsante e scorreva giù lungo il pavimento.
Sembrava esattamente quello che Blaine sperò con tutto il cuore che non fosse.
"Kurt!? Lizzy!" Esclamò, un'altra volta, con il cuore che andava a mille e la sua sicurezza che finiva in frantumi.
Illuminata soltanto dalla luce soffusa dell'illuminazione notturna, attraverso i vetri della finestra, c'erano Lizzy e Kurt, sdraiati in terra, inermi, uno appoggiato all'altro, abbracciati in una stretta fatale.
Sembravano dormienti; ma non poteva essere vero.
Blaine cercò con tutto se stesso di contenersi, mentre si avvicinava lentamente alla sua famiglia, ma un'altra parte di lui stava urlando di non farlo.
"Kurt...? Lizzy...? Che scherzo è mai questo...? Coraggio, alzatevi. V-vi prego."
La sua voce era prossima al pianto.
Perché non poteva semplicemente essere vero.
E, in effetti, non lo era.
"Ok basta ti prego Blaine non fare quella faccia!!" Urlò Kurt rialzandosi di scatto a sedere e stringendolo con un violento abbraccio.
"Uffa Papà! –Strillò la bambina- Hai rovinato tutto lo scherzo!"
Blaine fu costretto ad aprire gli occhi più e più volte prima di riuscire veramente a mettere a fuoco la situazione: Kurt, a pochi centimetri da lui, era pallido in viso e si stava scusando in tutte le lingue del mondo, mentre Elizabeth, con un broncio terribilmente adorabile, aveva messo le mani sui fianchi e si stava lamentando senza sosta.
"Voi...tu...?"
"Daddy, sono stata brava vero? Ti sei spaventato?"
Ok, era stato uno scherzo di Halloween.
Un terribile scherzo di Halloween, ma se era stato pianificato da sua figlia, non poteva veramente arrabbiarsi per averlo subito.
"Mi sono spaventato da morire" ammise con un sussurro, lanciando un'occhiata eloquente a Kurt; quest'ultimo teneva la testa bassa e non era sicuro di poter ricambiare lo sguardo del marito, si sentiva incredibilmente in colpa per avergli fatto prendere un mezzo infarto: se fosse successo a lui, di trovare l'uomo che amava e la loro unica amatissima figlia accasciati in terra apparentemente morti, probabilmente si sarebbe unito al duetto e sarebbe svenuto accanto a loro.
A Kurt e Blaine piaceva Halloween: quand'erano giovani si scervellavano ogni anno per trovare dei vestiti bellissimi e originali, e poi i party degli Warblers erano passati alla storia come i più demenziali a cui avessero mai assistito; si ricordavano ancora tutta la gamma di vestiti e scenette assurde che albergavano in quella scuola, da Wes e David vestiti da Spongebob e Patrick (*) a Flint, Ed, Colin e Nick che si erano vestiti come i soldatini di plastica con cui giocavano da bambini, con tanto di piattaforma ai piedi, ed erano stati immobili per tutta la serata.
Con Elizabeth, però, era diverso. All'inizio credevano che la bambina chiedesse di potersi vestire come qualche principessa, Rapunzel magari (visto che si guardava quel film almeno una volta al giorno), e che proponesse di andare a fare dolcetto o scherzetto agli zii Finn e Rachel saltellando nel modo più adorabile possibile; invece, era tutto il contrario. Lo avevano intuito da quando l'avevano sorpresa a guardare e riguardare più volte Nightmare before Christmas; lo avevano saputo quando, nella Bella Addormentata nel Bosco, Malefica si trasformava in drago sputa-sangue e lei gioiva felice; lo avevano terribilmente constatato quando, con l'avvicinarsi ad Halloween, aveva cominciato a spargere ragni finti per la casa –facendo spaventare più volte il povero Kurt- e a decorare le pareti della sua stanza di vampiri e scheletri. E no, non erano i vampiri sbrilluccicanti e tanto innocui di Twilight, anche se Blaine per un momento lo aveva desiderato.
La cosa era quasi assurda: la loro figlia, il loro fiore di perfezione e dolcezza, aveva un prelibato gusto per il macabro e il grottesco, in perfetta contrapposizione con i suoi padri.



"Domani è Halloween!" Esclamò tutto ad un tratto, nel bel mezzo del pranzo.
"Sì, lo sappiamo Lizzy. Cos'hai voglia di fare?"
"Potremmo vestirci da maghetti come l'anno scorso e fare dolcetto e scherzetto, ti va?"
Kurt guardò suo marito con un sorrisetto, mimando con le labbra "bel tentativo". Sapevano benissimo che quell'anno non se la sarebbero cavata con così poco, infatti Elizabeth scosse con forza la testa e li guardò decisa: "Voglio fare il Baubau."
Ci fu una piccola pausa.
"Il baubau? Intendi, un cagnolino? Oh Liz, è adorabile."
Lizzy fulminò suo padre come se avesse detto la cosa più disgustosa del mondo.
"No Papà!! Voglio fare il BauBau di Jack Skeleton!" (**)
Ecco, lo sapeva. Un ammasso informe di vermi e mostruosità. Ovviamente.
"...Ne sei proprio sicura? Non è che vorresti fare qualcosa di più carino?"
"E poi come faccio a fare Dolcetto o Scherzetto se non faccio paura a nessuno?"
"Beh, non ha tutti i torti."
"Blaine! Non la assecondare!"
"Andiamo Kurt, lasciala fare. Sarà divertente."
Kurt portò le mani sopra la tavola e parlò come se la sua sentenza fosse irreversibile:
"Non lascerò che mia figlia si vesta da verme gigante. Lizzy, hai due opzioni: puoi vestirti da maghetta come l'anno scorso...oppure potresti fare felice Papà e metterti quel bel costume da principessa che ti ho comprato il mese scorso. Ricordi? Quello con i lustrini e la coroncina di brillantini?"
Blaine sospirò, sognando ad occhi aperti la bellezza di sua figlia se solo si fosse messa quello splendido vestitino. Ovviamente, quei sogni rimasero tali in quanto non sarebbero stati mai e poi mai esauditi; Lizzy, purtroppo, era figlia dell'orgoglio di Kurt misto all'esibizionismo di Blaine. Ergo, aveva un tasso di cocciutaggine nel sangue che superava di una spanna quello di loro due messi insieme.
"Baubau."
La sua voce non ammetteva repliche.
"Principessa." Ribatté Kurt, ancora più fermamente.
"Baubau!!"
"Principessa!"
"Baubau Baubau Baubau Baubau Baubau Baubau Baubau Baubau Baubau Baubau..."
"E VA BENE! Fai pure il verme gigante."
"Sììììììììììììì!! Grazie Papà ti voglio tantissimissimo bene!" Detto quello scoccò un bacio veloce sulla sua guancia e fece per andarsene, ma fu subito richiamata da Blaine che si lamentò: "E a me niente?"
La bimba, tutta saltellante, saltò nelle braccia del padre che la riempì di coccole. Dopo qualche secondo se ne andò dritta in camera sua per guardare un'altra volta Nightmare before Christmas.


Kurt e Blaine avevano passato tutta la giornata successiva a fabbricare il vestito per loro figlia: Kurt aveva tassativamente vietato l'uso di un sacco di patate, benché fosse il materiale più adatto per il costume; Blaine, d'altro canto, non sopportava l'idea di mettere dei vermi finti dentro e fuori al vestito quindi optarono per un cotone spesso da cucire con del filo di lana doppio. Misero della rete scura all'altezza della faccia per permettere a Lizzy di vedere e respirare, e sistemarono il tutto aggiustando la testa in modo che la rete sembrasse la bocca spalancata del Baubau. Il risultato finale, in effetti, era piuttosto gradevole, considerando che né Kurt né Blaine erano dei sarti professionisti e che odiavano con ogni fibra del loro corpo quel vestito. Al contrario, Lizzy cominciò a saltellare per tutta la casa imitando la risata del cattivo.
"Sembra che abbia appena visto un pony." Commentò Blaine, guardandola felice.
"A giudicare dalla sua euforia, forse sarebbe un pony decapitato."
"Oh andiamo Kurt, Lizzy non è sadica. E' solo che ama molto quel film."
"Certo, quello e i draghi sputa-fiamme, i ragni di plastica e fare gli scherzi a rischio crepacuore."
Blaine deglutì ripensando all'orrenda sensazione provata il giorno prima, ma subito dopo si ricompose con un sorriso e con un braccio cinse Kurt per le spalle.
"Adoro quando fai l'offeso." Sussurrò, baciandogli dolcemente una guancia, ma molto vicino all'angolo della bocca. Kurt, dopo quel gesto, aveva perso tutta la voglia di fare l'imbronciato e si rilassò tra le braccia di suo marito, approfittandone per spostare un poco la testa e baciarlo come si deve.
"Oh, beh. –Disse infine, sfoggiando un piccolo ghigno- Almeno mi divertirò a vedere la faccia sconvolta di Rachel."


"CHE COS'è QUESTO!?"
Kurt e Blaine scoppiarono simultaneamente a ridere mentre la piccola Lizzy, da dentro al suo costume, fece un altro passo in avanti e le porse la ciotola a forma di zucca.
"Dolcetto o scherzetto!" Ripeté per la seconda volta, con voce più scocciata.
Rachel mise a fuoco il faccino nascosto dalla rete nera...e per poco non fulminò Kurt quando si rese conto che si trattava di Elizabeth.
"Io e te parliamo dopo. Lizzy, tesoro! Sei...sei bellissima." L'ultima parte la disse con un filo di voce.
"Grazie Zia Rachel!"
"Oh mio Dio Elizabeth!" Finn sbucò da dietro la ragazza, con un pacco di caramelle ed un sorriso a trentadue denti. "Sei...sei fighissima, il Baubau! Troppo forte!"
"Zio Finn!" Si sporse verso di lui, ma dopo poco si ritrasse indietro: lo avrebbe abbracciato volentieri, ma era ancora dentro al suo costume importantissimo e non poteva certo rischiare di sgualcirlo. Blaine e Kurt intuirono i pensieri della bambina e non poterono trattenersi dal lanciarsi un sorriso deliziato: l'avevano educata bene.
Una volta entrati in casa Kurt non fece nemmeno in tempo ad appendere il soprabito che fu letteralmente assalito da Rachel.
"Mi spieghi cos'è QUELLO!?"
"Un verme gigante."
"Un ammasso di vermi, in verità" lo corresse Blaine, con un sorrisetto. "Buon Halloween, comunque."
"Ma...ma...perché!? Mi ero fatta confezionare dal sarto teatrale un vestito di Dorothy in miniatura, così avrebbe potuto indossarlo! Io, ovviamente, farei Elphaba, così potremmo andare di casa in casa a chiedere dolcetto e scherzetto sulle note di Defying Gravity e..."
Blaine si strinse nelle spalle dicendo: "Spiacente, Rach'. Hey, magari riuscirai a convincerla per il prossimo anno!"
Gli lanciò un'occhiata gelida, ma lui si era già allontanato dirigendosi verso sua figlia e Finn. Quest'ultimo era vestito da Frankenstein. Lizzy lo stava letteralmente adorando quando venne afferrata per i fianchi dal padre e fatta sollevare in aria.
"Allora, piccolo mostriciattolo! Andiamo a fare dolcetto e scherzetto?"


Il dolcetto e scherzetto stava andando a gonfie vele.
Finn si divertiva come se avesse l'età di Lizzy e Lizzy non si era mai divertita così tanto in vita sua: ringhiava contro i bambini innocenti che la fissavano e questi in tutta risposta scappavano dai genitori completamente impauriti; il costume riscosse molto successo anche nelle case, dal momento che gli adulti si soffermavano a farle i complimenti e a scattarle perfino qualche foto. Prima di poterle dare dei dolcetti, però, Kurt si soffermava ad esaminarli uno ad uno per controllare il tasso di grassi e calorie, analisi che fu prontamente abolita da Blaine non appena lo scoprì ad inveire contro una signora che aveva osato regalarle un pezzo di torta al cioccolato, ovviamente ipercalorica.
"Avrà tutta l'adolescenza per preoccuparsi di grassi e brufoli" commentò lui, e l'altro non riuscì a contraddirlo.

Nessuno si era posto il problema fino a quando questo non arrivò a galla: un signore di mezza età e dall'aria alquanto scorbutica si era fermato davanti alla porta di casa, aveva un bicchiere di birra in mano e l'aria di chi non volesse essere disturbato.
"Lizzy, non disturbiamo il signore..." consigliò Kurt, ma la bambina non si lasciò abbindolare e prima che potessero impedirglielo aveva già fatto un passo avanti mostrandogli il secchiello e recitando la solita formula per i dolci.
Il signore roteò il bicchiere, e la guardò: "E se scegliessi lo scherzetto, sacco di patate!?"
Kurt e Blaine spalancarono gli occhi. E poi successe tutto terribilmente in fretta; ma quando si accorsero che sì, Lizzy aveva davvero spinto il bicchiere verso di lui rovesciandogli tutta la birra addosso, e sì, il colorito della faccia di quell'uomo stava davvero diventando violaceo, il moro aveva già caricato la figlia sulle spalle e l'altro aveva richiuso la porta in faccia al padrone di casa pronti a scappare alla velocità della luce.

Mezz'ora di rimproveri e spiegazioni su cosa fosse e non fosse lecito fare furono sufficienti alla piccola Lizzy, che alla fine annuì con fare quasi pentito; questo, però, non la perdonò del tutto e non la risparmiò dall'imminente ritorno a casa.
"E' proprio arrabbiata." Constatò Blaine, appena tornato dalla camera della bambina. Ci aveva messo mezz'ora per addormentarsi, e per tutto quel tempo non aveva rivolto parola a nessuno dei due padri.
"E' orgogliosa. -Ribadì Kurt, cominciando a preparare il letto per dormire aiutato dal marito- Le passerà."
"Già, si consolerà con tutti i dolcetti."
"Che cosa!? L'hai lasciata da sola con tutti i dolcetti!? Va bene i brufoli e i grassi, ma così le verrà una carie!"
"Rilassati... -sussurrò il marito, avvicinandosi languidamente a lui e lasciandogli un piccolo bacio a fior di labbra- gliene ho dati solo una manciata, gli altri li ho nascosti in un angolo della credenza. Adesso, che ne dici di metterci a letto e coccolarci fino a quando non ci saremmo addormentati?"
Non era affatto una cattiva idea, pensò il ragazzo, mentre lentamente cominciò a sfilarsi la maglietta e a indossare quella del pigiama; a metà dell'opera, però, fu interrotto da Blaine che languidamente cominciò a baciargli il torso ed i capezzoli.
"Blaine... c'è la bambina nella stanza accanto..." ma dal suo tono non sembrava che volesse davvero fermarlo.
"Dorme...e poi tutti questi dolci mi hanno fatto venire fame." Morse con neanche tanta delicatezza il collo di Kurt, il quale trasalì con un sospiro. Senza indugiare oltre cominciarono a baciarsi, a toccarsi e a sorridersi affamati, mentre i vestiti venivano velocemente gettati a terra, il letto completamente stravolto, i cuscini accantonati da un lato...e...
"Papà? Daddy?"
E niente. La voce di Lizzy riecheggiò da fuori la porta.
"S-sì?" Esordì Kurt, quello dei due che aveva conservato un briciolo di lucidità. La bimba arrivò giusto in tempo per vedere i due genitori sotto alle coperte, abbracciati e leggermente arrossati, ma perfettamente composti. Ma l'espressione di loro due cambiò radicalmente non appena si accorsero del volto rabbuiato della bambina, e dell'orsacchiotto di peluche che teneva in braccio nei momenti in cui si sentiva più fragile.
"Lizzy, cosa c'è, tesoro?"
La bimba alzò timidamente i suoi grandi occhioni verdi.
"Ho avuto un incubo."
Oh.
Perché Lizzy, per quanto fosse orgogliosa, e dispettosa, e ostinata, era pur sempre una bambina. Perché, per quanto amasse gli scheletri di plastica, i sacchi di patate e le canzoni grottesche che cantava il Baubau, quella notte si era ritrovata circondata dai ragni, dagli scheletri e dai mostri che lei stessa aveva appeso in camera. E dopo aver passato una serata ad essere circondata da maschere di tutti i tipi, e alcune anche molto più spaventose del suo amato Baubau, non era pronta a dormire senza provare il minimo timore.
Quindi, il suo subconscio l'aveva indotta a sognare cose non molto carine; cose che sognano tutti i bambini, anche i più forti, proprio come lei, e che, non appena succedeva, tornavano ad essere deboli ed insicuri, e tutto ciò che volevano era sentirsi amati tra le braccia dei genitori.
E così fece. Si accoccolò in mezzo a Blaine e a Kurt, non badando nemmeno al fatto che erano entrambi a torso nudo con addosso solo dei pantaloni –si apprestarono subito a mettersi almeno quelli, adagiati accanto al letto, prima di lasciarla entrare-, non badando al fatto che il suo Halloween era finito in anticipo per colpa di una loro cattiva punizione, e lei si era molto arrabbiata per quello.
Semplicemente, tutto quello non contava più. Non ora che Blaine l'avvolgeva dolcemente con le sue braccia forti e Kurt cominciava a riempirla di baci su ogni centimetro della sua faccia.
E mentre si addormentava avvolta in tutto quell'amore, la piccola Lizzy pensò che sì, Halloween era proprio una bella festa. Ma solo perché aveva due genitori che riuscivano a renderla fantastica.

***



(*) IO un anno, assieme ad una mia amica, mi sono vestita da Spongebob e Patrick. Ovviamente facevo Patrick.
(**) io AMO Nightmare before Christmas.

Vi ringrazio per tutte le recensioni dello scorso capitolo (mi avete proprio tirata su di morale, grazie infinite =D) e spero che questo vi sia piaciuto!
Un bacione

Fra  



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