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Le luci stroboscopiche disorientavano.
Louis lo aveva sempre saputo, ma non credeva gli importasse di vedere il corpo della gente muoversi a rallentatore, o di sentire la testa girare per i propri movimenti scoordinati. L'unica cosa che gli importava era gettarsi nell'erotismo più sfrenato, lasciando venire fuori il lato peggiore di sé.

Si morse le labbra nello sfiorarsi con sensualità il corpo. Sapeva di essere bello, sapeva di attrarre chiunque con quelle curve. Lo vedeva negli occhi delle persone che gli stavano attorno; il desiderio che aleggiava nell'aria, sentiva l'odore degli ormoni fluttuargli attorno.

E rideva, rideva tanto fino a spaccarsi le costole nel muoversi con leggiadria e sensualità. Il suo corpo era un tempio, e ne approfittava, sempre.

Si mosse, togliendo di mezzo la maglia attillata che gli avevano infilato sulla testa quella notte, si muoveva sensualmente attirando sul suo corpo sinuoso tutti gli occhi dei presenti. Era famelico, come lo erano tutte quelle donne che lo stavano guardando, come quegli uomini in fondo alla sala che fingevano di non provare altro che indifferenza per lui.

Eppure, gli bastava mordersi le labbra e sfiorarsi con la punta delle dita i capezzoli per farli muovere ammaliati.

Louis era un tentatore, un diavolo.

Alla fine, nessuno riusciva a resistere al suo fascino, alla terribile aria erotica che lasciava dietro sé come una scia di profumo.

E quando il suo spettacolo ebbe fine, si beccò una folata di brillantini sulla testa, nascondendo quella poca pelle che non era concessa a tutti.

Prese dal perizoma i soldi che aveva racimolato e scese dal palco tutto soddisfatto, rivestendosi. I brillantini fra i capelli non gli davano assolutamente nessun fastidio e credeva anzi che gli dessero un'aria decisamente più bella; Louis brillava anche senza i riflettori puntati addosso, non era certo merito dei glitter.

"Anche stasera ti sei dato un gran bel da fare" lo fermò Zayn, con dei vestiti da pompiere che a breve avrebbe strappato di dosso. Incaricato di allietare la serata ad una signorina presto sposa, aveva indossato gli abiti di un sogno erotico che quasi ogni donna teneva nascosto.

"Attento, sono affamate" lo schernì con una risata. Sapeva di cosa erano capaci le donne davanti ad un bel ragazzo come Zayn, perciò era sempre meglio avvertirlo delle loro mani a viaggiare e le loro urla isteriche - forse eccitate al punto da avere un orgasmo.

"So come gestirle" gli fece un occhiolino e sparì nel buio, circondato dalla musica e dalle urla eccitate.

Louis sospirò felice, perché per quella sera ne aveva avuto abbastanza. Era soddisfatto del suo modo di muoversi, dei soldi fatti e della musica che aveva avuto nelle orecchie per tutto il tempo.

Tutto ciò che desiderava, mentre ritornava alla reggia, era una doccia, e, perché no, anche fare un sonnellino. La notte dormiva poco per questo, perché amava da morire fare uscire fuori dai gangheri suo padre che con il lavoro che faceva non gli dava mai le giuste attenzioni, e amava essere il ragazzino viziato e senza pudore; sregolato.

Quando tornò fra le mura di casa alle tre di notte, suo padre era ancora nel suo ufficio con una lucina ad illuminargli il volto stanco: non lo notò nemmeno.

Sembra fregarsene completamente. Avrebbe potuto drogarsi, rubare o commettere un omicidio, non se ne sarebbe accorto comunque.

Sbuffò infastidito, perché nonostante adorasse spogliarsi di fronte alla folla, tutto quello era nato per farsi notare, per fargli un dispetto. Un dispetto che suo padre non notava per niente.

Sbatté a terra un piede come un bambino e suo padre non alzò lo sguardo nemmeno a quel tonfo che rimbombò per tutta casa. Imbronciato salì le scale, simili a quelle di una villa di un principe, e si richiuse in camera.

Hypnotic Takin' Over MeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora